Il Bunga Bunga di Elio e le storie tese

Il Bunga Bunga di Elio e le storie tese a Parla con me è già entrato nella storia. Oltre il tormentone, oltre tutto, la rivisitazione di waka-waka rivisto alla luce dei tempi che stiamo vivendo è dappertutto. Buona visione e buona danza!

Web giornale politicalive: 9 agosto 2010

SOMMARIO:
1. Berlusconi ai militanti: “Tocca a voi”; Bocchino: “Basta illazioni su Fini;
2. Caritas: “Sbarchi di clandestini in aumento dopo intesa Governo-Gheddafi”
3. Russia: gli incendi viaggiano al ritmo di 700 morti al giorno
4. Mafia: proiettile al figlio di Ciancimino. “Vado via”
5. Finanza: estate all’insegna della “caccia allo scontrino”
6. Ricovero Francesco Cossiga: condizioni in peggioramento
7. No global in azione a Pordenone: Zaia appoggia i manifestanti, Galan li accusa
8. Novara, tenta violenza sessuale su sordomuta: arrestato tunisino

PER APPROFONDIRE:
Violenza sessuale: i numeri degli stupri in Italia
Cuba, Fidel Castro in Parlamento: “Obama, dì no alla guerra nucleare”
Fini – Tulliani: “Adesso mi dici cosa hai combinato”. Retroscena e prossime mosse

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 9 agosto 2010.

BERLUSCONI – FINIANI: Silvio Berlusconi è determinato a coinvolgere i militanti del PdL in quella che definisce la mobilitazione più grande mai portata avanti al fine di esplicare i risultati dell’attuale Governo. Il Premier sembra si prepari a elezioni imminenti e lo fa con uno spiegamento di forze imponente: “La mobilitazione permanente è necessaria per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese. Gli iscritti devono essere il megafono dell’azione di governo sul territorio: in ogni piazza degli 8100 comuni italiani vi siano banchetti per spiegare quanto il governo è riuscito  a realizzare in due anni di appassionato lavoro”. Con una lettera ai Club della libertà, Berlusconi stimola ciascuno a fare ancora di più: “Una grande opera di diffusione attraverso una capillare rete di militanti basata sulla suddivisione delle 60 mila sezioni elettorali. Sarà il più grande porta a porta mai realizzato in Italia, ed è per questo che chiedo il contributo di tutti coloro che credono negli ideali di libertà”. Nel frattempo, i deputati che hanno aderito a Futuro e Libertà hanno deciso di fare quadrato intorno a Guianfranco Fini rispetto alla campagna mediatica di accuse che sta interessando il Presidente della Camera rispetto alla vicenda della casa di Montecarlo. Lo dichiara Italo Bocchino, presidente dei deputati di FLi: “La campagna contro il presidente della Camera è un fatto senza precedenti e gravissimo dal punto di vista politico e istituzionale. E’ come se ‘Il Secolo’ facesso il coupon: ‘Berlusconi dimettiti per il processo Mills’. Siamo di fronte a una campagna inaccettabile e vergognosa e ancor più grave perché rientra in un contesto di bastonatura mediatica in cui si utilizzano uno e più strumenti di proprietà del presidente del Consiglio. Se Berlusconi ha ancora un pizzico di rispetto per la democrazia e le istituzioni smentisca immediatamente il portavoce del suo partito, Daniele Capezzone, e stoppi la campagna vergognosa de ‘Il Giornale'”.

SBARCHI IMMIGRATI: prende parola la Caritas, tema scottante quale è quello degli sbarchi di immigrati clandestini. Stando alle parole di Oliviero Forti, responsabile nazionale Caritas “C’è un flusso costante e una pressione migratoria che rimane sostanzialmente immutata se non aumentata. La Libia, in base agli accordi presi col governo italiano, è chiamata ad assolvere il ruolo di sentinella dell’Europa. Ci si chiede fino a quando questo potrà accadere. Perché sappiamo tutti che la Libia ha un ritorno economico rispetto al ruolo che ricopre. Nel momento in cui non si riesce più a sostenere questa dinamica assistiamo alla ripresa degli sbarchi, non nella stessa quantità del passato ma comunque un numero di sbarchi che sommati fanno centinaia di persone. Ci chiediamo allora come possano avvenire questi sbarchi  se teoricamente è in vigore un pattugliamento così serrato come è stato annunciato e che in alcuni casi sembra non funzionare. Come dimostrano gli arrivi di questa notte a Linosa. Nonostante il pacchetto sicurezza e gli accordi con la Libia, l’Italia  ha visto aumentare il numero di cittadini irregolari. Lo scenario quindi non è così tranquillizzante”. Ultimo caso relativo alla notte di ieri, quando a Linosa sono approdati 40 immigrati.

RUSSIA, FUOCO E FIAMME: 200 mila ettari. A tanto ammonta l’estensione della superficie del territorio russo in balia delle fiamme che l’avvolge da ormai cinque giorni. Il mix tra caldo, smog ed incendi sta mettendo in ginocchio l’intera nazione con temperature mai viste prima d’ora (37,1 gradi sabato scorso a San Pietroburgo, dopo i 38,2 di Mosca il 29 luglio). Va da se che sono aumentati anche i decessi (+50% nella capitale rispetto allo stesso mese dell’anno scorso) e i trasferimenti negli obitori. Il problema più grosso però sembra essere quello dello spegnimento delle fiamme nelle zone vicine alle centrali nucleari disseminate nel paese. Il fuoco potrebbe infatti innescare forze distruttive inimmaginabili qualora dovesse venire a contatto con i prodotti di combustione o fusione. Non si prevedono comunque grossi miglioramenti nel breve periodo. Dovrebbe esserci un abbassamento delle temperature tra il 13 ed il 14 Agosto ma questo non allontanerà del tutto il pericolo visto che la soluzione del problema appare possibile solo a partire dal 20 Agosto. Fino ad allora, stato di calamità nelle zone più colpite e vigili del fuoco ed altri operatori di soccorso in servizio 24 ore su 24. La mortalità media (350 vittime al giorno) è quasi raddoppiata: 700 decessi quotidiani.

Fini – Tulliani: “Adesso mi dici cosa hai combinato”. Retroscena e prossime mosse

Archiviata la mozione di sfiducia a Giacomo Caliendo, l’occhio politico è tutto rivolto verso i confini monegaschi. Gianfranco Fini decide di prendere di petto la vicenda che sta tenendo banco in questi giorni, relativa alla vendita (prima) e all’affitto (poi) dei 60 metri quadrati di Montecarlo (Boulevard Princesse Charlotte 14) ereditato da An in seguito al lascito di una nobildonna di Monterotondo. “Che serva per la buona causa”, avrebbe dichiarato la donna in procinto di consegnarne chiavi e proprietà al partito.

Solo che. Un’inchiesta condotta da Il Giornale (“una trappola studiata a tavolino“, il pensiero ricorrente negli ambienti finiani) ha svelato come l’appartamento sia stato inizialmente (s)venduto per la modica cifra di 300 mila euro (vale – fonte Il Giornale – sette, otto volte tanto) a una finanziaria che ha sede alle Antille e in un secondo momento affittato da Giancarlo Tulliani. Il semi-omonimo fratello della compagna del Presidente della Camera, Elisabetta. Ha fatto seguito un esposto alla Procura di Roma di due componenti de La Destra (allora compagni di partito di Fini in An) ovvero il consigliere regionale del Lazio Roberto Buonasorte e il consigliere comunale di Monterotondo, Marco Di Andrea.

Fare luce, chiarire, spiegare: le richieste più esplicite. Quelle celate, invece, sono moniti che hanno per destinatario l’allora leader di An, Gianfranco Fini. Gli si dice tra le righe (ma neppure troppo): paladino della giustizia? diverso dagli altri? Macchè – rimarcano i falchi PdL (un tempo alleati di Fini): “Avesse un alto senso dello Stato, dovrebbe dimettersi“. Poco importa che Fini abbia invece deciso di percorrere la strada opposta, quella della mano tesa nei confronti della magistratura, a cui la terza carica Istituzionale dice: “Non ho nulla da nascondere nè me la prendo con i giudici comunisti“.

Dalla villa di Ansedonia, dove in simultanea ha avuto modo di consultare l’avvocato Giulia Bongiorno, Fini non mette la testa sotto la sabbia (nonostante il termometro a ridosso del mare dica oltre 30 gradi) e decide di uscire allo scoperto: “Una campagna mediatica messa su ad arte con la totale compiacenza dei giornali di famiglia dopo avermi cacciato dal PdL. Berlusconi non mi perdona di essere andato controcorrente sulle leggi che avrebbe voluto imporre“.

Nessun passo indietro, paura zero, persiste nel riferimento di Futuro e Libertà la voglia di non farsi piegare dagli ex alleati. La ferrea volontà di andare avanti senza remore: “In quasi trenta anni di impegno parlamentare non ho mai avuto problemi di sorta con la giustizia e non ho assolutamente niente da nascondere nè tantomeno da temere per la vicenda monegasca. Pertanto, chi spera che in futuro io sia costretto a desistere dal porre il tema della trasparenza e della legalità nella politica è meglio che si rassegni“.

Web giornale politicalive: 6 agosto 2010

SOMMARIO:
1. Gianturco (NA): deraglia treno, un morto e decine di feriti. “Il macchinista era al cellulare”;
2. Milano: romeno uccide a pugni una passante dopo essere stato lasciato dalla fidanzata;
3. Aeroporto Siena: Giuseppe Mussari, Presidente MpS, indagato per concorso morale per falso e turbativa d’asta;
4. Corte dei Conti: il debito dei Comuni supera i 62 miliardi di euro;
5. Taranto: Asl pagava medici per 4 mila pazienti defunti;
6. Hiroshima: Giappone e Usa ricordano la bomba atomica
7. Matrimoni gay: Italia e Grecia, unici “no” in tutta Europa;
8. Dell’Utri: “Anche l’ultimo diario di Mussolini è mio”

PER APPROFONDIRE
Elezioni: Berlusconi (PdL) e Fini (Fli), ultimo treno (il voto alletta ma fa paura a entrambi)
Bersani – Finocchiaro (Pd), Alfano – Pisanu (PdL): punti di vista
Patrimonio An: soldi e immobili, valore tra 350 e 500 milioni di euro

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 6 agosto 2010.

CIRCUMVESUVIANA KILLER: un morto e decine di feriti. E’ il bilancio del deragliamento ferroviario avvenuto in mattinata a Gianturco, periferia di Napoli, causato dall’eccessiva velocità con cui è stata affrontata una curva. Tratta percorsa quotidianamente dalle centinaia di persone che si recano nel capoluogo campano: poteva essere una strage. Giuseppe Marotta, 71 anni, non è sopravvissuto all’amputazione delle gambe; di 58 il novero parziale dei feriti (due dei quali in condizioni gravi). Ancora presto per definire con certezza i motivi che stanno alla base del fuori binario anche se prende corpo l’ipotesi – avvallata da qualche testimonianza – che il macchinista fosse al cellulare. Di oltre 20 chilometri il superamento del limite di velocità, l’episodio è avvenuto poco dopo le 11 e un’illesa ha dichiarato: “Il treno è andato dritto, fuori dai binari. Io lo prendo spesso, in quel punto la velocità si avverte ma non so dire che cosa è successo. La prima carrozza era completamente distrutta, la seconda le è finita sopra, ponendosi quasi in verticale. Una scena terribile, scappavamo tutti mentre c’era i feriti e sague dappertutto. Io sono stata miracolata”. Non mancano le polemiche circa la mancata tempestività dei soccorsi: “Sentito Il boato – raccontano due operai – abbiamo immediatamente telefonato, sia con i cellulari che con il telefono dell’azienda a polizia, vigili del fuoco e 118. Ci hanno chiesto informazioni dettagliate, le ambulanze sono arrivate dopo circa 20 minuti dopo il deragliamento”.

MILANO NERA: erano le otto di mattina quando, all’altezza del civico 66 di viale Abruzzi, Oleg Fedchenko, ucraino di 25 anni, comincia a massacrare di botte la prima donna passatagli di fianco. La malcapitata, deceduta dopo essere stata trasportata al Fatebenefratelli già in arresto cardiaco, era una filippina 41enne, Emilu A. Ex muratore, appassionato di boxe, buttafuori, mani fratturate: non serve altro dettaglio per lasciare intuire la forza e la brutalità con cui l’uomo si è avventato sulla donna. L’ucraino è stato immobilizzato, portato al reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda e poi condotto in carcere a San Vittore. A cercare di ricostruire l’avvenimento è stata la stessa madre dell’uomo che aveva chiamato i carabinieri non appena accortasi di cosa stesse facendo suo figlio: “E’ stato lasciato dalla sua ragazza e sono due giorni che è senza controllo. Adesso è uscito di casa e ho paura che voglia uccidere qualcuno”. La testimonianza di un custode, testimone oculare: “Prima l’ha tirata per la borsa, poi l’ha spinta contro il muro e l’ha picchiata con calci e pugni. Lei stava camminando sul marciapiede verso piazzale Loreto quando ha incrociato il ragazzo  che arrivava in senso opposto. All’inizio sembrava che lui volesse scipparla, poi l’ha spinta contro il muro e ha iniziato a picchiarla, lei non reagiva. Io ho iniziato a urlare, ma nessuno si fermava”.

SIENA, AEROPORTO: con l’accusa di concorso morale relativamente ai reati di falso e turbativa d’asta, Giuseppe Mussari, presidente della Monte dei Paschi di Siena e di Abi, è indagato dalla Procura della città toscana in merito all’inchiesta privatizzazione dell’aeroporto di Ampugnano (Sovicille, Si). A rendere noto il procedimento, è lo stesso Mussari che dichiara: “Ho ricevuto un avviso di garanzia con cui vengo informato di essere sottoposto a indagini per concorso morale in ordine ai reati di falso e turbativa d’asta, relativamente alla procedura di privatizzazione dell’aeroporto di Siena. Mi ritengo assolutamente estraneo alle ipotesi di reato ipotizzate dalla procura di Siena ed esprimo la mia più ferma fiducia nei confronti della magistratura senese”. Oltre al vertice di MpS, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati altre 16 persone e aperto una indagine sull’iter di privatizzazione con cui il fondo Galaxy ((di proprietà delle Casse depositi e prestiti italiana, francese e tedesca; le azioni sono state immediatamente poste sotto sequestro) è entrato in società. A ritroso, accadde che l’areoporto rese pubblico un bando per l’individuazione di un partner che investisse nello sviluppo aeroportuale e Galaxy stilò un piano con investimento immediato di 50 milioni di euro. L’ipotesi della Procura è che il fondo abbia goduto di privilegi al momento dell’ufficializzazione del partner.

Patrimonio An: soldi e immobili, valore tra 350 e 500 milioni di euro

Alleanza Nazionale non non esiste più dal marzo 2009, allorchè il partito confluì con Forza Italia nel Popolo della Libertà.
Eppure, il patrimonio di An (sul quale si sono puntati i riflettori in seguito all’inchiesta de Il Giornale, secondo cui in una delle case donate al partito da una nobildonna sia finito quale affittuario il fratello della compagna di Gianfranco Fini, Giancarlo Tulliani) continua a giacere nelle casse delle società “Immobiliare Nuova Mancini srl” e “Italimmobili srl”, le quali daranno il là – di qui a poco – alla Fondazione An.
Sarà uno dei temi scottanti che accompagnerà – fin da ora – al settembre di fuoco per la politica italiana: inevitabile che nel calderone della crisi, della separazione di ex colleghi di partito tra finiani e pidiellini rientri anche la vicenda inerente al patrimonio del partito.
Cominciamo col dire che il totale di cui si parla oscilla – annoverando denaro liquido (70 milioni di euro) e beni immobili (il restante) – tra i 350 e i 500 milioni di euro.

Tralasciando la liquidità, ci si concentra sugli immobili.

Tra le polemiche che stanno infiammando il panorama politico italiano, quella che ha influito affinchè traboccasse il vaso è la querelle scoppiata in merito al patrimonio immobiliare di Alleanza Nazionale, movimento guidato fino a qualche anno fa da Gianfranco Fini, oggi presidente della Camera. Il patrimonio in questione ha un valore stimato in circa 300-400 milioni di euro: si tratta, nello specifico, di 70 appartamenti, sedi delle federazioni.

Tra questi, vi sono anche i locali che ospitano la sede nazionale e il “Il Secolo d’Italia”. L’ultimo lascito a favore del partito, di oltre due miliardi di vecchie lire, è stato quello della contessa Anna Maria Colleoni, discendente dello storico condottiero del Quattrocento, Bartolomeo Colleoni.

Scrive nella relazione di gestione datata 26 febbraio 2009 il senatore Franco Pontone, tesoriere del partito: “Il rendiconto di gestione al 31 dicembre 2008 evidenzia un soddisfacente risultato di avanzo di gestione pari a 10 milioni 335 mila 573 euro e una situazione di liquidità disponibile di 30 milioni 685 mila 260 euro. Risultati che confermano la soliditàdella situazione patrimoniale, economico e finanziaria di An”. Pontone prevede un futuro roseo:La situazione corrente della gestione economico finanziaria è soddisfacente, conseguentemente si può ragionevolmente affermare che non sussistono problemi per affrontare gli impegni futuri”.

Web giornale politicalive: 5 agosto 2010


SOMMARIO:

1. Italia, maggioranza: Bossi vuole le elezioni, il PdL avverte: “Fedeltà o si vota”;
2. Fini – Tulliani e la casa di Montecarlo: Procura di Roma apre fascicolo mentre Casini difende il Presidente della Camera
3. Italia, opposizione: divergenze IdV-Pd in materia di alleanze;
4. Dipartimento di Stato Usa: “L’Iran finanzia il terrorismo”
5. Giorgio Napolitano: “Confronto in Parlamento sul ddl università: si ascoltino gli Atenei”
6. Evasione fiscale: -9% sul 2009, ma l’evasore più ricco è italiano
7. Michela Brambilla, Ministro del Turismo, irrita Siena: “Qualche Palio danneggia l’immagine dell’Italia”. Poi la rettifica;
8. Nicolas Sarkozy: scenata a Carla Bruni sul set di Woody Allen

PER APPROFONDIRE

Camorra, Vittorio Pirozzi arrestato a Bruxelles: tra i 100 latitanti più pericolosi
Russia, allarme incendi – paura nucleare: 50 morti e 200 mila ettari in fumo. “E’ volontà divina”
Mentana: “La7, Tg libero e completo: si guardi al post berlusconismo”

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 5 agosto 2010.

MINACCE E TENSIONI: strascichi del giorno dopo tra le file della maggioranza di Governo. Il voto contrario alla mozione di sfiducia nei confronti di Gaicomo Caliendo non è bastato: evidente una divergenza politica (ma a questo punto anche personale) tra PdL/Lega Nord e Futuro e Libertà. Le dichiarazioni odierne dei referenti. Umberto Bossi (Lega): “E’ molto difficile andare avanti così, con il Governo in bilico a ogni votazione: se si vota noi e il Pdl insieme spazziamo via tutti. Se sta con noi, Berlusconi vince”. Fabio Granata (FLi): “A settembre ne vedremo delle belle”. Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, ritorna sui concetti di legalità e giustizia alla base dei quali è sorta la spaccatura: “Legalità non vuol dire che un atto del pm coincide con la verità, e garantismo non significa impunità. E’ questo l’aspetto costituzionale voluto dai padri fondatori nel 1948 e che noi abbiamo voluto difendere. Su questo principio di legalità accettiamo la sfida di chiunque”. Intanto, i vertici PdL (oltre a Silvio Berlusconi: Ignazio La Russa, Denis Verdini, Sandro Bondi, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Angelino Alfano, Giulio Tremonti, Altero Matteoli e i due sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti) si riuniscono a Palazzo Chigi: la linea è di proseguire nella realizzazione del programma fino a che il patto con gli elettori riuscirà a garantire coesione. A quel punto, “chi venisse meno se ne assumerebbe la responsabilità”. Bonaiuti rimarca: “Nel momento in cui è avvenuto il distacco da parte di una componente della maggioranza, il premier ha avvertito tutti, ‘state pronti’ per possibili elezioni”.

L’ENIGMA DI MONTECARLO: tutto è partito dalla denuncia de Il Giornale, che accusa Gianfranco Fini (che ne era il segretario) di aver venduto un appartamento di Montecarlo lasciato in donazione all’allora Alleanza Nazionale, a una società off shore. In quella casa, attualmente risiede il fratello della compagna del Presidente della Camera, Giancarlo Tulliani. L’episodio non è mai stato chiarito in maniera inequivocabile ma in data odierna la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per fare luce su quanto accaduto: atto dovuto in seguito all’esposto presentato da due esponenti (il consigliere regionale del Lazio Roberto Buonasorte e il consigliere comunale di Monterotondo, Marco Di Andrea) di La Destra, il gruppo che fa capo a Francesco Storace che lamentano il fatto che la proprietà dell’appartamento sia da intendersi in capo ad An e che occorre spiegare gli avvenimenti per filo e per segno. Di contro, Fini ribadisce con un comunicato che “ben vengano le indagini sul patrimonio An, anche se la denuncia proviene da avversari politici. Il presidente  (Fini stesso, ndr) non è titolare dell’appartamento, e non sono a lui riconducibili le società che hanno acquistato l’immobile; del pari, è falsa la notizia relativa alla cifra versata quale corrispettivo. Sarà l’autorità giudiziaria ad acclarare la totale infondatezza di quanto divulgato e ad accertare la condotta diffamatoria”. Stando alla versione di Elisabetta Tulliani, sarebbe stata una vincita milionaria al Superenalotto a consentire (a lei e alla famiglia, ndr) di acquistare alcune proprietà immobili: versione che Luciano Gaucci (oggi a Santo Domingo, all’epoca dei fatti fidanzato con la Tulliani, ndr) conferma a Panorama: “La schedina l’ho compilata e l’ho giocata io, ho vinto 2 miliardi e 400 milioni di lire e siccome sono generoso ed ero perso d’amore le ho regalato la metà”. Intanto, a dar man forte al Presidente della Camera giungono le parole di Pier Ferdinando Casini: “Non mi piace lo squadrismo intimidatorio nei confronti del Presidente della Camera. Se uno è un delinquente, lo è sempre. Una persona non è delinquente se fa una scelta oppure santa se ne fa un’altra”. Della vicenda si occuperà il procuratore aggiunto Pier Filippo Lariani.

DI PIETRO – BERSANI: lo scenario delle elezioni anticipate è un disegno che nel centro-sinistra si prende in massima considerazione ma comincia a delinearsi, anche lì, una differenza sostanziale tra quel che vorrebbe l’Italia dei Valori e il percorso che alletta il Partito Democratico. Antonio Di Pietro sembra avere le idee chiarissime: “Fase di transizione? Berlusconi non la permetterà: vorrebbe dire rivedere la legge elettorale e le regole sul conflitto di interesse. Tra poco il Pd dovrà fare le sue scelte: di qua c’è lo schieramento della legalità (si riferisce a IdV, ndr), di là la palude della Balena bianca (il “di là” sottintende il probabile schieramento che accorperebbe Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, l’UdC di Pier Ferdinando Casini e l’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli, ndr)”. Silenzio in casa democratica dove si continua a riflettere con la massima prudenza.

Web giornale politicalive: 4 agosto 2010

SOMMARIO:
1. Il Governo approva il decreto attuativo dell’autonomia impositiva dei Comuni;
2. Roma 2009, abusi edilizi: 33 citati a giudizio
3. Hamadan: fallito attentato contro il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. O no?;
4. Libano, il Governo ammette che gli scontri di ieri non sono stati causati da Israele: “Non ha sconfinato”;
5. Italia, consumi elettrici: crescita boom (luglio, +5.4% rispetto al 2009)
6. Unicredit come Fiat: migliaia di posti di lavoro da tagliare (4.700)
7. Buenos Aires: muore Giovanni Ventura (11 anni di galera per la strage di Piazza Fontana, poi assolto)
8. Il il Gup di Palermo, Daniela Troja: “Il pentito Spatuzza è attendibile”
9. Roma, bando internazionale per rifare il look al Colosseo: servono 25 milioni

PER APPROFONDIRE:
Sfiducia Caliendo: mozione respinta con 299 voti contrari
Bp: “Static Kill” tappa il Macondo 106 giorni dopo l’esplosione della Deepwater Horizon
Emergency torna a Lashkar-Gah: riapre il centro chirurgico afghano

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 4 agosto 2010.

FISCALITA’ COMUNALE: via libera dal Consiglio dei ministri al decreto attuativo del federalismo fiscale con il quale si provvede a disciplinare l’autonomia impositiva dei Comuni. Previsti una cedolare secca sugli affitti e la tassa unica per i comuni. Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa: “La cedolare secca sugli affitti è al 20% (nella prima bozza si era parlato del 25%), riguarda gli affitti normali, non quelli agevolati ed entrerà in vigore dal primo gennaio 2011”. Dice la normativa: “Dal prossimo anno il canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione può essere assoggettato, in base alla decisione del locatore, a un’imposta, operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo sul contratto di locazione. Sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti la cedolare secca si applica in ragione di un’aliquota del 20 per cento”. Misure pesanti contro gli evasori e i truffatori.

ROMA 2009: l’accusa, inoltrata dalla Procura di Roma, è di abusivismo edilizio. Sotto processo sono finite 33 persone (ivi compresi l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci; Claudio Rinaldi, ex commissario straordinario per l’organizzazione della manifestazione; l’imprenditore Giovanni Malagò per il circolo Aquaniene, che è stato ancora una volta sequestrato) per aver commesso il presunto reato in occasione della realizzazione dei circoli sportivi sorti per l’evento dei Mondiali di nuoto (Roma 2009); una decina (tra circoli e impianti sportivi) il numero delle strutture messe sotto sequestro.
I Pm Sergio Colaiocco e Delia Cardia hanno trasmesso – come richiesto – gli atti alla procura regionale della corte dei conti; già decisa la data della prima udienza che è stata fissata per il 5 aprile 2011.

ATTENTATO AHMADINEJAD: non si può parlare di attenato sventato, semmai di tentativo fallito. Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, è uscito illeso in seguito all’esplosione di una bomba nei pressi di Hamadan (350 chilometri a ovest di Teheran): il protagonista (poi arrestato e interrogato) era nei pressi dell’auto che trasportava il Presidente e avrebbe lanciato a mano una granata che è esplosa a circa 100 metri dalla vettura. Nessuna vittima, solo qualche ferito. Qualche minuto dopo, Ahmadinejad era regolarmente nello stadio cittadino per tenere il discorso
trasmesso in diretta dalla tv di Stato: nella circostanza, nessun accenno all’episodio. La polizia locale, intanto, fa sapere che l’attentatore “ha lanciato una potente bomba carta, di quelle che si usano durante i festeggiamenti ufficiali ma il suo gesto non è legato a un tentativo di attentato contro la vita del presidente”. Anche la presidenza iraniana ha smentito la notizia dell’attentato.

LIBANO-ISRAELE: ci eravamo lasciati con una interpretazione strabica, figlia di versioni tra loro contrastanti, e oggi si è fatta chiarezza. Gli scontri di ieri tra milizie libanesi e israeliane presso ad Adaisse (Libano meridionale monitorato da oltre 10 mila Caschi Blu Onu) che hanno causato la morte di cinque persone (tra civili e soldati) non sono frutto dell’invasione degli israeliani. A dichiararlo, il ministro dell’informazione Tareq Mitri, il quale ha confermato che Israele era impegnata a sradicare un albero “situato a sud della Linea blu (quindi in territorio israeliano, ndr). Nessuna violazione, in alcuni tratti le parti non concordano sul tracciato della Linea Blu e ogni volta che succede qualcosa o che una delle due parti vuole operare a ridosso della linea è richiesto l’intervento dell’Unifil”. Come non fosse stato detto nulla, tuttavia, sono poi giunte le parole di un portavoce del Governo: “Quel che è successo ieri è stata una provocazione israeliana perché quando i soldati israeliani hanno iniziato a lavorare oltre il reticolato, i nostri militari hanno subito chiesto all’Unifil di rimandare l’operazione. L’Unifil a quel punto si è rivolta agli israeliani chiedendo di interrompere l’azione ma loro hanno proseguito, scatenando la reazione dei nostri soldati”. Evidente il tentativo del ministro della difesa iIsraeliano, Ehud Barak, di stemperare la tensione: “Spero che non ci sia un’escalation, che avremo un’estate calma e che le cose tornino normali: è stata una provocazione molto grave e abbiamo reagito in modo misurato, equo e immediato. Occorre agire in questo modo per evitare che un incidente locale degeneri in una vera crisi”.

Web giornale politicalive: 3 agosto 2010

SOMMARIO:
1. corruzione post-terremoto in Abruzzo, via agli interrogatori;
2. Fabio Granata parla di connivenza tra mafia e politica mentre il Senato approva il disegno di legge con piano straordinario;
3. confermato dal Consiglio di Stato lo stop al rincaro dei pedaggi autostradali;
4. strage sul posto di lavoro nel Connecticut: 8 morti e un suicidio;
5. attacco Taliban in Afghanistan, sei vittime;
6. Bersani si dice non contrario a un Governo di transizione guidato da Tremonti;
7. muore a Palermo Elvira Sellerio;
8. ennesimo tentativo della Bp di arginare la falla nel pozzo Macondo (Golfo del Messico);
9. Istat: produttività italiana in crollo evidente.

PER APPROFONDIRE:
Libano – Israele: il confine torna linea di morte
Finiani e Udc: astensione su Caliendo
MoVimento 5 Stelle: programma. Grillo: “Nè Di Pietro nè Vendola”

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 3 agosto 2010.

TERREMOTO ABRUZZO: il post sisma avrebbe generato il fenomeno di corruzione politica in ambito di assegnazione appalti per la ricostruzione dell’area colpita dal terremoto. L’accusa: favoritismi non in cambio di denaro ma di regali (preziosi, auto, gioielli). I cinque indagati (l’ex assessore regionale abruzzese Ezio Stati; la figlia Daniela assessore alla Protezione Civile; il compagno della Stati, Marco Buzzelli; l’ex deputato di Forza Italia, Vincenzo Angeloni; Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Telespazio e attuale amministratore delegato di Selex Service Management, società di Finmeccanica) si sono difesi in alcuni casi respingendo le interpretazioni delle intercettazioni ambientali (Angeloni) e in altri negando illeciti (la Stasi: “”Vorrei dire al presidente Berlusconi che da oggi anche io mi vado ad aggiungere agli altri casi nazionali”).

MAFIA & POLITICA: Fabio Granata, deputato finiano in quota a Futuro e Libertà nonchè vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, denuncia infiltrazioni mafiose nei consigli regionali: “Nonostante la condivisione teorica al codice etico promosso dalla commissione Antimafia, sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono infiltrazioni e zone d’ombra. Stiamo ricomponendo il quadro e riferiremo alle Camere”. Intanto il Senato approvava il disegno di legge con piano straordinario di contrasto alle mafie e la delega al Governo in materia di normativa antimafia: voto bipartisan, 279 sì e un solo astenuto. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, a margine della votazione replica a Granata: “La legalità sia patrimonio di tutti gli uomini che stanno in politica e non esclusiva di qualcuno”.

Finiani e Udc: astensione su Caliendo

La mozione di sfiducia sottoscritta dal Pd e da Italia dei Valori nei confronti di Giacomo Caliendo, sottosegretario alla Giustizia coinvolto nell’inchiesta della cosidetta P3, ha sollecitato il primo incontro politico tra Futuro e Libertà (i 33 deputati fuoriusciti dal PdL e vicini a Gianfranco Fini) e l’Udc di Pier Ferdinando Casini. La riunione si è svolta alla Camera (ore 13) e ha visto la partecipazione dei parlamentari del Movimento per l’Autonomia e dell’Alleanza per l’Italia (il neonato gruppo di Francesco Rutelli): è stato nella circostanza deciso di portare avanti un percorso congiunto che si manifesta – per ora – con il voto di ASTENSIONE nei confronti della mozione all’ordine del giorno (si vota mercoledì 4 agosto).

MoVimento 5 Stelle: programma. Grillo: “Nè Di Pietro nè Vendola”

Beppe Grillo non si presenterà mai – quale candidato – a nessuna elezione perchè lui, dice, sarà sempre il megafono del Movimento 5 Stelle cui il resto della classe politica dovrà abituarsi, tanto il partito è radicato – di già – nella società. Lo dicono i numeri: 500 mila voti finora ottenuti a fronte di una spesa misera. 40 mila euro per la campagna elettorale: i grillini utilizzano mezzi e strumenti tecnologici – internet, soprattutto – e concretizzano i propri sforzi attraverso il tam tam. Il passaparola.

Continuerà a essere così – avverte il comico genovese – perchè non abbiamo mai chiesto nè chiederemo rimborsi elettorali: sono un furto allo Stato. Se la politica rinuncia ai soldi, rifiorisce. E noi vogliamo che torni a essere bella“. Il messaggio è lanciato, chi doveva ascoltare – e preoccuparsi – lo faccia: da ora in avanti, ogni appuntamento elettorale sarà utile per misurare la forza delle idee e dell’attivismo degli iscritti. Siano esse politiche, provinciali o comunali: il Movimento 5 Stelle ci sarà, con candidati appositamente selezionati attraverso il web seguendo i criteri di sempre.

Che tengono conto, in primo luogo, della pulizia “morale” del prescelto. Niente sedi, nessun tesoriere, senza segretario. Tra qualche giorno verrà messa on line la piattaforma del movimento: da lì alla stesura del programma, un attimo. A colpio di click e passi di mouse. I cardini del Movimento sono ovviamente capisaldi acquisiti e da cui porre le basi: via i condannati dal Parlamento, non più di due mandati per candidato, nuova legge elettorale, abolizione della legge Gasparri, utilizzo delle energie rinnovabili, conservazione dell’acqua quale bene pubblico. Tutto il resto lo si scriverà a migliaia di mani, miliardi di neuroni.

Web giornale politicalive: 2 agosto 2010

WEB GIORNALE DI POLITICALIVE. Flash news dei principali avvenimenti di politica e cronaca del 2 agosto 2010.

BOLOGNA: trentesimo anniversario della strage alla stazione del capoluogo emiliano (attentato con bomba esplosa alle 10.25) che il 2 agosto 1980 provocò 85 morti e oltre 200 feriti. Polemiche per la mancata presenza di un esponente del Governo (il sottosegretario Carlo Giovanardi: “Una piazza che invece di ricordo e dolore ha espresso odio e livore per coloro che ritiene avversari politici. Bene ha fatto il governo a non partecipare”). Il Presidente dell’associazione vittime, Paolo Bolognesi, ha detto: “C’è stato da parte di molti politici un triste tentativo di immiserire la manifestazione ma i cittadini non sono disposti a farsi zittire”. Numerosa la presenza della società civile.

GAZA: ancora alta tensione in Medio Oriente dove razzi palestinesi sono stati lanciati su Eilat e Aqaba, provocando l’immediata reazione dello Stato Ebraico contro le postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza. Due morti e decine di feriti. Le vittime: Issa al-Batran, capo dell’ala militare di Hamas, deceduto in un’esplosione nel campo profughi di Nuseirat, e un civile colpito da un razzo ad Aqaba. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha puntato il dito contro Hamas, promettendo di adottare tutte le misure necessarie per difendere il suo Paese.

CASO CALIENDO: stabilita per mercoledì la discussione in Parlamento in merito alla mozione di sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo, indagato nell’inchiesta P3. La sensazione è che il voto favorevole dei finiani che hanno aderito a Futuro e Libertà possa essere decisivo per mettere in minoranza la maggioranza. In tal senso, è in corso il tentativo di individuare un percorso congiunto con  l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Mentre Cicchitto e La Russa invocano lealtà, Bersani prevede la debacle del PdL e della Lega Nord. Intanto Caliendo fa sapere: “Io ho la coscienza a posto e continuo a lavorare”.

USA-IRAQ: il Presidente americano Barack Obama annuncia il graduale ritiro delle truppe americane dall’Iraq. Una “Nuova Alba” per la Nazione a stelle e strisce: le forze militari americane, da settembre 2010 al dicembre 2011 saranno 50mila unità, e il loro compito sarà solo quello di addestrare l’esercito iracheno a badare alla sicurezza del proprio Paese. E’ il primo passo verso una costante diminuzione della presenza americana in Iraq. Le parole di Obama alla Nazione: “Stiamo facendo esattamente quello che era in programma, così come avevo promesso”.

GRILLO: “Loro non si arrenderanno mai, ma gli conviene? Noi neppure”. Con questo motto, Beppe Grillo annuncia che il “MoVimento 5 Stelle” si presenterà alle eventuali elezioni politiche e alle provinciali del 2011. Intanto, si sa che la scelta dei candidati verrà eseguita online attraverso il portale in preparazione: tra i criteri di selezione, la garanzia che il candidato non abbia la fedina penale sporca.

ALTRE NEWS:

Azione Nazionale, Futuro e Libertà: Fini riparte dall’ideologia

Il nuovo gruppo parlamentare di Gianfranco Fini e dei 35 (ma i numeri continuano a oscillare) deputati che alla Camera (sarebbero 14 i seatori) hanno già sottoscritto l’adesione allo stesso si chiama Azione Nazionale. Che sa tanto di nostalgico ritorno ad Alleanza Nazionale, ovvero il partito nato nel gennaio 1994 e sciolto nel marzo 2009 allorchè confluì – insieme a Forza Italia – nel Popolo delle Libertà.

Tutto ciò, di primo acchitto, significa almeno due cose: innanzitutto, che il PdL – da ora in avanti – sarà ben altro rispetto al passato (perchè una sua componente importante e significativa – Fini ne è cofondatore – viene a mancare), poi va a riconoscere (ricordiamo bene l’Ulivo, vengono in mente le difficoltà riscontrate da pd nel tenere assieme la componente più di sinistra e quella più di centro) quanto l’Italia fatichi a digerire le coalizioni eterogenee.

Un editoriale della mattina di Vittorio Feltri apparso su il Giornale dice che lo scontro era inevitabile per ritrovare all’interno della maggioranza un po’ di pace e tornare a governare bene; di contro Ezio Mauro – su La Repubblica – rimarca che “l’irruzione della legalità (segmento nel quale Fini e Berlusconi hanno avuto le divergenze più evidenti, ndr) ha fatto saltare per aria il PdL”. 35 uomini alla Camera e 14 al Senato: è tutto il bottino che la terza carica istituzionale s’è riuscito ad assicurare.

Berlusconi: “PdL unito intorno al Governo”. CdA Rai, Santoro in onda dal 23 settembre

Due siti hanno avuto il privilegio di annunciare l’odierno messaggio di Silvio Berlusconi in merito alla compattezza del PdL. Il primo, va da sè, è forzasilvio.it che ha quale utenza solo sostenitori regolarmente registrati. Il secondo è quello del Tg1 che in home page riportava buona parte dei contenuti del pensiero del presidente del Consiglio.

Fare quadrato intorno alle insistenti voci di spaccature che da più tempo aleggiano intorno al Popolo delle Libertà.In questi giorni sono riprese contro il governo e contro il PdL furibonde campagne mediatiche“: le premesse appaiono quantomeno scontate per averle sentite in più circostanze ma quel che ha mandato su tutte le furie l’opposizione – unanime, da Pancho Pardi dell’IdV a Pier Luigi Bersani segretario Pd – è il fatto che un organo di stampa di proprietà finale dello Stato si sia prestato ad accogliere e pubblicare una missiva del premier.

I nostri avversari sono maestri nelle chiacchiere, con le quali cercano di nascondere i loro demeriti e di oscurare il lavoro fatto dal governo. Calunnie e furibonde campagne mediatiche, non riusciranno a oscurare il lavoro del governo se il Popolo della libertà sarà unito attorno al proprio governo, coeso tra leader, dirigenti e popolo“: insomma, la linea è tracciata. Si torni a essere coesi nel richiamo di quel che avvicina e non più disomogenei nel rimarcare le continue differenze.

Piemonte, Cota – Bresso: il Tar accoglie parte dei ricorsi, 15 mila voti da ricontare

cota_bresso

Fermi tutti. La polemica tutta piemontese sui risultati elettorali delle ultime elezioni regionali, tra il neo eletto Roberto Cota (Lega Nord) e l’ex presidente Mercedes Bresso (Pd), era iniziata già qualche ora dopo i festeggiamenti per la vittoria della Lega Nord. E dopo oltre un mese di battibecchi, polemiche e ricorsi, la notizia ha assunto i contorni dell’ufficialità: torna così in bilico la futura presidenza del leghista alla guida dell Regione Piemonte. All’1,05 di questa notte infatti, il presidente del Tar piemontese, Franco Bianchi, ha letto il dispositivo di una sentenza che potrebbe dare un ulteriore scossa al già movimento momento politico italiano. E una nuova e pericolosa spallata al governo in carica, guidato in maniera sempre più evidente dal duo di “ferro” Lega Nord-PdL. Questo perché giudici hanno accolto parzialmente il ricorso contro due liste di centrodestra (“Consumatori” e “Al centro con Scaderebech”) decidendo che si deve procedere entro 30 giorni al riconteggio dei voti. Respinto invece l’altro ricorso contro la lista “Verdi Verdi” accusata dallo storico partito del “Sole che ride” di aver copiato il simbolo per confondere ulteriolmente gli elettori. Infine gli avvocati dei ricorrenti dell’area del centrosinistra, hanno 60 giorni di tempo per avviare una querela nei confronti di Michele Giovine, eletto a capo della lista “Pensionati per Cota”,  e finito sotto processo penale con l’accusa di aver presentato firme false. Insomma, solito teatrino tutto italiano.

Le liste incriminate – Il problema maggiore però, é che l’esito del riconteggio delle schede sarebbe quanto mai incerto. Si pensa al caso della lista “Al centro con Scaderebech” che, presieduta da un ex consigliere regionale Udc passato poi nel centrodestra (si ricordi che in Piemonte Pier Ferdinando Casini sosteneva la presidente uscente, Mercedes Bresso) ha raccolto circa 12 mila voti.