P3, eolico in Sardegna: il Csm trasferisce Marra che dice “Non c’entro”

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P3: sigla da battaglia navale che rischia di trasformarsi in un “colpito, affondato”. Si è parlato di polverone ma, valutando con attenzione conseguenze e potenziali scenari, il pericolo è che diventi uno scandalo. Di quelli da meritare una posizione di rilievo. L’inchiesta – ancora nel vivo – che ruota intorno agli appalti per l’eolico in Sardegna continua a mietere vittime illustri. Oggi è toccato al Presidente della Corte d’Appello di Milano, Alfonso Marra, il cui nome risulta presente in diverse intercettazioni al vaglio dagli inquirenti: per Marra è stato deciso di avviare (prima commissione del Csm: quattro voti a favore, uno contrario, un assente) la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale. Lo stesso verrà ascoltato nei prossimi giorni anche se la prima reazione a caldo è stata quella di dichiararsi estraneo ai fatti: “Sono tranquillo, io non c’entro niente in questa vicenda. Sono contento che il Csm abbia aperto la procedura così si chiarirà la mia posizione“. Non il primo a pagare dazio, si diceva: l’indagine, infatti, sta falcidiando trasversalmente molti esponenti illustri.
L’INCHIESTA. Gli appalti per l’eolico in Sardegna: si è cominciato a indagare qualche mese fa in merito a un collegamento tra l’inchiesta della procura di Roma – rispetto a un presunto gruppo di affaristi che avrebbero agito in maniera tale da gestire l’assegnazione stessa di una serie di appalti pubblici nell’isola per la realizzazione di parchi eolici.

Legge Bavaglio, 600 emendamenti; P3, dimissioni Cosentino; ‘ndrangheta, Madonna di Polsi: parla Il Crimine

nicola-cosentinoDdl sulle intercettazioni, la nuova costola della P2 a cui è stato cambiato il numero (ora P3: si va in ordine crescente) e la maxi operazione condotta dalle forze dell’Ordine tra Reggio Calabria e Milano con una serie di blitz che hanno portato all’arresto di oltre 300 persone riconducibili alla ‘ndrangheta. Volessimo scattare tre fotorgrafie per raccontare la situazione politica italiana delle ultime ore, il rullino custodirebbe il trittico appena indicato. Momenti e contesti tra loro differenti – vero – nonostante il gioco di volti e assonanze consenta di trovare qualche affinità, determinare parallelismi, trarre conclusioni. La prima: situazione assai delicata per il panorama socio-politico nostrano nel quale accade che – a fronte di un Governo sempre appeso alla precarietà dell’asse Berlusconi-Fini – nemmeno quando è possibile riferire del più grosso colpo inferto alla ‘ndrangheta ci si può esimere dal confermare che – tra arresti e indagati – vi sono nomi di spessore professionale elevato. Direttori sanitari, avvocati, commercialisti e – appunto – politici. La seconda: saranno giorni infuocati. Nel corso dei quali pare necessario fare ricorso – da più parti – all’arte della pubblica relazione. Con ordine.

Ddl intercettazioni, dicevamo. La legge bavaglio. Oggi sono stati presentati undici emendamenti: sei firmati dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa, e dal leghista Matteo Brigandì; altri cinque dalla presidenza della commissione stessa e relatrice del ddl sulle intercettazioni, Giulia Bongiorno. Si vanno ad aggiungere agli altri 600 presentati dalle opposizioni (400 solo dal Pd). Motivo per il quale il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, chiede maggior tempo per la valutazione. “Vogliamo leggerci con calma tutti gli emendamenti per capire che tipo di parere dobbiamo dare“. In tal caso, assenso trasversale: 48 ore per l’esame, martedì prossimo si vota.

Napolitano: “Condividere le scelte di lungo periodo”

Giorgio NapolitanoCi sono scelte su cui ci si divide e si contendono i consensi politici, ma ci sono alcune scelte che esigono condivisione e continuità“, l’ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’inaugurazione della nuova sede della Sissa a Trieste.

Sede che è stata realizzata con l’approvazione di diversi  schieramenti politici, che si sono alternati nelle amministrazioni pubbliche. “Sono le scelte – ha continuato Napolitanonon di breve ma di lungo periodo“.

Fini: “La libertà di stampa non è mai sufficiente”

Gianfranco FiniIn un grande Paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente“. Lo dice il presidente della Camera Gianfranco Fini, che, intervenuto alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom, continua: “Abbiamo ancora bisogno di introdurre nell’ordinamento ulteriori norme che tutelino l’accesso ai mezzi di informazione“.

Di Pietro: “La legge sulle intercettazioni va cancellata”

antonio-di-pietro_cNon può essere emendata, va cancellata: lo dicono i media, il procuratore generale antimafia e chi combatte ogni giorno il crimine. È criminale il comportamento del governo che persiste nel volere una norma che assicura impunità per sè“. L’ha detto il leader dell’Italia dei Valori , Antonio Di Pietro, parlando con i cronisti a Montecitorio riguardo la legge sulle intercettazioni.

È un’azione truffaldina per sperare che l’opinione pubblica, – continua Di Pietro – distratta perchè al mare o in in ferie, non si accorga che la Carta costituzionale viene stracciata su legalità e stato di diritto, le parti più importanti“.

Berlusconi: “Intercettazioni? Non c’è vera democrazia”

berlusconi silvioQuesta non è vera democrazia, non c’è la tutela della libertà di parola“. L’ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo intervento all’Assemblea di Confcommercio riferendosi alle intercettazioni che in Italia coinvolgono circa 7,5 milioni di persone.

Italia dei Valori: “Ddl intercettazioni? Governo favorisce mafiosi e pedofili”

italia_dei_valoriOggi siamo tutti giornalisti, non permetteremo che sia messo il bavaglio alla libera informazione. E’ in gioco la stessa democrazia“. L’ha dichiarato in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che ha continuato: “Con questa legge vergogna, infatti, oltre a censurare il diritto di cronaca, si mette gravemente a rischio la sicurezza dei cittadini, impedendo il lavoro della magistratura“. L’esponente del partito guidato da Antonio Di Pietro ha così concluso il proprio pensiero sul ddl intercettazioni:

Mafiosi, pedofili e violentatori riusciranno a farla franca e ogni parlamentare che voterà questa legge avrà sulla propria coscienza ogni abuso. Proprio per questo ribadiamo che oggi saremo in piazza accanto al ‘Popolo violà e a tutti i cittadini onesti per dire no a questo ddl.

Polemica buonuscita: Santoro o Sant’oro?

Michele SantoroSantoro o Sant’oro, come lo chiama oggi Il Riformista. Prima è scoppiata la polemica per la chiusura di Annozero, ora il dibattito si è concentrato sulla buonuscita che il giornalista ha percepito dalla Rai. “Perchè proprio Santoro avrebbe dovuto fare il santo? Fessi voi, che vi eravate convinti che Michele fosse un santo: è solo Sant’oro”, scrive Antonio Polito in un editoriale. Ecco le altre reazioni dei quotidiani.

Europa: “Preparatevi, arriva il vero Santoro. Svincolato dalle pastoie Rai potrà esercitare ancora di più la leadership e magari spostare l’offensiva sul piano politico”.
Il Giornale: “Come travestirsi da martire e uscirne da nababbi, il guru che ha raggirato tutti”.
Libero: “Mister 17 milioni, la sinistra scopre il vero Michele”.

Solo Il Fatto lo difende: “Un assedio feroce lungo quattro anni, così chiudono Annozero. Senza di lui scompare parte della società civile”.

Bossi: “Il federalismo fa guadagnare soldi allo Stato”

Umberto BossiIl federalismo fa guadagnare soldi allo Stato non li fa spendere. Ora vedo che la sinistra vuole allungare un pò i tempi ma con Tremonti è tutto a posto”.

L’ha dichiarato Umberto Bossi, leader della Lega Nord, al termine del Consiglio dei ministri in risposta ai cronisti che gli chiedono se ci siano problemi sulla coperture finanziaria del federalismo fiscale.

Appalti, Mancino: “Anemone? Da lui nessun regalo”

Nicola-MancinoIl signor Anemone non mi ha fatto alcun regalo“. L’ha dett0 il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, facendo riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa:

A seguito della mia nomina a ministro dell’Interno nel 1992, vennero commissionati dal Sisde all’impresa del signor Diego Anemone lavori di messa in sicurezza dell’appartamento da me allora abitato in locazione a Roma in corso Rinascimento 11. Si trattò essenzialmente della blindatura di porte e di finestre.

Di Pietro: “Ddl carceri? Governo bocciato”

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Innanzi tutto il testo del governo è stato bocciato. E questo perché la Lega, Idv e le Associazioni hanno fatto capire che era senza né capo né coda. E’ il commento del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul ddl del governo riguardo le carceri italiane, che nell’ultimo anno sono entrati sempre più nell’occhio del ciclone

Ora il testo è solo acqua fresca – continua Di Pietro – mentre lo spaccivano per una grande firma. Hanno accetto i nostri emendamenti e dicono che è il loro testo: a ladri di idee

Scontro Pdl, Fini: “Berlusconi accetti, non starò zitto”

fini-lodo alfanoLa fase del 70 a 30 è finita. Mi auguro che Berlusconi accetti che esista un dissenso interno nel Pdl”. Non usa mezzi termini il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ai parlamentari ex An riuniti nella Sala Tatarella a Montecitorio, aggiunge: “io non ho intenzione di togliere il disturbo né di stare zitto”.

Mediaset: i giudici, atti alla Consulta

mediasetLa Consulta ha ricevuto dalla prima sezione penale del Tribunale di Milano gli atti del processo per i diritti televisivi di Mediaset. Secondo i giudici la nuova legge sul legittimo impedimento viola l’articolo 138 della Costituzione in quanto la norma “introduce una prerogativa diretta a tutelare non il diritto di difesa ma la carica istituzionale”. Tale articolo è quello che regola la revisione delle leggi costituzionali. I giudici, inoltre, hanno ritenuto che la legge non  doveva essere approvata con l’iter ordinario, ma seguendo l’iter costituzionale.

Con la stessa motivazione i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, venerdì scorso, avevano trasmesso alla Consulta degli atti nell’ambito del processo per la vicenda Mills, nella quale il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari.

Galan è il nuovo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Giancarlo GalanGiancarlo Galan è il nuovo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Stamani si è svolta al Palazzo del Quirinale la cerimonia del suo giuramento. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Luca Zaia dalla carica di Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e al suo posto ha nominato Giancarlo Galan.