Bersani – Finocchiaro (Pd), Alfano – Pisanu (PdL): punti di vista

Bersani (Pd): “Di Pietro, Casini e Rutelli non pongano veti”
Alfano (PdL): “L’opposizione ha paura di andare a votare”
Finocchiaro (Pd): “Pronti alle elezioni per definizione”
Pisanu (PdL): “Contrario alle urne, mi opporrò”

Pier Luigi Bersani e Anna Finocchiaro parlano a nome del Partito Democratico, Giuseppe Pisanu e Angelino Alfano propongono il punto di vista del Popolo delle Libertà.

Come leggere le difficoltà del Governo? Quali prospettive possibili e quali auspicabili? Intervengono oggi – con interviste concesse a mezzi di informazione differenti – quattro personaggi politici di evidente spessore e autorevolezza tanto per i colleghi di partito quanto per gli avversari.

Il poker di politici, oltre a essere figure di primo piano dei rispettivi schieramenti, gode infatti di rispetto politico trasversale: motivo ulteriore per attribuire alle parole pronunciate un peso ancor più marcato. Difficile intuire che succederà se non provando a leggere tra le righe. A conti fatti – vedremo – il più attratto dalla prospettiva delle “elezioni subito” pare essere il Ministro della Giustizia, Alfano. Assai più cauti il segretario del Pd, Bersani (che tuttavia, si dice non intimorito dalla prospettiva del voto), e il Presidente della Commissione Antimafia, Pisanu (il quale auspica una riconciliazione con l’area finiana). La Finocchiaro? Per il Presidente dei senatori Pd, occorre modificare la legge elettorale ma – in caso di elezioni – il suo partito sarebbe pronto.

A stralci, i passaggi significativi delle dichiarazioni dei quattro politici.

Parole dure nei confronti di Silvio Berlusconi arrivano da BERSANI, intervistato da La Repubblica: “Dobbiamo liberarci di Berlusconi. Per questo mi rivolgo a tutti. Se la posta in gioco è la stessa democrazia, ognuno si assuma le proprie responsabilità. Accorciamo le distanze tra i partiti che vogliono archiviare questa stagione ed evitiamo veti reciproci“. Non si fa attendere la pronta replica del Ministro della Giustizia, ALFANO: “Bersani propone un governo guidato da chi ha perso le elezioni contro chi ha vinto le elezioni e usa un linguaggio di una violenza inaccettabile che è contro le opposizioni di tutte le democrazie occidentali“. Intanto la FINOCCHIARO, attraverso le pagine de L’Unità, sottolinea: “Si chiude più rapidamente del previsto una fase della vita politica segnata da un attacco senza precedenti alle forme del vivere democratico. Illegalità, furberie, pratiche illecite come sistema: immondizia da spazzare. Non abbiamo paura del voto: c’è un segretario eletto da poco con milioni di voti, migliaia di quadri e amministratori, un popolo pronto a mobilitarsi“. Voce fuori dal coro – almeno stando alle dichiarazioni ufficiali – quella di PISANU che si dissocia dal pensiero dominante nel PdL per affermare a La Repubblica: “La maggioranza non si è dissolta. Semmai si è articolata diversamente. Fini non ha mai messo in discussione nè la leadership di Berlusconi nè la fiducia al suo governo. Se il premier insistesse per le elezioni anticipate, allora, mi opporrei“.

Nel gioco del rimpallo, ancora BERSANI: “Se il terreno dello scontro nei prossimi mesi è quello del rapporto tra politica e legalità la proposta del Pd non può che essere molto larga, cioè rivolgersi a tutte le forze di opposizione. Poi ne misureremo la praticabilità, ma questo è il primo passo, il più sensato“. ALFANO non si fa pregare e replica: “C’è una opposizione che se la dà a gambe e ha paura di andare dai cittadini. Il giochino di palazzo: mandiamo all’opposizione chi ha vinto le elezioni e prendiamoci il potere noi che abbiamo perso. Però sottovalutano gravemente, con un atteggiamento scandaloso, quella che potrebbe essere la reazione dei milioni e milioni di italiani che hanno votato questo governo e che si sentirebbero espropriati della sovranità parlamentare“. Per il capogruppo Pd al Senato, tuttavia, resta da risolvere il problema della legge elettorale. FINOCCHIARO: “Vogliamo andare a votare con una legge elettorale che priva i cittadini della possibilità di scegliere gli eletti? Io dico di no. Fare una nuova legge è una responsabilità da assumersi di fronte al Paese, non una scusa per evitare il voto. L’impossibilità delle urne, per PISANU, è fatto sotto gli occhi di tutti: “Lo scioglimento anticipato delle Camere piomberebbe come un macigno sulla fragile situazione economica e sociale del nostro Paese, spianando la strada agli speculatori della finanza internazionale. Sono sicuro che la contrarietà alle elezioni anticipate sia più ampia di quanto non appaia, tanto nella società quanto nelle aule del Senato e della Camera“. Sempre da BERSANI, arriva una rivendicazione politica rispetto alla crisi interna al PdL: “Io vedo che oggi Berlusconi e Bossi fanno la voce grossa, ma sono totalmente nel pallone. Come sono arrivati a questo punto? Grazie all’iniziativa incalzante del Pd e dell’opposizione. Senza la nostra mozione su Caliendo non ci sarebbe stata l’astensione di Fini, Casini e Rutelli. Non ci sarebbe stato, cioè, il trauma del governo che perde la maggioranza“.
In questo caso, un assist che farà discutere arriva dal Presidente della Commissione Antimafia, visto che PISANU contesta le modalità con cui il PdL ha gestito la querelle con i finiani: “E’ stata brutale e lacerante la risposta dell’ufficio di presidenza del Pdl al gesto di distensione compiuto, seppure in extremis, da Fini. E’ stato un grave errore politico e bisognerebbe correggerlo rasserenando gli animi e discutendo tra i gruppi parlamentari del centrodestra sull’agenda della ripresa autunnale“. Anche la FINOCCHIARO chiama in causa Gianfranco Fini per vestirlo dei panni dell’uomo della destra liberale che all’Italia mancava: “Chiamiamo forte all’appello tutti coloro che sono fedeli ai principi della Costituzione. Prendiamo l’iniziativa sulla libertà di stampa, sul diritto di sciopero, sulla difesa delle istituzioni e della magistratura. Vediamo chi è disposto a dire: chiunque vinca questi principi non si toccano. Proviamo a sottoscrivere un patto per la Repubblica. Fini, l’uomo di quella destra liberale che l’Italia non aveva, sono convinta che lo farebbe“. Anche in questo caso, la posizione di PISANU pare dare ragione all’esponente avversario, visto che anche il Presidente della Commissione Antimafia sottolinea l’esistenza del problema dell’illegalità: “Esiste, è diffusa e corrode la vitalità complessiva del nostro Paese e che, allo stesso tempo, rende più acute e insopportabili le disuguaglianze prodotte dalla crisi generale. Quel che più preoccupa è lo smarrimento della moralità, la dissociazione crescente tra l’ordine della morale e l’ordine della politica“.

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