Cancellazione Imu 2013

enrico lettaImu 2013 addio. Al suo posto, ma solo nel 2014, una nuova tassa ancora da definire. Ad annunciare la gradita novità è stato il vice presidente del Consiglio Angelino Alfano, che su Twitter ha digitato, pochi minuti fa: “Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro”. Ma cosa cambierà d’ora in poi?

Incontro Letta – Alfano: verso la crisi di governo?

crisi governoDopo più di due ore di colloquio (secondo i “bene” informati, piuttosto duro), si è concluso l’incontro tra il premier Enrico Letta e il suo vice Angelino Alfano, per alcune fasi allargato anche ai ministri Dario Franceschini e Maurizio Lupi. Un confronto sui temi più caldi del momento, che tuttavia non è stato chiarificatore nei confronti del nodo fondamentale, quello relativo al destino del leader del Pdl Silvio Berlusconi.

Berlusconi a processo: i suoi parlamentari lo difendono

Erano in 150 i parlamentari accorsi dinanzi al Palazzo di Giustizia di Milano per “difendere” Silvio Berlusconi mentre era all’ospedale San Raffaele alle prese con una nuova visita fiscale che i magistrati del caso Ruby hanno richiesto per accertare le reali condizioni di salute e la veridicità del presunto legittimo impedimento. Una vicenda che – secondo i parlamentari – manifesterebbe un vero e proprio accanimento nei confronti dell’ex premier.

Monti incontra i partiti. Previsto trattato Ue e Crescita

Quella di oggi è prevista come una delle giornate più ricche di impegni per il premier Mario Monti. E’ previsto per l’ora di pranzo, un incontro con i principali tre segretari dei partiti di maggioranza PDL, Pd e Terzo Polo. In agenda Mario Monti ha inserito un Trattato Ue e la linea che l’Italia dovrà tenere in Europa come un trattato Ecofin e il Consiglio Europeo di gennaio. All’incontro di oggi, prenderanno parte Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini.

Il Premier, si appresta a varare quello che potrebbe essere il nuovo metodo di lavoro con le forze di maggioranza che lo sostengono. Quello che è previsto per oggi, è uno dei tavoli a quattro più interessanti dell’ultimo periodo. Da questo tavolo potrebbe uscire anche un idea condivisa da tutti su come l’Italia si debba porre nei confronti dell’Europa. L’idea di Monti, è quella di creare una linea unitaria per l’Italia, una linea che dovrà essere certificata al più presto in Parlamento.

Alfano ultimatum: “Chi non crede nel PDL si faccia da parte!”

Berlusconi e Alfano

E’ un vero e proprio ultimatum quello che arriva dalla voce del segretario del PDL Angelino Alfano, ultimatum rivolto a tutti quelli che non credono nel PDL. L’ultimatum è stato lanciato in occasione della manifestazione del PDL che si è tenuta in questi giorni vicino al Colosseo a Roma, l’annuale manifestazione Atreju. Alfano ha dichiarato che è il momento di lasciarsi alle spalle le liti interne e di pensare al “nuovo inizio”.

Il PDL secondo Alfano dovrà essere “il partito dei militanti”, con “la fede e la voglia di combattere”. E chi “non ci crede” deve farsi da parte e mettersi “a bordo campo” per far “giocare chi ha voglia di vincere la partita”. Ed è per questo che Angelino dice stop a tutti i comportamentinichilisti” e che la con la gara di “chi da la martellata più forte”. Secondo Alfano andrebbe “abrogato il fine settimana” per i politici e per gli eletti nei partiti.

Mercoledì la manovra al Senato. Il governo apre alla tassa sui capitali “scudati”

Si svolgerà mercoledì il dibattito in Senato sulla manovra economica, che potrebbe subire modifiche: il governo starebbe infatti valutando la proposta dell’opposizione di introdurre una tassa sui capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale, anche se con una percentuale solamente dell’1-2%, nettamente inferiore a quella suggerita dal Pd. Su tale ipotesi, sostenuta, pare, anche dal ministro Maroni, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe detto semplicente: “Non so, fatemela vedere prima“.
Dall’opposizione, invece, il segretario del Pd Bersani ha commentato la situazione affermando: “La manovra è già figlia di nessuno“.
Nella stessa maggioranza, infatti, sarebbero in molti a bocciare l’attuale manovra. Per l’ex ministro Antonio Martino, le misure previste dal governo sono “inaccettabili“, poichè, spiega, “Questa manovra aumenta le tasse e non risolve il problema della crescita“. Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni vorrebbe cancellare i tagli agli enti locali, mentre il ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan critica “la soppressione degli enti pubblici non economici che abbiano meno di 70 dipendenti“.
All’interno del Pdl, inoltre, ci sarebbero una decina di deputati, ribattezzati “frondisti“, che vorrebbero presentare al segretario del partito, Angelino Alfano, una specie di manovra  alternativa, nella quale verrebbe eliminato il contributo di solidarietà, e che prevederebbe inoltre: l’aumento di un punto dell’Iva non agevolata; la dismissione  di una parte del patrimonio immobiliare dello Stato; la privatizzazione delle grandi aziende; la fusione, anzichè l’abolizione, di Province e Comuni; l’innalzamento dell’età pensionabile.

Nitto Palma è il nuovo Guardasigilli. La Bernini nominata alle politiche comunitarie

Foto: Ap/LaPresse

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusc0ni è salito al Quirinale per proporre la nomina di Francesco Nitto Palma a nuovo ministro della Giustizia, dopo le dimissioni di Angelino Alfano, neosegretario del Pdl.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo un breve colloquio con il premier, ha firmato quindi la nomina di Nitto Palma a nuovo Guardasigilli, e anche quella di Anna Maria Bernini a ministro delle Politiche Comunitarie, che succede quindi ad Andrea Ronchi.

Compiuto quest’altro rimpasto di governo, il premier Berlusconi vorrebbe ora concentrarsi sulle riforme, come avrebbe spiegato in un incontro a pranzo con i governatori del Pdl, mentre il neosegretario del Pdl Alfano si potrà dedicare interamente al rinnovamento del partito.
La maggioranza si congratula con il neo-Guardasigilli, ritenendolo la personalità di alto profilo chiesta da Napolitano, mentre dall’opposizione le reazioni sono state meno entusiastiche. Il responsabile giustizia del Pd Andrea Orlando, pur congratulandosi anch’egli con Nitto Palma, auspica comunque che il ministro cambi linea, specialmente riguardo alla legge sulprocesso lungo“, in discussione al Senato.
Pessimista, in proposito, il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, per il quale “Con lui o con Alfano non cambia nulla a via Arenula“.

Napolitano: “basta attacchi alla magistratura”. E sul nuovo Guardasigilli: “Non sono pronti”

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo oggi alla tradizionale cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare, è ritornato sul discorso pronunciato ieri in occasione dell’incontro con i giovani magistrati, per respingere le interpretazioni di quanti hanno visto in tale discorso una volontà di ridimensionamento dell’importanza della magistratura. Napolitano ha infatti 0ggi ribadito che i magistrati devono sì essere “inappuntabili”, ma proprio per vanificare “attacchi inammissibili” ed evitare “un fuorviante conflitto” con la politica. Ha affermato in particolare il Capo dello Stato:

Ho parlato proprio ieri della funzione di fondamentale interesse nazionale di cui è portatrice la magistratura con l’obbligo di intervenire di fronte ad ogni singolo, concreto caso in cui si manifestino sindromi di violenza, forme vecchie e nuove di corruzione, abusi di potere e attività truffaldine, che oggi dominano la vita quotidiana. Come si possa cogliere in un discorso che partiva da quella affermazione il rischio di veder posti sullo stesso piano chi commette i reati e chi li combatte, lascio a  voi giudicarlo.

Napolitano ha espresso comunque soddisfazione per gli apprezzamenti al suo discorso venuti da numerosi esponenti della magistratura, come dal presidente dell’Anm Luca Palamara.

Napolitano: “Basta scontri magistratura-politica”

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato oggi al Quirinale i nuovi magistrati in tirocinio, e richiamato quindi i giudici ad “evitare il protagonismo“, poichè, ha affermato, “vanno evitate condotte che creino indebita confusione di ruoli e fomentino l’ormai intollerabile, sterile scontro fra politica e magistratura”.
Il capo dello Stato ha inoltre esortato ad utilizzare le intercettazioni “solo se assolutamente indispensabili“, richiamando i magistrati a fare, ha detto,

un uso sapiente ed equilibrato dei mezzi investigativi,bilanciando le esigenze del provvedimento con la piena tutela dei diritti costituzionalmente garantiti”.

Per Napolitano, la magistratura è in un momento di “offuscamento” della sua immagine, da qui il richiamo ai giovani tirocinanti affinchè svolgano “una seria riflessione critica“, per evitare, ha aggiunto, “fuorvianti esposizioni mediatiche” e non cedere ad atteggiamenti protagonistici e personalistici.
Il capo dello Stato, quindi, riconoscendo le strozzature e inadeguatezze del sistema giustizia, ha esortato ad affrontarle, e ha anche formulato alcune proposte in tal senso, pur affermando: “Non spetta al Capo dello Stato suggerire o valutare disegni di riforma della giustizia, che sono prerogativa del Parlamento“. Si deve comunque mirare, ha poi aggiunto, ad “un recupero di funzionalità, e insieme di razionale e limpido profilo, del sistema giudiziario”.

Berlusconi: “Nel 2013 lascio. Tremonti? Lo sopporto…”

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Fanno discutere, nel mondo politico, le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dei giornalisti di Repubblica, in occasione della presentazione alla Camera del libro di Scilipoti. Dopo il consueto elogio del suo governo, che ritiene durerà fino alla fine della legislatura, senza che si vada quindi ad elezioni anticipate, e l’ormai tradizionale attacco ai magistrati, Berlusconi ha infatti annunciato di non volersi ricandidare nel 2013, lasciando così il posto al neosegretario del Pdl Angelino Alfano, e ha attaccato piuttosto duramente il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Più tardi, da Palazzo Chigi,si preciserà che il premier aveva avuto solo “un’amichevole conversazione” con i giornalisti di Repubblica, trasformata, invece, “in una formale intervista con tanto di domande e risposte”, ma il contenuto non ne viene smentito.
Rispondendo, dunque, alla domanda se si sarebbe ricandidato alle elezioni del 2013, Berlusconi avrebbe detto: “Assolutamente no. Il candidato premier del centrodestra sarà Alfano. Io se potessi lascerei già ora…” A quel punto, il suo portavoce Bonaiuti lo avrebbe interrotto, e lui si sarebbe corretto, precisando: “Non mi dimetto, però verrebbe voglia”, e confermando comunque: “In ogni caso alle prossime elezioni non sarò io il candidato premier”. Dice inoltre di non puntare neanche al Quirinale: “Non fa per me“, spiega, mentre vedrebbe adatto a quella carica Gianni Letta.

Pdl, Alfano nominato segretario: “Voglio un partito di onesti”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha aperto oggi il consiglio nazionale del Pdl, e fatto subito eleggere per acclamazione il segretario del partito, Angelino Alfano, dicendo: “Lo conosco dalla fondazione, è un uomo generoso, leale, un ragazzo intelligente che non mente mai“, per poi sottolineare: “Questa è un’investitura plebiscitaria“.
Alfano, primo segretario di un partito che prima non aveva previsto tale figura nel suo organigramma, ricambia Berlusconi lasciandosi andare a lodi sperticate nei suoi confronti: “Nel 1994 conobbi un imprenditore che aveva il sole in tasca. Aderii a Forza Italia” ha affermato.
Berlusconi ha continuato comunque a dominare la scena del congresso, e lo stesso Alfano ha smentito quanti pensavano che il premier si stesse preparando a lasciare la scena politica, dicendo: “Rivincerà le elezioni del 2013. Non abbiamo bisogno di lasciti nè di eredità”. Il neosegretario parla poi del partito che ha in mente, in un discorso non privo di enfasi e retorica, quando dice per esempio: “Dobbiamo diventare il partito del merito e del talento“, o quando chiede che il Pdl diventi il partito degli onesti, perchè, spiega, “Se è vero che Berlusconi è un perseguitato dalla giustizia, non tutti gli altri lo sono“.
Dice comunque di pensare ad un partito per “il popolo dei moderati italiani, che non se ne è andato a sinistra, è lì in attesa che noi diamo loro buone ragioni per votarci“, e di volere “una grande costituente popolare con chi è disposto a camminare su questa strada”.

Il governo accelera sulla legge sulle intercettazioni. Aperture dal Pd

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Si riapre il dibattito sulla legge sulle intercettazioni, dopo la diffusione di quelle riguardanti la recente inchiesta P4. Il governo, infatti, vorrebbe riproporre presto tale legge,prima della pausa estiva”, dice il ministro degli Esteri Frattini. E anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato all’attacco sull’argomento, affermando: “Non è un Paese civile quello in cui non c’è garanzia dell’inviolabilità delle conversazioni telefoniche che poi appaiono sui giornali senza che abbiano un risvolto penale”.
Della stessa opinione il ministro della Giustizia Alfano, per il quale “Si pubblicano intercettazioni tanto penalmente irrilevanti che non sono state inserite nell’ordinanza di custodia cautelare. E gettano disdoro su chi nulla ha a che fare con l’inchiesta. Ma nessuno si fa carico di riparare al torto”. Il ministro ha comunque spiegato che la maggioranza penserebbe ad una vera e propria legge in materia, e non ad un decreto legge, mentre il premier Berlusconi, in serata, ha precisato: “C’è la possibilità che si riprenda il testo Mastella”, che era stato presentato dal centrosinistra nella scorsa legislatura.
Dall’opposizione, e in particolare dal Pd, sono arrivate in effetti delle aperture sull’argomento. Il segretario Pierluigi Bersani ha infatti dichiarato:

“C’è un ddl depositato a firma Finocchiaro Casson, la nostra è una impostazione che parte dal problema alla fonte per cui non vengano divulgate intercettazioni che non ha senso divulgare. Siamo pronti, sulla nostra impostazione, a qualsiasi confronto”.

Governo battuto due volte al Senato. La Lega contraria al giuramento sulla Costituzione

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 Il governo è stato oggi battuto per due volte al Senato, dove era in discussione il ddl anticorruzione, una prima volta su un emendamento del senatore Pdl Lucio Malan, che sostituiva il primo articolo e mirava ad introdurre un comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio. Il secondo emendamento, presentato dalla senatrice Pdl Spadoni Urbani, riguardava invece la rotazione dei dirigenti nelle amministrazioni dirette, ma è stato respinto con 131 no, 129 si e 4 astenuti. Il governo ha poi deciso di presentare un emendamento aggiuntivo, che reintrodurrebbe il coordinamento anticorruzione con il comitato presso la presidenza del Consiglio, di cui farebbero parte “il Procuratore Generale della Cassazione, il presidente del Consiglio di Stato, il Procuratore Generale della Corte dei Conti, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza” e coloro che hanno competenza in materia. Il presidente del Senato Schifani ha affermato: “Occorre dare una risposta al Paese entro questa settimana“, mentre l’opposizione ha protestato e chiesto il ritorno del testo in commissione.
Ma i problemi per la maggioranza non sono mancati neanche in commissione Cultura della Camera, dove si stava esaminando parte del dl sviluppo, ma la seduta è stata sospesa per l’assenza di due commissari del gruppo dei Responsabili. L’opposizione, a questo punto, ha protestato vivamente, sostenendo che la sospensione sarebbe stata decisa per il timore del centrodestra di non avere la maggioranza.

Pdl, Alfano nominato segretario politico. Si dimetterà da ministro

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Si è riunito oggi l’ufficio di presidenza del Pdl, che ha deciso di nominare un segretario politico del partito, come aveva annunciato lo stesso premier Berlusconi, e di affidare tale incarico al ministro della Giustizia Angelino Alfano, che dovrebbe comunque dimettersi da Guardasigilli. Ad Alfano sarà quindi affidata la guida politica del partito, e sarà affiancato da tre coordinatori con competenze più specifiche: Ignazio La Russa si occuperà di propaganda, Denis Verdini di organizzazione e Sandro Bondi dei valori del partito.
Per Berlusconi, la nomina di Alfano “serve per ridare slancio al partito e al nostro elettorato”, visto che, ha aggiunto il premier, il Guardasigilli “è giovane, ha fatto bene come ministro ed è ben voluto da tutti”.
La nomina di Alfano a segretario politico del Pdl dovrebbe comunque essere formalizzata entro giugno da un Consiglio nazionale convocato proprio per modificare lo statuto del partito, che finora neppure prevedeva la carica di segretario.
Resta ancora aperta, invece, la partita su chi andrà a ricoprire la carica di ministro della Giustizia al posto di Alfano. Per adesso, sono circolati diversi nomi, in particolare quello del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e del capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, anche se quest’ultimo, già stamattina, aveva smentito, affermando: “Non ho nessuna intenzione di fare il ministro, preferisco il lavoro in Parlamento come sto facendo”. Lupi, invece, ha commentato: “Smettiamola con le ipotesi e il toto-nomine”.