Primarie Pd: Vendola e Chiamparino, sfida a Bersani con l’incognita D’Alema

C’è aria di elezioni anticipate, i pronostici più rosei parlano di possibile accordo tra PdL e Fli su un accordo programmatico composto da quattro punti cruciali (giustizia, Federalismo, Mezzogiorno e fisco) ma tra i banchi dell’opposizione in pochi credono a una intesa. Motivo per il quale ci si inizia a preparare in vista dell’ennesimo ritorno alle urne.

Il Partito democratico, nonostante il clima balneare da “chiuso per ferie” pare un laboratorio in cui ci si organizza per fare gli straordinari. Sembra l’occasione più ghiotta – anche in virtù della fuoriuscita dei finiani – per tornare a investire su una vittoria elettorale.

Che, a quanto pare, passerà attraverso un ritorno alle primarie al fine di individuare un candidato premier. Di fianco alla figura di Pier Luigi Bersani, attuale segretario del Pd, iniziano a comparire alternative vogliose di porsi alla guida di una eventuale coalizione.

I primi due nomi che hanno avanzato candidatura semi ufficiale sono quelli di Nichi Vendola (verso il quale va registrata l’apertura di Valter Veltroni), Governatore della Regione Puglia, e Sergio Chiamparino, sindaco di Torino. Il primo continua a tentare di cancellare eventuali pregiudizi che aleggiano attorno alla sua figura: “Invoco una grande coalizione democratica per scavare subito la fossa alla seconda Repubblica“; il secondo ha la determinazione necessaria per prendere sulle spalle il partito ma avverte: “Il problema del Pd non è la leadership, in tre anni abbiamo avuto tre elezioni, tre leader e tre sconfitte. Se si creano le condizioni di competizione virtuosa, non mi tiro indietro“.

Per Bersani, a cui il ruolo attuale garantisce un vantaggio legittimo rispetto ai concorrenti, si sono già spesi alcuni big Pd – da Filippo Penati a Enrico Letta – ma l’incognita rappresentata dai progetti dalemiani pare preoccupare il segretario, che pure in Massimo D’Alema ha sempre avuto – nell’ultimo periodo in particolare – un aleato importante.

L’ipotesi attorno a cui starebbe lavorando il Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica è quella di individuare una personalità in grado di favorire una eventuale allenaza con l’UdC di Pier Ferdinando Casini. E chi potrebbe rispondere ai requisiti sarebbe proprio Enrico Letta. Ancora presto per disegnare un percorso lineare e chiaro, non troppo per ipotizzare un autunno ricco di fermento anche dalle parti di Via S. Andrea delle Fratte.

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