Chiusura Ilva Taranto

Lo stabilimento dell’Ilva di Taranto ha chiuso i battenti. A quattro mesi dal sequestro del discusso impianto, sembra che il caso Ilva sia infatti definitivamente esploso, trascinando con sé scioperi, arresti, sequestri, nuovi provvedimenti giudiziari e, appunto, la chiusura – definita “immediata e ineluttabile” – dello stabilimento contestato. Da ieri sera, pertanto, 5 mila operai che lavoravano nell’impianto di Taranto saranno costretti a rimanere a casa, con scarsissime prospettive per quanto concerne il proprio futuro a breve e medio termine.

Primarie Pd, oggi si vota: tutto quello che c’è da sapere

Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la giornata dedicata alle primarie del Partito Democratico. Una giornata che potrebbe determinare, già in serata, l’uomo (o la donna) che guiderà il centro sinistra nella prossima tornata elettorale. Ma siete convinti di sapere esattamente come funzionano le primarie del Pd? Quando si può votare? Come si può votare? E, soprattutto, dove si vota? Cerchiamo di chiarire tutti i principali dubbi in questo nostro approfondimento dedicato alle Primarie Pd – Day.

La Camera respinge l’arresto di Milanese. Polemica per l’assenza di Tremonti

La Camera, con 312 voti contrari e 306 favorevoli, ha respinto la richiesta d’arresto per il deputato Pdl Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Sarebbero stati dunque sette i deputati della maggioranza che, con il voto segreto, si sarebbero espressi in maniera difforme dal loro partito. Dai banchi della maggioranza mancavano inoltre otto deputati, dei quali sei del Pdl, uno della Lega e uno di Noi Sud.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, presente in aula, sarebbe stato ripreso, al termine dello scrutinio, mentre chiedeva al ministro La Russa, seduto al suo fianco: “Per soli 7 voti?” . Quando La Russa gli ha fatto cenno di si, il premier sarebbe diventato scuro in volto. In seguito, però, ha ostentato soddisfazione per l’esito del voto, e ha commentato: “Andiamo avanti, la maggioranza tiene”.
Il leader leghista Bossi ha invece commentato: “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali“, ed ha precisato che i franchi tiratori non erano del suo partito. Quanto alla tenuta della maggioranza, Bossi ha detto invece: “Vedremo giorno per giorno“, e ha smentito le indiscrezioni riportate da alcuni giornali di un accordo con Berlusconi per arrivare a gennaio 2012.

Il governo mette la fiducia sulla manovra: “La crisi è grave”. L’Iva arriverà al 21%

Nonostante le smentite iniziali, il governo sembrerebbe intenzionato a porre la fiducia sul voto di domani al Senato sulla manovra finanziaria. Il premier Berlusconi, durante la riunione del governo, avrebbe detto infatti: “Bisogna fare in fretta“.
Il testo iniziale del decreto sarebbe stato intanto oggetto di ulteriori modifiche anche di rilievo, come l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, il contributo di solidarietà del 3% per i redditi superiori a 300 mila euro (non 500 mila, come previsto inizialmente), e l’aumento dell’età pensionabile per le donne nel settore privato già dal 2014. Potrebbe invece essere cancellata la norma che prevedeva il carcere per chi evade oltre i 3 milioni di euro, norma poco gradita al premier, che avrebbe avuto rassicurazioni in tal senso.
Previsto per giovedì, invece, un consiglio dei ministri che dovrebbe varare un disegno di legge per inserire l’obbligo del pareggio di bilancio nella Costituzione, abolire le province e dimezzare il numero dei parlamentari.
Stamattina si è tenuto un vertice a Palazzo Grazioli tra i principali leader del centrodestra, per decidere gli ultimi ritocchi alla manovra; erano presenti,oltre al premier Berlusconi, il ministro dell’Economia Tremonti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro Calderoli, i capigruppo del Pdl Cicchitto e Gasparri e della Lega Bricolo.

Manovra, lo sciopero della Cgil. Aderisce l’opposizione, ma Bonanni: “E’ demenziale”

Si svolgerà dunque oggi, martedì 6, lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra finanziaria del governo. Sono previste manifestazioni in cento piazze italiane, ma quella principale si terrà nella Capitale. Anche i principali partiti dell’opposizione hanno aderito alla protesta, con il segretario del Pd Pierluigi Bersani che ha dichiarato: “Io ci sarò, ci saremo con tutti quelli che contrastano questa manovra. Dire che siamo preoccupati è poco. Siamo in una situazione drammatica, per cui serve una svolta politica”.
Sul fronte sindacale, però, si allarga la spaccatura tra la Cgil, da una parte, e gli altri due sindacati confederali (Cisl e Uil) dall’altra. Questi due, infatti, non parteciperanno allo sciopero, come ha spiegato il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che ha affermato: “Colpire le buste paga dei lavoratori e le imprese ha del demenziale, sopratutto in questo momento“. Anche all’interno della Cisl, comunque, c’è chi sostiene la necessità di aderire alla manifestazione, come i metalmeccanici della Fim, che sciopereranno per otto ore.
Fra i partiti dell’opposizione, al contrario, solo Udc e Fli non intendono aderire allo sciopero, con il leader dell’Udc Pierferdinando Casini che ha affermato: “Considero lo sciopero di domani della Cgil del tutto sbagliato in un momento simile“.

Bossi: “Seguire l’Europa, bene se la Bce ci commissaria”

 

Il leader della Lega Umberto Bossi si è incontrato questa mattina a Gemonio con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, e con altri due esponenti leghisti, Fabio Rizzi e Rosi Mauro. Al termine dell’incontro, il leader del Carroccio ha fornito ai cronisti la sua interpretazione dell’attuale crisi economica, riscoprendosi quasi in una veste per lui insolita, quella di europeista.
Bossi ha infatti confermato l’arrivo a Roma della lettera spedita dalla Bce, commentandolo con queste parole:

“E’ la realta che è venuta a trovarci: per tanto tempo il Paese ha speso più di quanto poteva e un bel giorno la realtà ha preso il treno ed è venuta a trovarci. Dobbiamo andare dietro all’Europa e fare le riforme. La Bce ci condiziona? Positivamente“.

Il leader leghista ha inoltre fatto sapere che si incontrerà presto con il premier Berlusconi, e sulla tenuta del governo rassicura: “Non c’è problema di elezioni adesso“.
Tremonti, invece, è rimasto in disparte, e quando Bossi ha citato la lettera della Bce, si è limitato a dire: “Non parlo“.

La Camera boccia la legge sull’omofobia: “E’ incostituzionale”

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La Camera ha accolto le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl contro l’omofobia, bocciando così, per la seconda volta, il disegno di legge con il quale si sarebbe introdotta l’aggravante di omofobia nei reati penali. Le pregiudiziali di costituzionalità, proposte da Pdl, Lega e Udc, sono state approvate con 293 si, 250 no e 21 astenuti.
Il centrodestra ha votato quasi interamente a favore, a parte l’astensione del ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, il voto contrario di Santo Versace e l’astensione di Claudio Scajola e di altri 17 deputati del Pdl.
Già nell’ottobre del 2009, vi era stata una prima bocciatura di un testo sull’omofobia, alla Camera, con l’approvazione delle pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’Udc, mentre, a maggio scorso, la Commissione Giustizia aveva bocciato due tentativi di mediazione avanzati dalla deputata del Pd Anna Paola Concia.
Proprio da quest’ultima sono venute le parole più dure contro l’odierna bocciatura:  “la maggior parte del Parlamento oggi ha scelto di stare con i violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni“, ha affermato.
Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, al termine del dibattito, ha detto: “Se fossi stato un deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziali” di costituzionalità. Lo stesso portavoce del Pdl Daniele Capezzone sembra dissentire dal suo partito, affermando che si è persa “ l’occasione per dare un contributo positivo al contrasto di ogni discriminazione a sfondo sessuale”.

La Camera approva la legge sul biotestamento. Englaro: “E’ incostituzionale”

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La Camera ha approvato in serata, dopo un dibattito durato cinque mesi, il disegno di legge sul testamento biologico, che ora tornerà quindi in Senato per l’approvazione definitiva, probabilmente in autunno. I voti a favore sono stati 278, quelli contrari 205 e gli astenuti 7.
La legge si compone di otto articoli, dei quali il più importante e dibattuto è probabilmente il terzo, riguardante “contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento” (Dat), che esclude, salvo casi eccezionali, la sospensione dell’idratazione e alimentazione artificiali, limitando inoltre l’applicazione delle Dat solamente ai malati in stato vegetativo che presentino una “accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale”. Il settimo articolo stabilisce invece che le Dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno comunque vincolanti per il medico.
La maggioranza si è schierata compattamente a favore del provvedimento, salvo un deputato del Pdl che ha votato contro e un altro che si è astenuto, mentre nell’opposizione i cattolici del Terzo polo e del Pd si sono astenuti o hanno votato in favore del provvedimento, ma la maggior parte degli esponenti del PD e dell’Idv ha votato contro, criticando aspramente la legge.

Brunetta insulta i precari, è polemica. L’opposizione: “Si dimetta”

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E’ polemica per il comportamento tenuto ieri dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta in un convegno svoltosi a Roma per la “Giornata dell’Innovazione”. Al termine dell’incontro, infatti, un gruppo di precari ha chiesto la parola, accordata loro già in precedenza, ma il ministro, appena sentita la parola “precari”, si è voluto sottrarre al confronto, e, stizzito, ha abbandonato il convegno, definendoli “L’Italia peggiore”.
L’atteggiamento del ministro, ben poco disponibile a confrontarsi con i milioni di persone che vivono in prima persona la precarietà, non è passato inosservato, sopratutto su internet, e sul social network Facebook, dove è anche nata una pagina per chiederne le dimissioni. Brunetta, in seguito, ha precisato di aver lasciato la sala solo una volta capito che l’argomento era estraneo al tema del convegno e avrebbe richiesto altro tempo, e a quel punto sarebbero partiti gli insulti e sarebbe stato esposto una striscione di protesta. “a riprova di quanto la loro azione sia stata premeditata con cura a fini mediatici”, afferma. Quindi, per il ministro, “l’Italia peggiore” non sarebbe tanto quella dei precari, ma di “quanti, non avendo di meglio da fare, irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interrompere i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina per poi passare subito il video ai giornali amici”.

Referendum: il quorum c’è, stravincono i si. Berlusconi: “Accetto il risultato”

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E’ stato ampiamente raggiunto, con quasi il 57 % di votanti sul totale degli aventi diritto, il quorum per i quattro referendum svoltisi tra domenica e lunedì, e in tutti e quattro i referendum hanno stravinto i sì, con una percentuale che sfiora il 95%. E’ la prima volta dal 1995 che si riesce a superare il quorum in una consultazione referendaria, e, con queste percentuali, non ci dovrebbe neanche essere bisogno di calcolare il voto degli italiani all’estero ai fini del risultato. Festeggiano i comitati promotori, su internet come in piazza, in particolare nella capitale, dove si sono ritrovati a piazza della Bocca della Verità.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, invece, che già in mattinata aveva rotto il silenzio elettorale, dichiarando: “Dovremo dire addio al nucleare in seguito del voto popolare” e “dovremo impegnarci sulle energie rinnovabili”, ha poi preso atto del risultato definitivo commentando: “La volontà degli italiani è netta su tutti i temi delle consultazioni”. Un’opinone diversa, evidentemente, da quella espressa nei giorni scorsi, quando aveva definito “inutili” questi referendum, invitando ad andare al mare anzichè alle urne. Fra i quattro quesiti, oltre a privatizzazione dell’acqua ed energia nucleare, c’era anche la legge sul “legittimo impedimento“, riguardante proprio la partecipazione del premier ai processi che lo riguardano.

Berlusconi: “Riforma del fisco entro l’estate”. E sui referendum: “Non voterò”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri sul codice antimafia, ha annunciato che la legge delega per la riforma del fisco verrà approvata “prima dell’estate”. Il premier ha quindi smentito le previsioni degli analisti, per i quali la manovra di luglio dovrebbe essere di otto-nove miliardi: “Quest’anno faremo un’opera di manutenzione di qualche miliardo, tre miliardi” ha detto Berlusconi, negando anche che ci possa essere una manovra a settembre di 33 miliardi: “Sono cose che non sono vere, andremo avanti con uno o,7 -0,8 del Pil, non c’è da preoccuparsi”. Berlusconi, inoltre, invita a non leggere i giornali, poichè, dice, “farlo significa disinformarsi”, e nega qualsiasi contrasto interno al governo e con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ma le agenzie di stampa hanno riferito, invece, che il faccia a faccia tra il premier e Tremonti non avrebbe avuto, in realtà, un esito positivo.
Non sono mancati, al solito, gli attacchi all’opposizione: “La sinistra è articolata in protagonisti assolutamente non degni di reggere responsabilità di governo” ha affermato infatti Berlusconi. Il trasfermimento di ministeri al Nord, chiesto dalla Lega, comunque, non ci sarà: “Si tratta di uffici di rappresentanza” ha spiegato.

Elezioni a Milano, ancora scintille fra Pisapia e la Moratti

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E’ ancora rovente la polemica fra il sindaco di Milano, Letizia Moratti, del Pdl, e Giuliano Pisapia, il candidato del centrosinistra che la sfiderà alle elezioni domenica 15 e lunedì 16. Ieri, in un confronto televisivo fra i due candidati andato in onda su Sky, la Moratti, proprio sul finire della trasmissione, ha rinfacciato a Pisapia di essere stato condannato per il furto di un’auto. Pisapia aveva tentato di replicare, affermando: “E’ un falso di cui dovrà rispondere”, ma il direttore di Sky, applicando le regole, faceva terminare la trasmissione, che si concludeva così con Pisapia che si rifiutava di stringere la mano al sindaco di Milano.
Il candidato del centrosinistra aveva immediatamente annunciato querela per diffamazione aggravata, spiegando: “Una sentenza di secondo grado passata in giudicato mi ha assolto per non aver commesso il fatto“. Pisapia stesso aveva raccontato in alcune interviste la sua vicenda: nel 1980, era stato arrestato ed aveva trascorso quattro mesi e mezzo in carcere, accusato di concorso morale nel furto di un furgone che avrebbe dovuto essere usato per il sequestro di un militante del movimento studentesco. Era stato il terrorista di Prima Linea Roberto Sandalo a coinvolgerlo nella vicenda.
Nel processo di primo grado, il reato era stato dichiarato estinto per intervenuta amnistia, ma Pisapia ricorse comunque in appello per avere una piena assoluzione, che poi ottenne.

Nucleare, Berlusconi rivela: “Stop per evitare referendum”

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“Siamo assolutamente convinti che l’energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo”, ma “Fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare“. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese, ha spiegato al presidente francese Nicolas Sarkozy la decisione del governo di fare una “moratoria” sull’energia nucleare. E ha aggiunto: “L’accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni”. Se ne potrà riparlare, quindi, “tra due anni”, con “un’opinione pubblica conscia della necessità nucleare”. Vengono pertanto confermati anche i contratti sul nucleare tra Enel ed Edf, in particolare ” Quelli relativi alla formazione”.
Il presidente Sarkozy ha accolto positivamente tali dichiarazioni, affermando da parte sua che “Se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico”, e aggiungendo: ” Siamo pronti a lavorare con voi”.

Nucleare, il governo ci ripensa: stop al referendum

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Il governo sempra voler soprassedere sul programma nucleare, e ha inserito nella moratoria prevista nel decreto legge omnibus, al vaglio del Senato, l’abrogazione delle norme previste per la realizzazione delle centrali nucleari. Una nota di Palazzo Chigi ha poi precisato che ” Con l’emendamento viene affidato al Consiglio dei ministri la definizione di una nuova strategia nazionale” che ” Terrà conto delle indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali” e ” Sarà sottoposta all’esame della Conferenza stato-regioni e delle competenti Commissioni parlamentari”.
In tale modo, salterà anche il quesito referendario per l’ abrogazione della legge che avrebbe consentito il ritorno dell’ energia atomica, previsto, assieme ad altri tre quesiti (sulla privatizzazione dell’ acqua e sulla legge sul “legittimo impedimento”) il 12 e il 13 giugno.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, parlando a Bruxelles, aveva infatti detto che quanto avvenuto a Fukushima ha una dimensione “rilevante in cifra storica” e necessita di una “riflessione economica e non solo”. Tremonti starebbe quindi pensando ad un grande piano per le fonti energetiche rinnovabili, “una versione applicata del vecchio e glorioso piano Delors”, ha spiegat0 il ministro. Egli sostiene, comunque, che va fatto un calcolo dei costi derivanti dallo smantellamento e dalla messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari, ma anche del rischio radioattivo.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, la ricerca sul nucleare, comunque, “deve andare avanti“, perchè essa, spiega, ” è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare”.