Primarie in Emilia Romagna, è un nuovo caos per il PD

Dopo lo scandalo del Mose, c’è ora un altro scandalo che coinvolge il PD, a livello regionale in Emilia Romagna e a livello nazionale. Dopo le dimissioni di Errani, infatti, si è scatenato il caos nelle successioni e il caos economico.

Il discorso di Renzi tra orgoglio e futuro

renzi-pdIl 68% dei votanti ha scelto Matteo Renzi come nuovo segretario del Pd. Una percentuale che non lascia adito a dubbi e che ha escluso il ricorso al secondo turno. Una percentuale è una vittoria che nelle parole di Renzi di ieri sera, dopo il risultato, mostrano orgoglio e voglia di impegnarsi per il futuro.Renzi assicura che il suo impegno sarà ancora maggiore, che cambierà molte cose e che l’ora del cambiamento e del rinnovamento della classe politica è arrivata.

L’affluenza alle primarie del Pd

Photo Credits - Filippo Monteforte - AFP - Getty Images - 167268831Si sono aperte l’8 dicembre le primarie del PD per eleggere chi, tra i 3 principali candidati, Matteo Renzi, Giuseppe Civati e Gianni Cuperlo , si metterà alla guida del Partito democratico.

Primarie Pd cosa farà Renzi

Archiviato il successo di ieri, una delle principali domande che affollano le community del Pd è: cosa farà Renzi nei prossimi mesi. “Finalmente ho fatto qualcosa di sinistra: ho perso” – ha infatti affermato il sindaco di Firenze, senza tuttavia sbilanciarsi sul proprio impegno in favore del Partito. Ma quali sono state le dichiarazioni di Renzi? E cosa ha lasciato intendere sul futuro il sindaco di Firenze? Ecco una breve cronistoria di una delle notti più lunghe della vita del “rottamatore” per eccellenza.

Risultati ballottaggio primarie Pd

Pier Luigi Bersani ha vinto il ballottaggio delle primarie del Pd o, se preferite, del centro sinistra. Come era prevedibile – complici anche esplicite sponsorizzazioni dei tre candidati eliminati al primo turno – i voti dei vendoliani e dei (pochi?) sostenitori di Tabacci e Puppato, sono confluiti nelle tasche dell’attuale segretario del Pd, che ha potuto avere la meglio sullo sfidante, Matteo Renzi. Ma siamo sicuri che in queste primarie vi sia stato un vero perdente, e che le posizioni di Renzi siano da accantonare in seguito a tale sconfitta?

Ballottaggio primarie Pd affluenza

Affluenza in calo per le primarie del Pd, fase ballottaggio. Stando a quanto affermano i comitati, infatti, alle 12 avrebbe votato circa un milione di elettori, con un trend in fase calante (la conferma arriverà tuttavia solamente a fine orario utile). Pronta la reazione dei “renziani”, i sostenitori del sindaco di Firenze: la colpa sarebbe stata delle regole. Proprio la scarsa tenuta dei dati elettorali sta tuttavia inducendo molti potenziali elettori a rompere gli indugi in questi ultimi minuti, convinti della maggiore valenza che avrebbe la propria preferenza.

Ballottaggio primarie Pd andamento della giornata

Sono in corso le elezioni finalizzate a nominare il candidato leader del centro sinistra. Un ballottaggio anticipato da una lunga serie di polemiche, accompagnate dalla recente pubblicazione dei dati di accoglimento delle nuove domande di iscrizione: poco più di 7 mila, contro le 100 mila presentate negli ultimi giorni. “In caso di sconfitta nessuna griderà ai brogli” – si è sforzato di ripetere il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Ma il caos è già scoppiato da tempo.

Primarie Pd votare anche se non lo si è fatto al primo turno?

Dopo una lunghissima ed estenuante settimana di polemiche, è finalmente giunto il momento del voto. Tuttavia, a seggi in fase di apertura, il caos su chi possa o meno votare non ha ancora finito di arricchire i discorsi delle opposte fazioni in gara, con Pier Luigi Bersani che ha infine ammesso come il Partito Democratico non abbia bisogno “di fuoco amico”, poichè “il nemico è la destra, il Pdl faccia le primarie, hai visto mai che vogliano venire a farle da noi”. Una dichiarazione che tuttavia non è stata sufficiente a placare i malumori.

Ballottaggio primarie Pd chi può votare?

Chi può votare al ballottaggio delle primarie del Partito Democratico? La domanda negli ultimi giorni ha suscitato una serie di risposte non certamente chiare. Cerchiamo allora di porre un po’ di trasparenza a questo quesito, a poche ore dall’inizio della nuova (e ultima) tornata che permetterà di eleggere il leader della coalizione di centro sinistra alle prossime elezioni politiche del 2013. Cosa deve fare chi non ha votato al primo turno? E chi invece ha già esercitato la propria opzione di voto nella prima fase di queste complesse primarie?

Primarie centrosinistra esito dibattito TV

Ieri sera, negli studi di Rai Uno, si è consumato l’ultimo dibattito televisivo prima del ballottaggio per le primarie del centro sinistra. Un dibattito che non ha visto alcun netto vincitore, ma che ha visto prevalere lievemente la comunicatività di Matteo Renzi sulla maggiore flemma di Pier Luigi Bersani, apparso ancora impacciato nell’ambiente televisivo. Bersani, di contro, ha dimostrato una maggiore sicurezza , che ha probabilmente controbilanciato l’incapacità di sfruttare adeguatamente lo strumento televisivo posto a disposizione.

Renzi corre da solo?

Nuova confusione nel centro sinistra. Come era lecito attendersi, il risultato del recente primo turno delle primarie Pd ha generato ulteriori scontri tra le parti in causa con il centro destra che, approfittando del caos generato tra le fila dei “renziani” e dei “bersaniani”, sta cercando di catturare l’interesse del sindaco di Firenze, che secondo alcuni osservatori potrebbe addirittura scegliere di correre da solo con un’alleanza centrista. “Se uscissimo dal Pd avremmo tra il 12% e il 25%” – ha affermato Renzi durante una recente intervista. Prima però di aggiungere: “non lo farei assolutamente mai”. Ci credete?

Risultati primarie Pd 2012

Come era lecito attendersi,  e come ampiamente previsto dai candidati, il primo turno delle primarie del Partito democratico si è concluso con un nulla di fatto, o quasi. Sarà infatti ballottaggio tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi: il segretario del Pd ha ottenuto il 44,3% delle preferenze, mentre il sindaco di Firenze si è fermato ad un pur onorevole 36,2%. Più attardato Nichi Vendola, che ottiene il 15,2%, divenendo in tal modo l’ago della bilancia dell’esito della tornata. Più scarsi i voti confluiti nelle tasche di Laura Puppato (2,9%) e Bruno Tabacci (1,1%).

Primarie Pd, oggi si vota: tutto quello che c’è da sapere

Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la giornata dedicata alle primarie del Partito Democratico. Una giornata che potrebbe determinare, già in serata, l’uomo (o la donna) che guiderà il centro sinistra nella prossima tornata elettorale. Ma siete convinti di sapere esattamente come funzionano le primarie del Pd? Quando si può votare? Come si può votare? E, soprattutto, dove si vota? Cerchiamo di chiarire tutti i principali dubbi in questo nostro approfondimento dedicato alle Primarie Pd – Day.

Pd, tutto Veltroni: “Non discuto Bersani ma il partito deve essere altro”

Walter Veltroni torna a disquisire degli equilibri (precari) che interessano il Partito Democratico e coglie l’occasione della video chat con i lettori di repubblica.it per affrontare in maniera trasversale ciascuna delle criticità che insistono in seno al Pd.

Ha parlato del segretario – Pier Luigi Bersani – ma anche dell’opportunità di pensare a una leadership proveniente dall’esterno (come avvenne con Romano Prodi ai tempi – fausti – dell’Ulivo); el lavoro – positivo – di Nichi Vendola e del senso di un documento redatto da Veltroni e dal suo entourage nel quale l’ex segretario chiede il ritorno allo spirito maggioritario.

Allenaze e candidati, sottolinea l’ex primo cittadino della Capitale, vanno fatte solo dopo aver costruito il partito. I punti salienti dell’intervento di Veltroni: