Primarie Pd votare anche se non lo si è fatto al primo turno?

Dopo una lunghissima ed estenuante settimana di polemiche, è finalmente giunto il momento del voto. Tuttavia, a seggi in fase di apertura, il caos su chi possa o meno votare non ha ancora finito di arricchire i discorsi delle opposte fazioni in gara, con Pier Luigi Bersani che ha infine ammesso come il Partito Democratico non abbia bisogno “di fuoco amico”, poichè “il nemico è la destra, il Pdl faccia le primarie, hai visto mai che vogliano venire a farle da noi”. Una dichiarazione che tuttavia non è stata sufficiente a placare i malumori.

Bersani trova ovviamente il tempo per porgere la mano a Matteo Renzi, invitandolo a ravvedersi, ma poi rifiutando l’invito cordiale per un caffè (entrambi i candidati erano a Milano per separati incontri).

Tirata di orecchie al sindaco di Firenze anche da parte del collegio dei Garanti che – dopo il ricorso da parte degli altri quattro candidati – decidono di non sanzionare Matteo Renzi per gli annunci a pagamento sui giornali per invitare gli elettori a registrarsi al ballottaggio anche in caso di mancata partecipazione al primo turno. I Garanti non mancano tuttavia di sottolineare la presenza di “distorsioni rilevanti” da parte di tali annunci, invitando in maniera esplicita Matteo Renzi a rispettare le regole nelle ore che precedono e seguono l’apertura dei seggi (in proposito, qui il nostro speciale: Ballottaggio primarie Pd chi può votare?).

La motivazione delle polemiche è d’altronde ben nota: i sondaggi danno Bersani avanti di circa 10 punti percentuali, ma l’avvento di 100 o 200 mila nuovi elettori, magari dalla parte di Renzi, potrebbe cambiare le carte in tavola e, magari, soverchiare il risultato finale. In ogni caso, un risultato il sindaco di Firenze l’ha già raggiunto: dimostrare che nel Pd, ancora una volta, regna un’eccessiva confusione.

E secondo voi, Renzi nuoce alla salute del Pd, o è veramente l’arma del rinnovamento politico del centro sinistra?

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