Bersani: il premier si dimetta, elezioni. E “tenta” la Lega sul federalismo.

Il segretario del PD Bersani, dopo la richiesta di giudizio immediato per il premier Berlusconi, ritorna  a chiederne le dimissioni e che si vada ad elezioni anticipate: “Noi chiediamo le dimissioni perchè è una situazione insostenibile” ha affermato Bersani, aggiungendo: “Io chiedo le elezioni anticipate. Non ci occupiamo di reati perchè questo è il lavoro della magistratura nè ci occupiamo di peccati perchè di questo se ne occupa la Chiesa. Noi ci occupiamo dell’ Italia e non vogliamo che l’ Italia sia allo sbando”.”Vada a difendersi davanti ai giudici” ha affermato invece Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del PD, aggiungendo: “La giustizia è uguale per tutti. Ma per la dignità sua e del suo paese prima si dimetta: non è bene per l’ Italia che un premier si faccia processare per concussione e prostituzione minorile”. Duro anche il commento di Ignazio Marino, sempre del PD, che ha dichiarato: “Temo che il presidente del Consiglio, che ritengo sia ammalato, e lo dico da medico, non si renda conto della gravità della situazione.”

Ma le mosse del leader del PD per mandare a casa Berlusconi si articolano su più fronti, come quello delle alleanze, nonchè del tentativo di “sottrarre” pezzi di maggioranza alla leadership di Berlusconi: è di oggi, infatti, un’ intervista al quotidiano leghista “la Padania“, preceduta da una telefonata con Bossi. Nell’ intervista, Bersani chiede, in sostanza, alla Lega di “staccare la spina” al premier, offrendo in cambio la disponibilità a lavorare insieme per il federalismo.”Impegno me e il mio partito a portare avanti il processo federalista dialogando con la Lega” ha affermato, aggiungendo: “Pur con posizioni diverse e anche alternative, ci sono due vere forze autonomiste nel nostro Paese: il PD e la Lega”. “Assicureremo un’ opposizione propositiva” ha aggiunto.
Le reazioni alla “strategia” di Bersani, nella stessa “base” del partito, non sono state entusiastiche, ma il segretario ha spiegato di mirare principalmente alla fine del berlusconismo, perché, sostiene, “La situazione è insostenibile e noi ci occupiamo di Italia e non vogliamo che sia allo sbando”. Proprio la ricerca di un accordo persino con la Lega andrebbe in questa direzione, specie su un tema come quello della riforma federalista, particolarmente cara alla Lega, ma sulla quale anche il PD ha lavorato in Parlamento.
Per ora, da parte della Lega, non sono giunte risposte ufficiali, ma semplicemente un silenzio che comunque viene considerato segno di “un’ interlocuzione aperta”.
Il vertice del PD punterebbe, comunque, sempre sulla scelta di “una larga alleanza” da Vendola al Terzo Polo e ai finiani del FLI, nonostante da questi ultimi, adesso, giungerebbero segnali di minore apertura al dialogo, ma il PD non demorde, e D’ Alema arriva a rivelare di avere un suo candidato alla premiership: ” Il profilo del governatore Draghi è quello giusto” afferma “Ma non è il mio candidato. Il nome ce l’ ho, ma non lo dico, altrimenti lo brucio”.

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