Pd: Vendola è prigioniero di un dovere, Bersani: “Non è il momento”

Nichi Vendola non perde occasione per ribadire la necessità che il Partito Democratico si confronti con i citadini al fine di individuare un percorso politico che possa realmente rappresentare una alternativa alla destra. Dopo aver annunciato pubblicamente la propria candidatura a guidare il Pd, il Presidente della Regione Puglia conferma oggi – da Bertinoro, dove partecipa alla scuola di politica promossa da ‘Democratica’, fondazione presieduta da Walter Veltroni – l’intento di far scegliere al popolo democratico se il suo nome rappresenti o meno una valida carta da spendere.

In barba alle molteplici dichiarazioni di cui, nei giorni scorsi, si sono resi protagonisti illustri esponenti del Pd (tra tutti, il segretario Pier Luigi Bersani) e che sono di fatto uno stop agli intenti vendoliani. Già mobilitati gli aderenti della Fabbrica che raccoglie i simpatizzanti del referente di Sinistra e Libertà (a cui le primarie, in Puglia, hanno già regalato grosse soddisfazioni) che rimarca:

Mi sento fino in fondo prigioniero di un dovere. La mia candidatura è la ufficializzazione di una cosa che esiste nella società italiana, è una domanda che c’è in giro. Potevo anche fuggire da questa domanda, per non consentire a nessun idiota di dire ‘guarda che arrivista, guarda che matto’. Purtroppo ho una concezione antica della politica come espressione alta dei proprio doveri morali. Non sono un esperto di lotta politica all’interno di altri partiti, non voglio fare lo stoico della politica, faccio molto modestamente politica“.

Il compito più arduo per Vendola, intanto, pare quello di convincere prima i politici e poi simpatizzanti e tesserati: finora, infatti, sono arrivate trasversalmente – all’interno delle varie correnti del Pd – solo giudizi poco positivi. Tra chi lo reputa un arrivista (on. Francesco Boccia, battuto da Vendola nelle ultime primarie pugliesi per decretare chi dovesse presentarsi alle Regionali) e chi (Franco Marini) ritiene Pier Luigi Bersani unica alternativa spendibile dal partito. E lui, Bersani?

Per il Segretario Pd nessuna difficoltà a valutare la candidatura di Vendola: occorre però mettersi a discutere in altri momenti, in altri modi. I veri problemi – confessa Bersani – ora deve risolversi il PdL: “Questo è un fatto di tempi e di modi; quando sarà il momento, abbiamo nel nostro progetto del Pd il tema delle primarie. Ce le siamo inventate noi e non c’è bisogno che nessuno le scopra. E’ giusto che ognuno porti il suo affluente nel grande fiume del centrosinistra. Ora, però, siamo fuori contesto“.

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