Vendola: “non calerò le tariffe dell’acqua”

Foto: Ap/LaPresse

I famosi quattro SI al referendum cantanti a gran voce dal nostro centro-sinistra, si stanno rigirando come un potente boomerang al quale non si riesce a dare fine. Dopo il video dove Bersani sostiene la privatizzazione dell’acqua nel 2008, e dopo che Di Pietro ha dichiarato di non politicizzare i risultati del Referendum, le ultime affermazioni di Vendola, aumentano ancora di più lo sdegno fra i vari gruppi sostenitori del SI.

E’ indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientismo e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe” questo è quanto dichiara Vendola al margine dell’assemblea dell’Acquedotto Pugliese, il quale ha approvato il bilancio 2010 e il piano industriale 2011-2014.

Fabio Amanti, assessore alle Opere Pubbliche della Puglia, dichiara: “In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto”.

In Puglia – aggiunge Vendola – in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo”.

Insomma, i famosi quattro SI che la sinistra ha urlato a gran voce durante i referendum , si stanno mostrando un arma a doppio taglio, in tutti i partiti del centro sinistra, si è creato il caos dopo le ultime notizie e questi dichiarazioni di Vendola, sicuramente, non hanno calmato le acque.

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