Nucleare, si pensa ad una moratoria di un anno

Il Consiglio dei ministri deciderà domani, sulla base di una proposta presentata dal ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dal ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo, se fare una “moratoria” di un anno per l’ avvio del nucleare, visti anche i malumori creati nell’ opinione pubblica quando, all’ indomani della catastrofe giapponese, si è voluta ribadire la preferenza per questo tipo di energia da parte del governo. Lo ha annunciato lo stesso ministro Romani, riferendo oggi pomeriggio alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive del Senato.
In realtà, stando alle indiscrezioni, quella di domani dovrebbe essere una semplice “comunicazione, che quindi non inciderebbe sullo svolgimento dei referendum, nè sull’iter parlamentare dei provvedimenti relativi al ritorno dell’ energia nucleare. Sarebbe stato, comunque, lo stesso premier Berlusconi a volere questa moratoria, anche nel timore del raggiungimento del quorum per i referendum, che, oltre al nucleare, riguardano anche la legge sul “legittimo impedimento” relativa ai suoi processi (il terzo quesito riguarda, invece, la privatizzazione dell’ acqua).
Proprio oggi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio in occasione del convegno “Acqua e energia” organizzato dall’ Accademia nazionale dei Lincei nell’ undicesima Giornata Mondiale dell’ Acqua, ha invitato a proseguire nella ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili, poichè è “indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali”.

L’ opposizione è chiaramente critica su questa decisione del governo, a cominciare dal leader dell’ IDV Antonio Di Pietro, il partito che più ha sostenuto la campagna referendaria, per il quale “La moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum”, e quindi”. L’unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini”. Di Pietro ha comunque assicurato che “L’Italia dei Valori, promotrice del quesito referendario, andrà avanti con la sua battaglia”.
Di parere simile il Partito Democratico, per il quale “Più che una moratoria serve un vero piano energetico nazionale per sviluppare le energie rinnovabili“, e questa moratoria “è un modo furbo di dissimulare il dietrofont del governo”. E anche la vicepresidente del Senato Emma Bonino ribadisce la posizione antinuclearista dei Radicali, pochè questo tipo di energia, spiega, “Non risolve nulla, non conviene dal punto di vista economico e presenta problema di sicurezza che sono riesplosi con il disastro giapponese”, mentre il governo dovrebbe sostenere le energie rinnovabili: “Dobbiamo andare avanti, non bloccarle” ha aggiunto.

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