E ascesero al Colle


Quirinale


Il Quirinale è un bel posto. Una convergenza strana di atmosfere lo sovrasta, tra spazio e istituzionalità. E ora, è arrivato il momento. Odierna nota ufficiale del Quirinale stesso: Ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riceverà questa sera, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Senato della Repubblica senatore Franco Marini, alle ore 18,00 e il Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Fausto Bertinotti, alle ore 19,00.


E siccome la Costituzione, in questo anno appena cominciato e già martoriato, fa anche 60 anni, fa solo bene andare a vedere per esteso cosa dice la Carta al suo articolo 88 . Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.


Marini è già passato, ora è la volta di Bertinotti. Per un unico, troppo probabile risultato. L’annuncio ufficiale dello scioglimento è atteso per domani. Ci dormiranno tutti su.

Intanto è partito il totodate, che in realtà non dovrebbe riservare chissà quali sorprese. Brezza di primavera soffierà sul 13 aprile, data che si è già trasformata nell’election day: permetterebbe di organizzare in contemporanea le elezioni politiche e il primo turno delle amministrative, nei comuni o province dove sono previste. Sarà il prossimo Consiglio dei Ministri a decidere, e dovrebbe trattarsi della soluzione che poi risulterà vincente.


Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti,, parla chiaro: La mia opinione e quella del ministro dell’Interno, Giuliano Amato è che ci sia una coincidenza fra le elezioni politiche e quelle amministrative. Pensare che oggi l’esecutivo aveva fissato la data del referendum elettorale, il 18 maggio. Un referendum che, sciolta la legislatura, slitterà di un anno e andrà a finire al 2009.


La quindicesima legislatura se ne va. E se, come plausibile, le elezioni verranno collocate effettivamente al 13 aprile, se ne andrà battendo, tristemente il record negativo di durata nel Paese.


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