Elezioni amministrative, ballottaggio a Milano

Foto: Ap/LaPresse

Milano è sicuramente la città che ha lasciato il segno in queste amministrative 2011. Nessuna si aspettava un risultato simile, il PDL con Berlusconi in prima fila aveva provato una campagna elettorale forte, attacchi, accuse e presenza sempre maggiore a Milano. La Moratti, sindaco uscente a Milano, si è ritrovata a dover affrontare un ballottaggio tra 15 giorni contro Pisapia. La Lega non si è mostrata molto entusiasta di questo risultato ottenuto.

In molti hanno dichiarato che l’errore è stato commesso da Berlusconi, ma sicuramente analizzando i giorni scorsi, le dichiarazioni fatte dal sindaco Moratti, in occasione del faccia a faccia andato in onda su Sky Tg 24, gli sono tornate indietro come un boomerang, riportando danni devastanti in un centro destra sicuro della propria vittoria. La seconda principale sorpresa è stata il Movimento 5 Stelle e anche l’UDC.

Giornale versus finiani: Bocchino tra gay e leghisti

Giornale

Meglio gay che leghisti, titolava oggi il Giornale. Il “sasso” lanciato nel mare della politica italiana di questi tempi grigi è un’intervista rilasciata da Italo Bocchino ospite del talk show KlausCondicio condotto da Klaus Davi.

Meglio un premier gay, se eletto dal popolo, ma non un premier della Lega.

Come ho più volte detto, il premier non può rappresentare solo un’area del paese. Un premier leghista è improbabile per una ragione di ‘limite territoriale’ che la Lega ha: non può governare un intero paese chi ne rappresenta solo una parte

E voi cosa ne pensate?

Le 10 domande hanno risposta

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Le famose, celeberrime, tradotte in tutto il mondo 10 domande di Repubblica? Quelle alle quali Silvio Berlusconi non risponde da mesi? Finalmente il premier risponde. Si badi bene, non a Repubblica, che appunto le ha poste. Ma a Bruno Vespa, che, nel suo libro di cui tanto si parla in questi giorni e che fornisce notizie ai giornali da tutta la settimana, gli ripropone gli spinosi quesiti posti dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro.

Pensate che percentuale fortunata di vendite farà il suddetto tomo. Il libro di Bruno Vespa si chiama “Donne di cuori“, ed è edito da Rai Eri Mondadori. Le trovate, comunque – domande e risposte – qui nella ricostruzione del Sole 24 Ore e qui in quella di Repubblica. Qui invece l’elaborazione della notizia delle 10 risposte da Diversamente Occupati. Ma poi, queste risposte date a Vespa, sono proprio tutte e dieci? Per Repubblica no. Qui le verità che per il quotidiano mancano o mancherebbero.

Mentre Berlusconi resta, tranquilli. Comunque vada

Berlusconi

Storie diverse, e che non hanno nulla a che vedere, ma la battuta, nel titolo, viene spontanea.

Ho ancora fiducia nell’esistenza di magistrati seri che pronunciano sentenze serie, basate sui fatti. Se ci fosse una condanna in processi come questi, saremmo di fronte a un tale sovvertimento della verità che a maggior ragione sentirei il dovere di resistere al mio posto per difendere la democrazia e lo stato di diritto

Quindi, comunque vada, il premier Silvio Berlusconi resta: l’ipotesi dimissioni non viene considerata. Neppure se lo dovessero condannare in uno dei processi in corso a suo carico.

Viene una considerazione anche troppo ingenua: le istituzioni possono sbagliare, i magistrati possono sbagliare, ma in caso di errore è previsto non tenere conto della pronuncia e delle sue implicazioni politiche e morali?

Ai posteri l’ardua sentenza. O ai contemporanei nei commenti.

Chi va e chi rimane

tremonti marrazzo

Piero Marrazzo si è dimesso. Giulio Tremonti non si dimette, affatto (se ne è parlato insistentemente in questi giorni, dopo lo scontro sull’Irap). Anzi, dopo 50 minuti di incontro ad Arcore con il Premier Silvio Berlusconi, dice: Sono soddisfatto, forte rapporto con il Cavaliere.

C’è l’intesa, insomma. Chi va e chi viene, scene, storie e matrici politiche (e personali) diverse.

Arcore, vertice di governo

annozero-tremonti-crisiTremonti? Non corre rischi. Parola di Umberto Bossi. Dimissioni per Tremonti? Non se ne parla. Sempre parola di Bossi. Risale solo a ieri la lite telefonica tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, e lo slittamento del Consiglio dei ministri. E in molti hanno parlato di dimissioni del titolare del dicastero dell’economia…

Lite che verteva sull’eventuale taglio dell’Irap, annunciato da Silvio Berlusconi. Oggi l’incontro ad Arcore: premier, ministro dell’Economia e lo “sponsor” dello stesso: il ministro delle Riforme Umberto Bossi. C’era anche il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli.
Risultato? Lo spiega Bossi: L’Irap? Verrà tagliata, ma col tempo.

Lodo Alfano, slitta la decisione

lodo alfanoCome scrive il Corriere, Lodo Alfano, fumata nera. E’ slittata la decisione della Consulta. La seduta è stata aggiornata a domani, anche se c’è chi dice che potrebbe slittare di giorni. La procura di Milano non ammessa come parte in giudizio, mentre i legali del premier, tra l’altro, spiegano a difesa del lodo:

Non è immunità. Legge uguale per tutti, ma non sempre sua applicazione. Berlusconi è primus super pares

Oggi Alessandro Gilioli scrive sul suo blog:

Per difendere il Lodo Alfano, l’avvocato Pecorella ha detto che «la nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l’identità costituzionale del premier».

A me risulta che per cambiare una «identità costituzionale» serva appunto una legge costituzionale. Quella elettorale invece era una legge ordinaria.

Sempre secondo Pecorella, oggi il premier «ha una investitura diretta dalla sovranità popolare».

E pensare che invece la Costituzione diceva che il premier è scelto liberamente dal Parlamento, da deputati e senatori, e non con un’investitura diretta degli elettori.

Evidentemente ci hanno cambiato la Costituzione di notte, mentre dormivamo.

E’ la stampa, bellezza

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È la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente… niente!, diceva, e tutti lo ricorderanno, Humphrey Bogart alias Ed Hutchinson, giornalista ne L’ultima minaccia, film del 1952, diretto da Richard Brooks: uno dei più significativi in tema di libertà di stampa.

E’ la stampa, bellezza, e quella estera non cessa di seguire con particolare attenzione il Premier italiano. Certo, ci sarebbe da seguire (e materiale non manca), anche l’attuale opposizione nelle sue forme passate, presenti e future. Attendiamo che una qualche emanazione veramente indipendente – carta stampata, televisione… –  lo faccia. Siamo certi che accadrà.

E’ la stampa, bellezza, e Repubblica non manca di rilanciare quanto gli esteri scrivono. Il che è, se vogliamo, amaro, perché italiche emanazioni più o meno nobili hanno necessità di sottolineare che la faccenda è pregnante per il mondo, quindi in quanto tale dotata di dignità di copertura. Non ci dovrebbe essere necessità di sudditanza, no?

Germania e Giappone, si cambia?

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Qualcosa sta cambiando? C’è nell’aria qualcosa di nuovo? E’ presto per dirlo, presto per analizzare. Limitandosi per ora a registrare, i dati che giungono oggi dal mondo hanno il sapore della novità. In Giappone stravince il patito democratico, e il premier Taro Aso si dimette dal partito (Lpd), amareggiato e con la volontà di prendersi le proprie responsabilità. Parole che suonano strane qui in Italia, se vogliamo.

E in Germania, alle regionali crolla la CDU del cancelliere Angela Merkel.

Foto|Wikipedia

L’Espresso querela Berlusconi

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MILANO, 22 luglio (Reuters) – Il gruppo Espresso ESPI.MI ha depositato oggi un esposto al tribunale di Milano nei confronti del premier Silvio Berlusconi ipotizzando i reati di diffamazione, abuso d’ufficio e market abuse. L’esposto segue le dichiarazioni con cui il premier aveva invitato gli industriali a non scegliere le testate del gruppo per i loro annunci pubblicitari. Lo si legge in una nota del gruppo editoriale.

“Le ipotesi di reato prospettate dal Gruppo Espresso riguardano la diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse”, scrive l’Espresso. In sede civile, l’atto di citazione riguarderà la concorrenza sleale e il boicottaggio. Le azioni legali sono state affidate a Carlo Federico Grosso e a Guido Rossi. Il 13 giugno scorso Berlusconi aveva invitato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari al gruppo e accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo.

Nel frattempo oggi Silvio Berlusconi fa sapere: Non sono un santo.

Strasburgo, Matera e Mastella compagni di banco

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Su Gli Eletti Blog un post un po’ gossipparo sulle foto che vede Clemente Mastella compagno di banco a Strasburgo con Barbara Matera. La bella annunciatrice è stata eletta in Europa, nella circoscrizione Sud, con 129.994 preferenze. Meglio di lei, solo Silvio Berlusconi.

La ricorderete certamente, insieme a Lara Comi e Licia Ronzulli: le candidate del Premier.

Per dirla con Gli Eletti:

… La Matera aveva affermato: “Gli italiani, di certo non sprovveduti né superficiali, non si sono limitati a valutarmi solo per la mia bellezza, ma anche per le mie qualità di donna e di politico.” Fatto sta che lei, al Parlamento Europeo, ci è arrivata. E al suo primo giorno di scuola ha scelto come compagno di banco Clemente Mastella. Molti si chiedono: quali consigli le avrà dato?

Che ne dite?

Foto: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/

G8, la Cina e i pochi poteri del Premier Berlusconi

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Lo ha sempre detto: il Presidente del Consiglio, in Italia, ha pochi poteri. E lo ricorda, Silvio Berlusconi. Lo fa scherzamndo, in presenza del presidente della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, nel corso di una conferenza stampa congiunta a villa Madama. I due hanno avuto un colloquio in mattinata, poi seguita dall’incontro con i giornalisti. Mentre Giorgio Napolitano pone, invece, alla controparte la questione dei diritti umani, in una giornata in cui arrivano nel mondo le notizie degli scontri e delle violenze a Xinjiang.

Il presidente del Consiglio italiano, quando guarda ai suoi poteri, si trova a mani vuote

I due spiegano ai loro interlocutori – imprenditori dei due paesi – il progetto di produrre insieme materiale per spiegare le potenzialità dei due Paesi. Per il Presidente del Consiglio

Oggi qui abbiamo preso una piccola decisione e dico piccola perché tradizionalmente il potere non appartiene a chi sta al vertice, ma a molti altri. Qui, ad esempio, ci sono molti ministri che hanno il compito di esercitarlo, ma, parlo per me, il presidente del Consiglio quando guarda ai suoi poteri si ritrova a mani vuote

Un pensiero che lo tocca sovente.

Parole chiave all’italiana

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Interessante la considerazione contenuta nel post di Enzo Di Frenna di oggi. Una domanda semplice e proprio per questo di gran forza ed efficacia. Ovvero: quali sono le parole chiave in Italia di questi tempi? Certo, danno una cifra di cosa si parla, di cosa interessa, e di cosa si cerca e si approfondisce. Il tutto in questi ultimi mesi.

Eccole, dopo il salto.

Berlusconi e la spazzatura che farà fuori

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Bufera sul Premier. Una bufera che stanca già. Si sentono i commenti in giro, e amaramente non si può non pensare alla fine della sinistra e dei suoi contenuti. E’ vero che il dialogo politico è in cancrena, come scrive oggi un deputato del Pdl. Ma è soprattutto vero che la cancrena ha preso tutta la politica italiana, il dibattito. E noi siamo qui, a osservare – quando e se ci decidiamo a farlo.

Silvio Berlusconi, donne, feste. Ed ecco che spunta fuori l’ennesimo scandalo – e la popolazione è oggettivamente assuefatta: non solo donne, ma anche cocaina. L’inchiesta della procura di Bari si concentra sul presunto giro di appalti milionari e squillo che l’imprenditore Gianpaolo Tarantini avrebbe organizzato sulla traiettoria Bari, Roma e Porto Cervo. E c’è un nuovo indagato: Alessandro Mannavini, giovane professionista barese, ingaggiato da Tarantini l’estate scorsa appositamente per l’allestimento di feste nella villa affittata in Sardegna.