Viaggi pagati per Formigoni. Scandalo in Lombardia

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, un nuovo scandalo si starebbe abbattendo sui piani più alti della Regione Lombardia. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Pierangelo Daccò pagò alcuni viaggi al governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a suo fratello Carlo, ad Anna Martinelli e ad Alberto Perego, stretto collaboratore del presidente”. Ha dichiarare questo è stato Giancarlo Grenci il fiduciario svizzero di Daccò.

La questione al momento non ha nessuna rilevanza giudiziaria. Formigoni, infatti, non ha mai negato di aver avuto dei rapporti d’amicizia con Daccò. Formigoni ha anche confermato di aver passato alcuni giorni di vacanza con Daccò, il particolare che getta un po’ di sconcerto sui piani alti del Pirellone, è che questi viaggi di vacanza, sono stati pagati con una carta di credito intestata proprio a Daccò.

Lega, Maroni prende il posto di Bossi

Al grido di “La Lega non è morta”, ieri sera Roberto Maroni si è impossessato del palco allestito a Bergamo per cercare di riunire quelli che ancora credono nel partito fondato dall’ormai ex leader, Umberto Bossi. Quest’ultimo, presente sul palco non ha perso un attimo per commentare quanto accaduto in questi ultimi giorni. Gli scandali relative alle spese a favore della famiglia Bossi, con i soldi del partito, stanno minando la credibilità della Lega Nord.

La Lega non è morta, la Lega non morirà ma riparte da qui. La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano”, così Maroni apre la serata di ieri, infiammando subito tutti i militanti giunti a Bergamo con scope e ramazze a simboleggiare la volontà di ripulire il partito da tutto lo sporco che c’è dentro. Maroni, però, non ha esitato anche dal fare il nome di Renzo Bossi, figlio di Umberto, il quale nella giornata di ieri ha ufficializzato le sue dimissioni dal consiglio regionale Lombardo. Renzo Bossi, al centro di questa inchiesta, ma non ancora ufficialmente indagato, ha rinunciato al suo posto per “evitare ulteriori pressioni” verso la sua famiglia.

Caos al Comune di Bari, arrestati due imprenditori

Daniele e Gerardo Degennaro, avevano amicizie molto in alto nel comune di Bari. Ed è proprio da loro che è iniziata l’indagine che ha visto oggi lo sfociarsi di un arresto per i due imprenditori di Bari. Proprio questi due imprenditori nel natale del 2007, inviarono ricchi regali per il sindaco di Bari Michele Emiliano, il quale si vide recapitare “champagne, vino, formaggi” e tanti altri prodotti tipici locali. Emiliano, però, risponde a tale accusa dichiarando di non sapere da dove provenissero tali regali.

Nell’ordinanza del Gip si legge che i fratelli Degennaro, avevano una “forte influenza politica” all’interno “delle formazioni politiche di maggioranza nel governo regionale e comunale” e “potevano contare sull’amicizia di diversi consiglieri e assessori della giunta (comunale, ndr) con i quali intrattenevano numerosissime conversazioni telefoniche e riunioni con cadenza settimanale in cui discutere la linea politica del gruppo della Margherita”.

Chiude l’ambasciata italiana in Siria

Visti gli ultimi avvenimenti in Siria, la Farnesina ha deciso nella giornata di oggi di chiudere l’ambasciata italiana e di seguire il rimpatrio di tutto lo staff in nazione. “Anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell’Unione Europea, abbiamo inteso ribadire la più ferma condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini.” Così si legge nel comunicato online che porta la firma di Giulio Terzi.

L’Italia ha sospeso oggi l’attività della propria Ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica – ed aggiunge che – L’Italia continuerà a sostenere il popolo siriano e a lavorare per una soluzione pacifica della crisi, che ne garantisca i diritti fondamentali e le legittime aspirazioni democratiche”.

Fausto Bertinotti contro Nanni Moretti, “Non feci cadere io Prodi”

Tutto inizia con un intervista a Nanni Moretti con la firma di un giornalista di La Repubblica. In quell’occasione il regista, addita l’ex senatore Fausto Bertinotti come il politico che fece cadere il primo governo Prodi e che quindi “costrinse il paese a perde 10 anni”. A questa affermazione di Moretti, però, Fausto Bertinotti vuole rispondere e sempre tramite Repubblica da la sua versione dei fatti. Nanni Moretti, nella sua intervista dichiara che il governo dell’Ulivo era “un governo che era popolare nel Paese e che invece fu costretto a dimettersi perché da sinistra gli tolsero i voti”.

Secondo quanto dichiara il regista, Bertinotti si mosse perché “in nome dei lavoratori che diceva di rappresentare tolse la fiducia a Prodi e, secondo me, di fatto fece perdere 10 anni a questo Paese”. Secondo Bertinotti però, la ricostruzione del regista è totalmente sbagliati, “Qualche generoso cronista dovrebbe informare il molto saccente Nanni Moretti che la rottura tra Rifondazione comunista e il governo Prodi è del 1998”. Bertinotti, infatti, ricorda che dopo la rottura tra Prc e il Governo Prodi, ci sono stati altri governi prima di quello di Berlusconi, pertanto la colpa non può essere data a lui.

Monti prima a Bruxelles e poi a Roma con Angela Merkel

Prima appuntamento a Bruxelles e poi incontro con Angela Merkel a Roma. Questo il programma di oggi per Mario Monti, impegnato a livello europeo per parlare della tobin tax e del fondo salva stati Esm. All’ordine del giorno per Mario Monti a Bruxelles c’è anche la Crescita europea, uno degli argomenti sempre all’ordine del giorno in casi di incontri come quello di oggi.

La richiesta di parlare nuovamente della Tobi tax arriva da una lettera inviata lo scorso 7 febbraio e firmata in prima persona da Wolfgang Schaeuble ministro delle finanze danese. La lettera sollecitava nuovamente la discussione dietro ad una norma finanziaria che vede la firma e l’approvazione anche dell’Italia. La Germania lavora all’inserimento di tale tassa dall’Europa a 27.

Roma, arriva l’Albo del Gladiatori

L’importante è far cassa. Sembra questa l’idea che gira all’interno del campidoglio da parecchi giorni ormai e l’ultima idea presentato ieri da un consigliere del PDL . L’idea è quella di creare un Albo dei legionari, o più comunemente chiamati “Gladiatori”. Chi ha visitato Roma, almeno una volta, avrà sicuramente visto questi personaggi vestiti da gladiatori davanti ogni tipologia di monumento storico presente a Roma.

L’idea del consigliere, secondo le informazioni de Il Portaborse, sono quella di creare un albo per poter regolamentare la professione e soprattutto per dare più dignità a chi svolge questo lavoro. Per iscriversi all’albo, però, sarà necessario fornire alcuni documenti e soprattutto pagare una quota annuale di iscrizione di 1000 euro. La persona che vorrà iscriversi all’albo, dovrà fornire lo stato di disoccupazione, cittadinanza italiana e residenza a Roma.

Imu alla chiesa, esenti le scuole

La nuova imposta sugli immobili della Chiesa, voluta e poi approvata dall’attuale Governo Monti, inizia a mostrare i primi cavilli burocratici. In un primo momento si erano segnalate come esenti dal pagamento solamente le parti di immobile atte a svolgere funzione religiosa pertanto solamente la percentuale di struttura dedicata al commercio sarebbe stata conteggiata per il pagamento dell’Imu.

In un primo periodo anche le scuole cattoliche avrebbero dovuto pagare l’Imu, mentre, ora, si scopre che le scuole paritarie non saranno colpite da questa nuova imposta, basterà segnare un bilancio annuo senza guadagni ed essere aperti a tutti. Ecco il cavillo burocratico che gli istituti potranno sfruttare per non pagare la nuova imposta allo stato.

Maltempo, ministro Cancellieri: “La colpa è dei sindaci”

Anna Maria Cancellieri

La responsabilità dei disagi che si sono vissuti a Roma ed in altre città, disagi, causati dal maltempo e dalla cattiva gestione della situazione d’emergenza è dei primi cittadini. Questo in sintesi quanto detto da Anna Maria Cancellieri, Ministro dell’Interno dell’attuale Governo Tecnico di Mario Monti. “I sindaci sono i primi responsabili. Basta con le polemiche, e pensiamo a rimboccarci le maniche”, così il ministro dichiara nell’intervista di oggi sul Corriere della sera.

Il ministro Cancellieri, poi risponde al Sindaco di Roma Gianni Alemanno, e sulle dichiarazioni che quest’ultimo ha fatto nella giornata di ieri, riguardo l’operato della protezione civile nel territorio capitolino “La Commissione potrebbe essere utile per fare chiarezza su quanto accaduto – spiega il Ministro – soprattutto per togliere al cittadino il senso insicurezza. Roma non ha piani per l’emergenza neve come invece ci sono per città del Centronord. Però il sindaco è sempre il primo responsabile degli interventi di Protezione Civile”.

Tagliato lo stipendio dei parlamentari, in realtà è solo un mancato aumento

"Tagliato" lo stipendio dei parlamentare, ma è l'ennesima bufala

Il vice presidente della camera Rocco Buttiglione si è occupato ieri sera di annunciare ai cronisti, non dimenticando l’entusiasmo del caso, che i parlamentari si era appena decurtati 1.300 euro lorde dal proprio stipendio. A meno di 24 ore dall’annuncio, sono uscite le prime notizie che spiegano da dove provengono questi soldi e soprattutto, che la rinuncia presentata da Buttiglione non è una vera e propria decurtazione ma una rinuncia ad un aumento previsto dal cambio di regime pensionistico dei parlamentari.

Insomma, i deputati hanno rinunciato a questi 700 euro netti, ma di fatto non hanno toccato per nulla la l’indennità lorda che percepiscono insieme alla diaria, pertanto non vi è stato nessun tipo di taglio allo stipendio degli “onorevoli”. L’unico “vero” taglio, se così si può definire, riguarda l’indennità percepita da 120 deputati, riduzione che non supera il 10%. Inizialmente questa diminuzione doveva essere del 15%, ora si è però deciso per un solo 10%.

Morto Oscar Luigi Scalfaro, oggi i funerali

Si è spento all’età di 93 nella notte di Sabato 28 Gennaio 2012, il Presidente Emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Senatore a Vita dopo essere stato il nono Capo dello Stato dal 1992 fino al 1999 in uno dei periodo più difficili per la storia italiana. Quelli, erano gli anni delle stragi di Mafia, di Tangentopoli ed anche della morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Oscar Luigi Scalfaro è stato da tutti definito come il “traghettatore” verso la seconda repubblica, quella che vede l’inizio nel 1994 quando Silvio Berlusconi con la Lega e Bossi.

Scalfaro era stato uno dei Magistrati più controversi della storia, fu l’ultimo giovanissimo pubblico ministero italiano a comminare la pena di morte. Oscar Luigi Scalfaro viene ricordato anche per il suo discorso a reti unificate quando era il presidente della Repubblica. Scalfaro decise di intervenire in prima persona in quello che viene ricordato come lo “scandalo sisde” quando si vociferava che alcuni fondi del Sisde fossero stati utilizzati per scopi non del tutto istituzionali. “Io non ci sto…a questo gioco al massacro…”, è stata questa la frase cruciale del suo intervento televisivo.

Bossi: “Berlusconi è una mezza calzetta”

Umberto Bossi

Berlusconi è una mezza cartuccia, ha sempre paura”, così il leader del carroccio Umberto Bossi ha definito l’ex premier Silvio Berlusconi. Nell’appuntamento tenutosi a Milano la scorsa settimana, Bossi era stato perentorio. La richiesta fatta da Bossi era chiara, Berlusconi deve far cadere il governo Monti, altrimenti lui faceva cadere Formigoni alla regione. Bossi ha ricordato questa sua minaccia anche oggi “Tutto il paese vuole strozzare Monti…o cade il premier o cade Formigoni”.

Umberto Bossi è poi tornato a parlare di come Berlusconi abbia lasciato il governo “Berlusconi non è stato abbastanza furbo da chiedere una buona uscita quando ha lasciato il governo”. In risposta a Bossi, Berluscni dichiarato che con la Lega non ci sono problemiProblemi per l’alleanza con la Lega? Io sono sereni”. Berlusconi ha inoltre dichiarato che il PDL è responsabile “Noi siamo responsabili, non possiamo tirarci indietro”.

Maroni a Bossi: “Cacciamo chi mi vuole cacciare via dalla lega”

Una Lega Nord tutta baci e abbracci, quella che si è vista ieri a Varese. La riunione con i militanti di Lega Nord organizzata da Maroni e da Umberto Bossi ha subito denotato quale fosse l’argomento principale della sera, le parole di Roberto Maroni ad inizio discorso sono state più che esplicative di quale fosse la situazione. L’ex Ministro dell’Interno ha cosi iniziato il discorso: “Ho voluto questa serata perché mi sono sentito vittima di un provvedimento ingiusto – ha scandito Maroni – e cioè quello che mi impediva di incontrare voi militanti. Ma vi pare che io possa essere zittito da uno di Busto Arsizio?”.

Una Lega Nord più che battagliera quella che si è vista ieri sera. Al termine del congresso lo stesso Umberto Bossi ha confermato che nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri tra i militanti della Lega Nord ed i politici stessi. La Lega Nord guidata da Roberto Maroni non è però quella siamo soliti vedere, nei prossimi giorni si vedrà la vera Lega Nord, quella che si batterà sulla secessione, sulle tasse che non vogliono dare a Roma, sull’uscita dall’Europa e su molti dei temi che fino ad ora sono stati trattati in maniera troppo blanda.

Liberalizzazioni taxi, il governo rivede il documento

Si è concluso nella tarda serata di ieri l’incontro tra il premier Mario Monti ed alcune delle sigle sindacali dei Taxi. Le auto bianche si erano date appuntamento nella mattinata di ieri presso il Circo Massimo di Roma, da dove poi è partito un lungo corteo che nel primo pomeriggio ha raggiunto Palazzo Chigi. All’annuncio dell’accordo che i sindacati hanno ottenuto con il governo, si sono scatenati alcuni tafferugli ed anche un lancio di petardi ad alcune bombe carta.

Il governo si è detto disposto ad incontrarci di nuovo domani pomeriggio per valutare il testo che dobbiamo preparare per dimostrargli, dati alla mano, che la liberalizzazione del settore taxi non porta benefici in maniera concreta”, lo ha dichiarato il presidente di Uritaxi e del 3570 dopo l’incontro avuto con il presidente del consiglio.