Pd, Rosy Bindi: “Alleanza elettorale con Futuro e Libertà”. Bocchino frena

Pier Luigi Bersani ha annunciato l’intenzione di riprendere (e attribuirgli obiettivi e linee programmatiche rinnovate) l’esperienza dell’Ulivo, Rosy Bindi mostra di gradire la linea del segretario auspicando una coesione talmente ampia da prevedere anche una convergenza con Gianfranco Fini.

Il Partito Democratico, attraverso le parole del Presidente, apre a Futuro e Libertà senza neppure attendere (o forse anche per questo) le parole che il  Presidente della Camera pronuncerà domenica 5 settembre a Mirabello (in occasione dell’incontro dei gruppi di Fli).

Potrebbe essere l’occasione della rottura definitiva tra il Popolo della Libertà e i finiani: l’ex Ministro della Sanità coglie la palla al balzo e dichiara a Telelombardia: “Se Berlusconi e la Lega dovessero portare il Paese alle terze elezioni in sei anni, allora noi proporremo a Fli un’alleanza per la democrazia. Noi staremo con tutti coloro che sono disponibili a salvare questa Costituzione. Non penso ad ammucchiate: se Berlusconi cerca la prova di forza con il voto anticipato e se ci sarà un attacco alla Costituzione, noi chiederemo a tutti di difendere la Costituzione e la democrazia“.

Nessun dubbio, quindi, sul fatto che non esista più margine di dialogo tra Silvio Berlusconi e lo stesso Fini: “Dopo le parole di Farefuturo sul killeraggio del berlusconismo che cosa aspettiamo da domenica se non la rottura definitiva?“.

Allargare la forbice, includere ciascuna affinità, fare spazio all’area moderata che insiste nell’emiciclo parlamentare: rientrerebbe a pieno diritto – per la Bindi – l’eventuale futuro partito di Fini e ne potrebbe fare parte anche l’UdC di Pier Ferdinando Casini: “Noi diciamo che anche l’Udc debba entrare in questa nuova forza, si è aperta una possibilità di prospettiva e incontro per costruire una alternativa di governo“.

Immediata la replica del portavoce di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, che mette un freno all’eventualità spesa pubblicamente dalla Bindi: “Noi siamo nel centrodestra e restiamo nel centrodestra. Siamo in questa maggioranza e ci resteremo. Non ci sono ragioni per elezioni anticipate e non ci sono ragioni politiche e culturali per alleanze di Futuro e libertà con la sinistra”.

Solo strategia in attesa dell’oracolo di Fini? Possibile, ma il tempo è tiranno: una manciata di ore e sarà possibile ascoltare dalla terza carica istituzionale cosa ci si deve preparare a vivere.

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