Finiani e Udc: astensione su Caliendo

La mozione di sfiducia sottoscritta dal Pd e da Italia dei Valori nei confronti di Giacomo Caliendo, sottosegretario alla Giustizia coinvolto nell’inchiesta della cosidetta P3, ha sollecitato il primo incontro politico tra Futuro e Libertà (i 33 deputati fuoriusciti dal PdL e vicini a Gianfranco Fini) e l’Udc di Pier Ferdinando Casini. La riunione si è svolta alla Camera (ore 13) e ha visto la partecipazione dei parlamentari del Movimento per l’Autonomia e dell’Alleanza per l’Italia (il neonato gruppo di Francesco Rutelli): è stato nella circostanza deciso di portare avanti un percorso congiunto che si manifesta – per ora – con il voto di ASTENSIONE nei confronti della mozione all’ordine del giorno (si vota mercoledì 4 agosto).

A conti fatti, l’appuntamento di domani sarà il primo banco di prova per l’Esecutivo che avrà modo di misurare la propria tenuta. Con l’annuncio dell’astensione dell’ala moderata (e dando per scontato il voto favorevole del centro sinistra) Caliendo non dovrebbe correre alcun pericolo e la mozione stessa essere respinta al mittente. Ma, a questo punto, quello che una settimana fa era considerato elemento di sostanziale importanza, diventerebbe un dettaglio: resisterebbe, infatti, la sensazione che questa maggioranza possa cadere da un momento all’altro e prenderebbe piede quel che molti già definiscono “terzo polo”.

Gli interessati nicchiano: “Non nasce un soggetto politico nuovo – sottolinea Roberto Cesa, segretario Udc – ma si vuole trovare una convergenza in Parlamento che può diventare un dato rilevante e una grande novità”. Italo Bocchino, finiano di primo pelo: “Nel sistema bipolare non esiste il terzo Polo. E’ come giocare a tennis seduti sulla rete”. Rutelli, Api: “Il cambiamento è solo all’inizio, si è rotta la maggioranza più forte degli ultimi 60 anni, e di fatto il bipolarismo.