Casini: All By Myself


Celine


L’uomo bandieruola ha finalmente preso una posizione. Basta, stop, fine dei giochi, ora si è risentito e pone un freno alla vicenda dei giochi di potere. O meglio. Dà il suo personalissimo indirizzo. Il PierFerdi nazionale corre da solo.


E non usa nemmeno toni concilianti: Sono Berlusconi e Fini che hanno deciso di spaccare i moderati. Per noi la questione è conclusa. Questo è il dato politico, noi non rinunceremo al nostro simbolo.


Oggi Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ha riunito quest’oggi i suoi fidati per fare il punto della situazione. In questo marasma incontrollabile e ballerino. Stato dell’arte della campagna elettorale. E, già che ci siamo, del destino prossimo venturo del partito detto Udc. Parto in quel di un albergo dell’Urbe.

Il parto è avvenuto, e la mossa successiva è giunta. L’Udc correrà con il proprio simbolo. Il 13 e 14 aprile ci sarà anche lo scudo crociato, non caduto sotto ai colpi ddella scure arcoriana. Ma non finisce qui. Anzi. Giovedì prossimo, la direzione del partito chiederà a Casini di candidarsi come, udite udite, Premier. Casini a Palazzo Chigi.


Coerenza, per quel che rimane dello scudocrociato, con la linea e la strategia degli ultimi questi giorni. Quella che tanti incubi fa fare al buon Silvio. Non si scende a patti con Arcore, niente da fare. Nessun passo indietro. Lo spiega il futuro candidato Premier: Non possiamo rinunciare alla nostra identità e al nostro simbolo. Domani ribadiremo il nostro appello a non dividere i moderati, ma non cambieremo posizione. Se Berlusconi ci ripensa, noi siamo qui. Con buona pace del suddetto. Se vuole, questa volta, dovrà essere Berlusconi a scendere a patti.


Faremo una campagna di centro, mentre il Popolo della libertà è ormai spostato completamente a destra. Chiaro e tondo come una mela matura. Nell’albergo quartier generale della Capitale si è fatto il punto anche sulla faccenda dei sondaggi. Dice Casini: Abbiamo calcolato che in otto regioni il Pdl perderà il premio di maggioranza. Perchè? A causa del divorzio sancito e quindi dal fatto che l’Udc non correrà nell’alleanza del centrodestra.


Ma c’è anche un altro simpatico risvolto. Si vocifera. Già e da più parti. Si vocifera un possibile parallelismo e apparentamento tra Udc e Rosa Bianca. Non ne abbiamo discusso, domani abbiamo la direzione e ne parleremo. Rimanda così alla prossima puntata mozzafiato Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, interpellato da Affaritaliani. Come dire, Bruno Tabacci, Mario Baccini e Savino Pezzotta si avvicinano, come vicino è il 13 aprile.


Anche la Rosa Bianca ha detto la sua. Sono pronto ad aprire un dialogo costruttivo con l’Udc per rafforzare una forza politica intermedia che non si identifichi con questo bipolarismo. Parola di Savino Pezzotta. Espressosi sul connubio incerto tra Udc e Pdl.Auspico che l’Udc faccia questa scelta. Casini premier, per questa forza di centro? Nessuna preclusione. Siamo disponibili a discutere e verificare tutto. E l’Udeur? Siamo determinati a costruire una forza intermedia che difenda i valori democratici e non si identifichi con questo bipolarismo. La terza via. Riusciranno nell’impresa?


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