Ballarò, giustizia e finanziaria

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Nuova puntata di Ballarò stasera, martedì 1 dicembre alle 21.10.

Tra i temi caldi il lodo Mondadori, la deposizione del pentito Spatuzza, udienza del processo Mills. Settimana intensa insomma, per i difficili rapporti tra politica e giustizia, mentre il parlamento è impegnato sulla finanziaria.

Questi i temi che affronta Giovanni Floris con gli ospiti di stasera a Ballarò. Eccoli: il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, il leader dell’IdV Antonio Di Pietro, il presidente della commissione finanze del Senato Mario Baldassarri, Bruno Tabacci di Alleanza per l’Italia, l’economista Giacomo Vaciago, la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio.

La puntata del settimanale d’informazione di Raitre, è stata aperta dalla copertina di Maurizio Crozza. Copertina che non è decisamente piaciuta, stasera, al ministro Bondi.

Ballarò, W Crozza

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W Crozza! E’ il settantatreesimo compleanno del Presidente del Consiglio, e Maurizio Crozza, a Ballarò, comincia con Happy Birthday to you, invitando Gasparri a cantare e facendolo immediatamente innervosire. E’, dopotutto – ricorda Crozza – anche il compleanno di Bersani.

Crozza ci ricorda l’aneddoto odierno: quanto accaduto questa mattina nel programma della Rai Uno mattina. Lì dove la frase è stata: Presidente, questa è casa sua. Crozza non se lo lascia sfuggire.

A Bersani, invece, gli hanno chiesto: l’ha pagato il canone?

E ancora…

Ballarò: Tabacci, Gasparri, Vendola, la crisi ma soprattutto Amartya Sen

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Ballarò, in onda il programma di Giovanni Floris. In studio Debora Serracchiani, Nichi Vendola, Bruno Tabacci, Maurizio Gasparri, Laura Ravetto, Luigi Angeletti, Antonio Catricalà e Nando Pagnoncelli. Si parla di crisi. E il primo ospite è il professore ed economista Amartya Sen.

Maurizio Crozza apre a raffica. E’ stata depositata oggi la sentenza sul caso Mills, che agì da falso testimone per agevolare Berlusconi e mantenere gli ingenti profitti alla Fininvest. Ha ragione Berlusconi, perché l’avvocato Mills è l’ex marito di un ministro del governo Brown. Quindi la regina dovrebbe dimettersi. Meno male che c’è il Lodo Alfano, sennò invece di riferire in Parlamento avrebbe riferito in parlatorio.

Casini: All By Myself

Celine
L’uomo bandieruola ha finalmente preso una posizione. Basta, stop, fine dei giochi, ora si è risentito e pone un freno alla vicenda dei giochi di potere. O meglio. Dà il suo personalissimo indirizzo. Il PierFerdi nazionale corre da solo.
E non usa nemmeno toni concilianti: Sono Berlusconi e Fini che hanno deciso di spaccare i moderati. Per noi la questione è conclusa. Questo è il dato politico, noi non rinunceremo al nostro simbolo.
Oggi Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ha riunito quest’oggi i suoi fidati per fare il punto della situazione. In questo marasma incontrollabile e ballerino. Stato dell’arte della campagna elettorale. E, già che ci siamo, del destino prossimo venturo del partito detto Udc. Parto in quel di un albergo dell’Urbe.

Nel nome della rosa… Bianca

Ormai è deciso. Il 13 aprile sarà il giorno in cui gli italiani verranno chiamati alle urne per scegliere, per l’ennesima volta, di che morte morire…ehm…scusate…chi dovrà governare il paese nei prossimi cinque anni.

A differenza di tutte le altre volte, quest’anno, sembra però esserci un clamoroso effetto sorpresa, chiamato Rosa Bianca. A prima vista non è che la Rosa Bianca mi abbia colpito in maniera particolare, però, anche grazie alle discussione che ho avuto modo di intrattenere con pierfrancesco99 qui sul nostro blog, devo ammettere che sto incominciando a ricredermi.

Per la Rosa Bianca, va detto, ci sono sia punti a favore sia punti contro; l’importante per Baccini, Tabacci e compagni cercare di serrare le fila quando conterà e portare il proprio partito verso la fatidica soglia del 4%, la soglia per iniziare a vivere.