2009, un anno in Politica Live – Quinto tempo

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Ciarpame senza pudore. Una formula, una frase, uno stato d’animo, uno stato della contemporaneità. E’ questo il maggio italiano targato 2009, assai diverso da un maggio francese. Il ciarpame scoppia a fine aprile, e maggio ne è il mese di completezza. Il premier è già diventato papi, e Veronica Lario in Berlusconi non prosegue nel suo silenzio. Il Berlusconi-gate è un tam tam della Rete, che si interroga su foto che appaiono photoshoppate ma soprattutto su una distinzione pubblico-privato che, così, non sembra più reggere. Mentre Noemi Letizia, from Casoria, è una nuova forma di letterina, letteronza, un talento che verrà. E che in tempi natalizi canta canzoni a tema, cementando la sua “fama”.

Ne parla Ballarò, ne parla Annozero, che non manca di intervistare, qualche tempo dopo, Patrizia D’Addario, la escort del “letto di Putin”. E’ la storia d’Italia di quest’anno. Da maggio in avanti, inchieste, processi mediatici e non, opinione pubblica avranno al centro delle loro giornate le presunte relazioni del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, con escort e ragazze di tutte le età.

La storia d’Italia di maggio parla però anche di altro. Parla di “respingimenti”: il 7 maggio 2009 si rispedisce indietro in Africa una nave carica di migranti. Per la prima volta, senza verificare eventuali diritti di asilo. E scoppia la polemica, con l‘Onu indignato in prima fila.

Due giorni dopo un avvenimento storico, che non ha avuto un’enorme eco, se non altro perché non sempre gli italiani conoscono la loro storia. Le vedove Pinelli e Calabresi si sono scambiate una stretta di mano davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A quarant’anni da piazza Fontana.

Nel mondo. Il 14 maggio il mondo viene turbato dalla notizia che Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e leader dell’opposizione birmana, torna in carcere per violazione degli arresti domiciliari. Scatta la petizione. Senza risultato: verrà condannata ad altri 18 mesi di arresti domiciliari.

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