2009, un anno in Politica Live – Settimo tempo

2009 luglio neda_soltan iran

La parola d’ordine è social network. Ma anche blog, riprese con i telefonini. Quindi YouTube, Twitter, Facebook. E’ così che al mondo tranquillo, al mondo chiuso nella sua paventata serenità e in pace presunta, si affaccia l’Iran. Informazione in tempo reale, ma soprattutto informazione: perché passare attraverso il vaglio della censura è difficile, pericoloso, vitale per i riformisti iraniani.

E’ Neda Soltan, il suo volto sanguinante, gli ultimi istanti della sua storia, la sua morte. Per il Times è il personaggio dell’anno. Lei non lo saprà mai. E’ morta, morta con gli occhi aperti sulla vita.

Aveva 26 anni, Neda. Ed era lì insieme al padre, partecipava ad una manifestazione di protesta a Teheran. Un proiettile sparato dai miliziani sui contestatori l’ha colpita e uccisa. Il mondo conosce così la sua morte, “grazie” alle riprese del videofonino di un altro manifestante. Il video ha fatto immediatamente il giro del globo attraverso la Rete. Dopotutto, il nome Neda vuol dire, in persiano, “voce”.  Il regime di Teheran negherà la veridicità di quelle immagini. Mahmud Ahmadinejad e i suoi lo definiranno un “fotomontaggio”.

In Italia, il 2 luglio il decreto sicurezza del governo Berlusconi introduce il reato di clandestinità e contempla la possibilità di formare delle “ronde” composte da civili. E’ polemica.

Il 9 aprile il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, e quello russo, Medvedev, firmano un accordo sulla riduzione degli arsenali atomici. Un passo importante nel processo di disarmo nucleare. Il 14 un altro lutto colpisce l’Italia e la sua missione di pace in Afghanistan: un militare della Folgore viene ucciso dall’esplosione di una bomba.

Il giorno dopo in Italia diventa realtà lo scudo fiscale: introdotto nel decreto legge anticrisi, prevede la possibilità, per chi ha capitali all’estero, di regolarizzarsi e riportarli in patria.

Alcuni giorni dopo, si aggiunge una nuova puntata nel Silvio Berlusconi gate: vengono rese pubbliche alcune registrazioni degli incontri tra Patrizia D’Addario e il premier. Il letto di Putin, per intendersi.

L’ultimo giorno del mese l’Aifa autirizza, per l’Italia, la commercializzazione della pillola abortiva RU486. Durerà poco: nei mesi successivi, a novembre, la Commissione sanità la bloccherà.


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