Video Veena Malik imam Abdul Qavi

Nessuno in Pakistan può vedere le tue fotografie alla presenza delle proprie figlie. E non penso che tuo figlio in futuro guarderà le fotografie di sua madre”. “Imam, non ho fatto nulla di male, non ho infranto alcuna legge o la legge islamica. Sono tutti contro di me perché sono una donna e un bersaglio facile? Cosa dice il suo islam, sir?”.

Sono bastati meno di otto minuti trasmessi dalla tv saudita Memri per farlo diventare uno dei video più cliccati su YouTube. Il video, che sta spopolando sul social network, riguarda la lite fra la soubrette Veena Malik e l’imam Abdul Qavi.

Il religioso pakistano accusa la sua connazionale di essere una “puttana” e l’ha etichettata come una “Ruby” Karima El Marough. Qavi ha puntato il dito contro la showgirl, rea secondo lui di aver offeso l’Islam per aver indossato un paio di shorts in televisione. Chiamata a raccontare la propria partecipazione al programma indiano “Big Boss 4”, Malik è stata apostrofata dall’imam al grido di “bayghairti, baysharmi, bayhayai” (vergogna).

Facebook-carcere: le limitazioni al social network

Secondo il deputato democratico della Caroline del Sud Wendell Gilliard, nelle carceri dello stato della Caroline, vengono utilizzati i cellulari per aggiornare il proprio profilo di Facebook e per controllare alcuni eventi illeciti direttamente dalla prigione. Ai detenuti, infatti, è permesso utilizzare il cellulare per contattare i famigliare, ma di recente tutte le celle sono state schermate, in quanto i cellulari non veniva utilizzati solo per contattare i famigliari, ma anche per avere informazioni poco lecite sui propri traffici fuori dalla cella.

«Sappiamo che i criminali dietro le sbarre usano questi strumenti come metodo di intimidazione. Le vite delle persone sono in pericolo. Inviano messaggi in codice attraverso i social network. Come possiamo starcene qui senza fare nulla?» ha spiegato Gilliard alla Associated Press.

Facebook: aiuterà ricerca bambini scomparsi negli Usa

Facebook-bambini scomparsi-Usa. A partire da oggi il famoso social network contribuirà a cercare i minorenni scomparsi negli Stati Uniti. Gli utenti potranno richiedere i bollettini riguardo i casi che più gli interessano.

Il sistema si chiama Amber Alert, che prende il nome da Amber Hagerman, la ragazzina di nove anni uccisa nel 1996, nasce da una collaborazione tra forze di sicurezza, media, trasporti e diffonde alle emittenti e ai responsabili dei Trasporti dei diversi stati i bollettini relativi ai diversi casi di bambini sequestrati.

Berlusconi elogia FacebooK: “Piazza virtuale di idee politiche”

facebookVeniamo da una difficile campagna elettorale. Molti di voi si sono schierati con noi nel nome dei nostri stessi valori: libertà e democrazia. Lo state facendo anche su Facebook difendendo le vostre posizioni, i successi del nostro buon governo, i nostri programmi, i nostri candidati. Di tutto questo vi ringrazio di cuore, uno per uno“.  L’ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rivolgendosi ai lettori de Il Giornale in una telefonata registrata sulla pagina Facebook del quotidiano:

È con grande piacere che saluto le amiche e gli amici de Il Giornale Facebook è una nuova occasione per conoscersi, è una piazza virtuale per presentare e difendere le proprie idee soprattutto quanto si accende il confronto politico.

Se abbiamo fatto una ottima campagna elettorale se la positività e l’ottimismo hanno vinto sul pessimismo e sul catastrofismo della sinistra è anche grazie a voi. Insieme dovremo costruire una grande rivoluzione liberale per rendere il nostro paese più moderno e più libero.

Regionali, Vito Kahlun: per la prima volta una candidatura su Facebook

PriVito Kahlun. Un nome difficile pronunciare e da scrivere. Ed è per questo che il responsabile nazionale delle politiche giovanili del Partito Repubblicano Italiano ha deciso di rimettere la propria candidatura su Facebook e creare una pagina nominata “Vito Kappa”, a cui si sono iscritte in appena un giorno 700 persone. E’ la prima volta che un politico sceglie un social network per entrare nella stanza dei bottoni. Una scelta coraggiosa e postmoderna.

Coraggiosa perché il suo partito gli aveva offerto una candidatura sicura, ma “Vito Kappa” ha deciso che solo il popolo potrà decretare la sua entrata nelle liste del Pri alle prossime Regionali del Lazio. Infatti solo nell’eventualità in cui su Facebook si raggiungessero “ i seimila iscritti entro le 23.59 di Giovedì 25 febbraio”, si potrà votare per Kahlun.

Postmoderna perché la sua candidatura potrebbe diventare uno spartiacque nella politica italiana e aprire una nuova fase della comunicazione  politica su Internet, in cui il feedback da mero strumento analitico per studiare gli effetti di una campagna elettorale si trasforma in un attivo esercizio consapevole di sovranità popolare. Vito Kahlun ha 26 anni, due lauree e una terza in cantiere e appare più che mai una ventata di novità nell’immobilismo della politica italiana.

Clicca qui per sostenere Vito Kahlun

Fiat, su Facebook appelli a Fiorello

VivaFiatFiorelloCaro Fiorello la Sicilia e i siciliani ti amano per quello che sei stato, per quello che sei….ma vederti in tv a pubblicizzare la Fiat…nooo!!!! Ti chiediamo di sospendere la pubblicità (anche momentaneamente) in onore di Termini Imerese! Orgoglio siculo! Dimostraci la tua sicilianità!”. Facebook ha definitivamente travalicato lo spazio web. Dopo esser divenuto un “salotto” della politica, in cui discutere sui fatti più importanti, ora il social network diventa il modo più veloce e interattivo degli operai Fiat per comunicare i propri disagi, addirittura a Fiorello.

Dopo che l’azienda di Torino ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, operai e semplici cittadini siciliani sono ricorsi a Facebook per chiedere allo show man di interrompere gli spot per la casa automobilistica, in segno di solidarietà per i lavoratori minacciati dal licenziamento.

Sono sei i gruppi con poco più di mille iscritti, i quali sollecitano il comico con i richiami alla propria terra di appartenenza: “i siciliani sono orgogliosi di te! Ora tocca a te farti vedere orgoglioso della Sicilia!” e “sai cosa significa licenziare quegli operai? Significa, in un territorio governato dalla mafia, mandare per strada 2200 famiglie”.

Vendola, dalla Rete alla Rete

vendola primarie

Nichi Vendola ha stravinto, e, insieme ai pugliesi, la rete e Facebook si confermano decisamente dalla sua parte. Pullulano i gruppi in suo nome, per lui, con lui, sul maggiore social network. Ad esempio? Nichi Vendola è il nostro Obama… per chi crede nella speranza italiana. Qui Vendola è come Barack Obama: hope, speranza. Svolgimento:

Nichi Vendola è l’unica personalità politica forte in grado di opporsi al populismo berlusconiano che porta odio in politica. Nichi sostiene la pace, l’integrazione,l’istruzione,il rispetto per l’ambiente, l’onestà, i diritti civili, la laicità. Nichi è l’unica speranza per liberare l’italia dal cancro ideologico e culturale nel quale è ora avvolta. Nichi è l’unico possibile leader di una coalizione di centro sinistra, priva sia di estremismi ideologici di sinistra, sia di cultura ipercattolica interna al pd. FACCIAMO SENTIRE CHE è COSì CHE LA PENSIAMO. La politica la fa la gente, non gli inciuci che portano soltanto a rafforzare Berlusconi.

La fabbrica di Nichi ha ad oggi 9807 fan. E, al di là dei numeri, quello che sembra incarnare Vendola è qualcosa di inedito per molti. Si sprecano i commenti sovente del medesimo tenore: Se non ci fossi tu, avrei già smesso di credere nella democrazia. Nichi Vendola sta incarnando un sogno, un sogno di estrema semplicità. E forse irrealizzabile. Quello di un Paese “normale”, con una politica “normale”.

2009, un anno in Politica Live – Settimo tempo

2009 luglio neda_soltan iran

La parola d’ordine è social network. Ma anche blog, riprese con i telefonini. Quindi YouTube, Twitter, Facebook. E’ così che al mondo tranquillo, al mondo chiuso nella sua paventata serenità e in pace presunta, si affaccia l’Iran. Informazione in tempo reale, ma soprattutto informazione: perché passare attraverso il vaglio della censura è difficile, pericoloso, vitale per i riformisti iraniani.

E’ Neda Soltan, il suo volto sanguinante, gli ultimi istanti della sua storia, la sua morte. Per il Times è il personaggio dell’anno. Lei non lo saprà mai. E’ morta, morta con gli occhi aperti sulla vita.

Facebook a Schifani: “Possiamo agire con più efficacia”

facebookFacebook e Berlusconi. Anche Richrad Allan, responsabile europeo del social network, è sulla stessa lunghezza d’onda del presidente del Senato, Renato Schifani, riguardo alla possibilità di introdurre misure più efficaci per il web. Secondo fonti provenienti da Palazzo Madama, il responsabile di Facebook, in una lettera a Schifani, ha aperto le porte per:

Discutere ulteriormente con lei o con chiunque altro del suo staff e conoscere il suo punto di vista su come noi possiamo agire ancora più efficacemente in futuro. Questo si potrebbe fare con una conferenza telefonica oppure, se lei desidera, potrei organizzare un viaggio da Londra a Roma per discutere questo argomento.

Cdm giovedì, Maroni: norme per regolamentizzare Internet

facebookLeggi anti-internet. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, vuole una regolamentazione più ferrea per chi naviga sul web: “Stiamo valutando misure più adeguate che intendo proporre giovedì”, al Consiglio dei Ministri. Maroni prosegue:

Sono misure che stiamo valutando per garantire ai cittadini e a chi ha compiti istituzionali di poter svolgere tranquillamente la propria azione.

Aggressione Berlusconi: pro e contro su Facebook

berlusconi_silvioBerlusconi contro Tartaglia. 381.629 contro 48.000, sono i fan di Berlusconi e di Tartaglia su Facebook. Slogan contro il capo del governo impazzano sul social network. “Sposami ti prego”, “O mia bela madunina, che te tiro de luntan”, “amico che hai aggredito il duce sei nel cuore di ogni italiano!”, “Santo subito”, “Io sto dalla parte di Tartaglia” o “Siamo tutti Tartaglia”, i più gettonati. In difesa del Cavaliere in questa particolare sfida postmoderna ci sono diversi gruppi, fra i quali: “Sosteniamo SILVIO BERLUSONI contro i fan di Tartaglia” aperto dalle foto di Giorgia Meloni, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Mariastella Gelmini. Ieri, a 30 minuti dall’aggressione in Piazza del Duomo, su Facebook, Massimo Tartaglia era già diventato un eroe dei giorni nostri.

Fini, fuorionda su Berlusconi

Il video in questione, certo significativo, è da tutt’oggi postato e ripostato, lanciato e rilanciato sul web, su Facebook (c’è a chi piace, a chi non piace, chi commenta, chi appoggia), su altri social network. Durante un convegno a Pescara, il “fuorionda” di Gianfranco Fini e le sue considerazioni con un suo amico magistrato diventano protagonisti.

Alcune frasi: Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta… il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità… Speriamo facciano il riscontro con scrupolo… perché è una bomba atomica… (le dichiarazioni del pentito Spatuzza, ndr.).
Si attende, chissà, a breve o non a breve – berlusconiano commento. Magari prima del prossimo libro di Bruno Vespa.

Facebook, questione di gruppi

uccidiamolo berlusconiDal Web la notizia, ormai trita e ritrita: oltre 14mila per “Uccidiamo Berlusconi”, guppo nato su Facebook. Sparito da Facebook il gruppo con i molti iscritti di cui sopra, ne rimandono tre più piccini. Due dal titolo “Uccidiamo Berlusconi”, uno con 417 membri (con la stessa descrizione del primo comparso, evidentemente “riaperto” di recente) e un altro con non più di una quarantina, e un altro con opposto slogan (ma altrettanto frequentato da non simpatizzanti): “Per favore, non uccidiamo Berlusconi“.

Angelino Alfano dice: “Indagine sulla sicurezza del premier”.

Nel frattempo Gilioli si trova gruppi analoghi.