Ruby racconta le feste ad Arcore: “Facevamo il Bunga Bunga”

Foto: AP/LaPresse

Il quotidiano “la Repubblica” sta conducendo un’ inchiesta sul caso di Ruby R., la ragazza marocchina di 17 anni che avrebbe partecipato ad alcune feste a casa del premier Silvio Berlusconi, ad Arcore, riprendendo un’ indagine giudiziaria che però non vede coinvolto il premier, o forse lo potrebbe veder coinvolto come parte lesa, in quanto vittima di un ricatto, e che per adesso ha tre indagati: Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede.

Già la sera del 27 maggio di quest’ anno, infatti, alla Questura di Milano, avviene un fatto singolare. Una minorenne straniera accusata di furto,priva di documenti e senza una casa, sta infatti per essere inviata in una comunità, quando compare una funzionaria trafelata che ordina di lasciarla andare. La funzionaria spiega poi che il capo di gabinetto, Pietro Ostuni,  continua a chiamare al telefono, dicendo di lasciare andare la ragazza, come chiesto da Palazzo Chigi, poichè sarebbe la nipote del presidente egiziano Mubarak.

Entra qui in scena un altro personaggio, Nicole Minetti, la giovane igienista dentale di Berlusconi.La Minetti,  appreso del fermo della ragazza da un’ amica comune, fa un pò di telefonate, si reca all’ ufficio denuncie per portarla via, affermando che la minorenne ha dei problemi e lei la sta aiutando, ma solo la telefonata di Palazzo Chigi al capo di gabinetto sbloccherà la situazione, e, quando sono quasi le 3 di notte, Ruby viene affidata a Nicole. Due mesi dopo, Rudy spiegherà ai giudici che sarebbe stato proprio Berlusconi, una volta informato del suo fermo da Nicole, a spingere quest’ ultima ad andare in questura.

2009, un anno in Politica Live – Quinto tempo

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Ciarpame senza pudore. Una formula, una frase, uno stato d’animo, uno stato della contemporaneità. E’ questo il maggio italiano targato 2009, assai diverso da un maggio francese. Il ciarpame scoppia a fine aprile, e maggio ne è il mese di completezza. Il premier è già diventato papi, e Veronica Lario in Berlusconi non prosegue nel suo silenzio. Il Berlusconi-gate è un tam tam della Rete, che si interroga su foto che appaiono photoshoppate ma soprattutto su una distinzione pubblico-privato che, così, non sembra più reggere. Mentre Noemi Letizia, from Casoria, è una nuova forma di letterina, letteronza, un talento che verrà. E che in tempi natalizi canta canzoni a tema, cementando la sua “fama”.

Ne parla Ballarò, ne parla Annozero, che non manca di intervistare, qualche tempo dopo, Patrizia D’Addario, la escort del “letto di Putin”. E’ la storia d’Italia di quest’anno. Da maggio in avanti, inchieste, processi mediatici e non, opinione pubblica avranno al centro delle loro giornate le presunte relazioni del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, con escort e ragazze di tutte le età.

Lodo Ghedini, la nuova creatura

ghediniDopo il lodo Schifani, e dopo il lodo Alfano, sarebbe in arrivo il lodo Ghedini. E suonerebbe più o meno così:

Per i reati commessi dalle alte cariche il tribunale competente è quello di Roma

Ancora da decidere se ne fruiranno anche ministri e parlamentari. Nel frattempo, un interessante articolo del Corriere sui nuovi scenari post-elezione di Bersani e rapporto con Silvio Berlusconi. Il premier sembra essere tornato a lottare contro il suo più affezionato e antico fantasma: il comunismo. Un fantasma, per l’appunto. Che non si aggira per l’Europa già da più di un pezzo.

Annozero, arriva la D’Addario

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Come diceva Maurizio Crozza giustappunto ieri, “Berlusconi, a Milano, ha detto moralità. Vi giuro, ha detto moralità. Credo che se le vada a cercare. Il che è strano, perché in genere gliele portano“. Giunge rapida ed efficace la notiziulla che da Michele Santoro arriva nientepopodimenoche la pietra (o la escort) dello scandalo. Colei che, insieme a Noemi Letizia, si contende il titolo di “incipit” del nostro presente.

La bella signora, al secolo Patrizia D’Addario, la escort pugliese che, presentata a Silvio Berlusconi dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini, ha trascorso una notte con il premier rendendo poi pubblica la notizia.

Berlusconi, i “consigli” registrati

berlusconi d'addarioNuova puntata, la terza, delle registrazioni di Patrizia D’Addario durante i suoi incontri con il Premier Silvio Berlusconi.

“Consigli erotici” e tour guidati. A voi i commenti. E la domanda: chi avrà fatto uscire le registrazioni da dove erano custodite?

Intercettazioni, Berlusconi e la D’Addario su l’Espresso

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Tutto inventato. Tutto registrato, ma tutto inventato. Come le due caratteristiche si sposino, è oscuro ai più, ma chiarissimo a Silvio Berlusconi e ai suoi.

Materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile, e frutto di invenzione

Taglia corto l’avvocato di Silvio Berlusconi, e deputato Pdl, Niccolò Ghedini. Questo il suo commento alle registrazioni dell’Espresso degli incontri fra il Premier e la escort Patrizia D’Addario a Palazzo Grazioli.

Chieste le dovute verifiche alla magistratura, naturalmente vengono preannunciate le azioni legali del caso nei confronti del Gruppo editoriale. Oggi, l’Espresso pubblica quattro nuovi audio.

Foto|l’espresso

I fatti non sono più previsti dalla legge come reato

Processo Sme
C’è stato un tempo in cui quello era un reato. Quel tempo non c’è più. E’ finito con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale 88 del 15 aprile 2002 della riforma degli illeciti penali ed amministrativi delle società commerciali del 16 aprile 2002.
I giudici della I sezione penale del Tribunale di Milano hanno prosciolto Silvio Berlusconi dall’accusa di falso in bilancio nell’ultimo stralcio di procedimento nato con il caso-Sme. Gli episodi contestati al leader di Forze Italia erano della fine degli anni Ottanta. Quindi I fatti non sono più previsti dalla legge come reato.
La feccenda è stata indolore, ed è durata meno di 15 minuti. L’accusa, capeggiata dal pm Ilda Boccassini, aveva chiesto la prescrizione. La difesa, invece, il proscioglimento, perché i fatti non costituiscono più reato. Così è stato.