
Cose serie, per favore
Queste le parole del dimissionario Premier Romano Prodi. Qualcosa di reale e di concreto. La polemica non si placa. Il ministro Bonino e il ministro Bianchi che litigano, e ultimatum che volano, tra sindacati sul piede di guerra e Air France.
Siamo aperti alla cordata italiana a patto che ci sia ma finora non ho visto cose serie
Una cordata italiana per Alitalia sarebbe auspicabile ma finora non si è presentata. Deve essere seria, concreta, con delle risorse, delle persone, un piano industriale
Romano Prodi ribadisce la linea del governo. Il punto
non è avere il denaro per acquistare la compagnia ma disporre delle risorse manageriali necessarie per la ristrutturazione
E invita:
evitare speculazioni politiche pensando piuttosto a un rilancio della compagnia. Quando si è presentato il fondo americano Tpg, che è la più importante azienda per la ristrutturazione di linee aeree nel mondo, aveva posto la condizione la partecipazione di uomini di affari italiani. Si sono ritirati perché non hanno trovato nessuno
senso di responsabilità verso l’azienda perchè tutti devono pensare al suo futuro. Ricordo bene che quando era interessata il supervisor board, formato soprattutto da ex sindacalisti, incontrò i sindacati italiani e poi rinunciarono a fare l’offerta
L’ultimo riferimento è a Lufthansa.
Trovo sconcertante la dichiarazione di ieri del Ministro dei Trasporti Bianchi, che avrebbe detto che la liquidità di Alitalia basterebbe per tutto l’anno. E’ sconcertante che lo dica il ministro dei Trasporti, competente sulla materia, perchè basta andare sul sito di Alitalia e leggere la posizione finanziaria al 31 gennaio della compagnia. A quella data era a 282 milioni di Euro. A marzo rimangono poco più di 100 milioni
C’è l’urgenza di vendere ma la scadenza del 31 marzo non è perentoria
Sempre la solita storia. Il mistero di Alitalia, un po’ come il mistero del Tesoretto, di cui al momento non si parla più.