Berlusconi contro tutti. Anche contro l’Unione Europea



Prestito di Stato. Roba seria, roba grossa. La cordata. Ma c’è o non c’è? Farebbe saltare alle stelle il titolo di Alitalia. Ma c’è? Chi mette i soldi? Quanta discrezione.

Le cose si fanno in silenzio. Ma penso che si faranno


Il prestito-ponte si colloca nel limbo di attesa della benedetta cordata. E l’Unione Europea alza le antenne. Nessun problema, comunque: anche all’Ue, che ha preannunciato una richiesta di chiarimento
sul prestito ponte di 300 milioni concesso dal governo all’Alitalia, ci pensa sempre e comunque Silvio Berlusconi.

L’Unione Europea deve aiutare le cose giuste e non fare difficoltà

Comunque, Palazzo Chigi (o quel che ne resta) aveva fatto sapere che fornirà le informazioni richieste da Bruxelles

entro i 10 giorni lavorativi indicati nella lettera

Ieri, prima del blocco della Festa della Liberazione, c’è stato un nuovo incontro tra il Cda Alitalia e i sindacati. I sindacati, i grandi accusati.


Silvio ha le idee chiare:

Adesso la fanno difficile. Ma io non sono preoccupato, quella del prestito è l’unica cosa da fare. Alitalia non si poteva far assorbire dai francesi

Nel partecipare ad un convegno di sostegno pro-Gianni Alemanno, Silvio, naturalmente, prende posizione su Ue e dintorni.

Non sono preoccupato da questi problemi. L’Unione europea deve aiutare le cose giuste e non fare difficoltà


Ma perchè, cosa sta chiedendo e dicendo Bruxelles?

Entro i prossimi due giorni la Commissione Europea invierà una lettera alle autorità italiane in cui chiederà chiarimenti sul prestito-ponte concesso dal governo ad Alitalia. Abbiamo dubbi sulla natura della misura e vogliamo capire meglio alcuni dettagli. In particolare, vogliamo sapere se si tratta di un’operazione commerciale o sono coinvolti degli aiuti di Stato

Questo quanto riportato ieri da Michele Cercone, e cioè il portavoce del commissario Ue ai Trasporti, Jacques Barrot.


La faccenda grave è che il Wall Street Journal ieri ha tuonato

Ha tutta l’aria di un aiuto di stato illegale

Il che non è carino.


Un’altra bomba in corso è quella che porta il nome di Ryanair. Che ha tutta l’intenzione di ricorrere presso la Commissione europea contro il prestito-ponte.

L’ultimo salvataggio da 300 milioni di euro di Alitalia è una beffa alla normativa Ue sugli aiuti di stato. Sostenere un’aerolinea nazionale inefficiente, che sarebbe dovuta finire in bancarotta, tempo fa è semplicemente illegale

Rose e fiori sono lontani. La situazione, se possibile, si ingarbuglia ancor di più. Con un’attenzione alle stelle, troppa. Ma domande semplici sorgono spontanee. Air France o meno – e lo sappiamo ora per certo da Silvio – i tagli del personale ci sarebbero stati – e ci saranno, comunque. Le regole dl mercato ne sancisono il fallimento. E viene da dire: ora basta.


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