Alitalia, un prestito per la vita


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300 milioni di euro. 300 signorissimi milioni di euro. Prestito? Sì, e che prestito. Alla fine eccolo qui il prestito ponte, per tentare di mantenere in vita la comatosa ed agonizzante Alitalia, fino alla sperata vendita della compagnia. Lo ha varato ieri in serata, con tanto di apposito decreto, il Consiglio dei Ministri, ultimo atto decisivo di un esecutivo, all’ombra e sulla spinta del succssivo, all’indomani del fallimento definitivo della trattativa con Air France-KLM.


Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, hanno definito la faccenda inevitabile. Ma hanno anche precisato che, nella faccenda, il principale ispiratore è Silviuccio. E’ sotto gli occhi di tutti.

E’ stato Berlusconi a volerlo così sostanzioso

Ci ha tenuto a precisarlo, il declinante Romano. Loro avevano previsto 100, Silvio ne ha chiesti 300. E 300 sia. Ha vinto-stravinto le eleziopni, no?

Romano si è tolto anche un altro sassolino, accusando il Popolo della Libertà di

eccessive interferenze

nel corso della campagna elettorale. Il che ha portato alla conclusione negativa del negoziato col gruppo franco-olandese.


Il Berlusca ha, naturalmente, un’altra versione dei fatti. Che esplicita oggi:

Air France si è ritirata in primo luogo per i veti dei sindacati

Mica è colpa sua. Già che c’è, aggiunge:

Ci saranno dolorose riduzioni di personale

E tutti immaginiamo il dolore profondo che lo agita. Ha aggiunto anche che ci vorranno 4-5 settimane prima che si presenti una nuova compagine di salvataggio.


Comunquee, sui 300 milioni, la faccenda è questa:

Noi avevamo pensato a darne 100, l’aumento è venuto su precisa richiesta di Berlusconi

Il Ministro uscente, Tommaso Padoa-Schioppa, fa eco a Romano. E precisa che il malloppo va rimborsato a breve. Entro e non oltre il 31 dicembre 2008 Ed è stato concesso a tassi di mercato. Da dove vende il sostanzioso gruzzolo? I fondi, spiega il Padoa-Schioppa, vengono dal Ministero dello Sviluppo Economico.


Come già ricordato ieri, anche se tutti i membri del governo lo hanno definito più volte prestito d’emergenza, ma l’Unione Europea potrebbe avere qualcosa da dire. Gli aiuti di Stato non vanno bene. Bruxelles avrebbe chiesto al governo italiano di notificargli al più presto il provvedimento. L’ufficializzazione potrebbe arrivare già domani.


Da parte nostra è stato un atto di grande responsabilità abbiamo ritenuto opportuno adire alle richieste di Berlusconi per dare le più ampie possibilità a soluzioni alternative

Questo il sunto di Prodi. Comunque, mentre Silvio attacca i sindacati, proprio questi ultimi sono stati convocati dall’azienda: l’incontro avverrà domani.


Walter Veltroni, dal canto suo, mentre il Consiglio dei ministri era riunito, si è detto favorevole al prestito. Gianfranco Fini, da Porta a Porta, ha sottolineato che

è inevitabile che, se si trova un compratore, ci sarà un ridimensionamento del personale perché l’alternativa non è di avere tre-quattromila esuberi, ma 18 mila persone in mezzo alla strada


L’ipotesi di una cordata italiana è davvero realistica? Ci si stenta a credere. Secondo il presidente di Pirelli e vicepresidente di Confindustria, Marco Tronchetti Provera:

di fronte a una proposta trasparente dove esista chiarezza di numeri e trasparenza

… Forse. Giorgio Fossa, past president di Confindustria ed ex presidente della Sea, è quasi ironico:

se si espongono Bruno Ermolli e Gianni Letta c’è la possibilità che qualcosa di serio ci sia

Ieri, l’AD di Intesa ha un tantinello frenato:

Su Alitalia c’è stato molto disordine informativo. a nostra posizione è ben nota: noi ci siamo impegnati per mesi per mettere a punto un progetto molto serio di sviluppo di Alitalia. Da mesi non sappiamo quale sia la situazione della compagnia, senza avere informazioni su questo non è possibile dare una risposta a chi ci domanda se entreremo o no in una eventuale cordata

Come dargli torto.


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