La questione del nome del leader sul simbolo del partito alle prossime elezioni europee riguarda i due principali partiti italiani e ha risvolti bizzarri. Forza Italia vorrevve mettere il nome di Silvio Berlusconi sul simbolo, ma non può, il Partido democratico potrebbe mettere il nome di Matteo Renzi sul simbolo, ma non vuole. La situazione nei due partiti è molto diversa e questo giustifica una scelta che potrebbe avere senso in termini di voti conquistati.
Dentro Forza Italia polemiche tra vecchio e nuovo
Arrivano smentite da più parti, ma sembra comprensibile che dentro il partito qualche scricchiolio ci sia. Dopo la scissione con Alfano e la nascita del Nuove Centrodestra c’è chi parla addirittura di una nuova scissione. Un’ipotesi esagerata, ma Fitto, per fare un sempio di uno dei dirigenti del partito, ha qualche mal di pancia e sembra muoversi in maniera indipendente per le prossime elezioni europee affermando di volersi candidare, cosa che non ha ufficializzato.
L’incandidabilità di Berlusconi preoccupa Forza Italia per le prossime elezioni europee
All’interno di Forza Italia, la questione del momento in vista delle prossime elezioni europee e di certo la non candidabilità di Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi, i leader del partito hanno provato a insistere sul fatto che a Berlusconi doveva essere consentito di candidarsi, ma la giustizia italiana e l’Europa sono state ferme.
L’asse Renzi-Hollande verso una nuova Europa?
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha concluso il suo giro in Europa e può tornare a casa soddisfatto. Gli incontri con Hollande e la Merkel, oltre che per fare le conoscenze, sono stati molto utili per ribadire alcune questioni di politica economica.
Le quote rosa non passano nell’Italicum che è stato approvato
E alla fine niente quote rosa. L’Italicum passa con alcuni cambiamenti rispetto al progetto iniziale, ma la rappresentanza femminile al parlamento non sarà sancita per legge. Il gruppo bipartisan che si era trovato d’accordo in Parlamento sulle quote rosa rimane deluso e sconfitto da un altro gruppo trasversale che invece si è unito contro questa proposta. Dal Pd a Forza Italia non sono mancati i parlamentari contrari a fare passare l’emendamento.
Le sfide di Renzi e la prova della realtà
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi fino ad ora ha parlato e tanto sul suo governo e sulle cose da fare. Di certo, l’ex sindaco di Firenze è in sella da poco tempo e quindi la prova dei fatti per lui e per il suo governo ancora deve venire. Renzi intanto continua a parlare di riforme e di “schock” esprimendo la voglia di ristrutturare molti ambiti, dal lavoro alla scuola, dalla burocrazia all’assetto istituzionale.
Il Movimento 5 Stelle e la questione della democrazia
L’espulsione dei tre senatori del Movimento 5 Stelle, deciso dalla rete ma anche su chiara indicazione di Beppe Grillo, ha riaperto la questione della democraticità del movimento. In questi giorni i tre “epurati” sono stati protagonisti di diversi talk show politici dove hanno manifestato la loro delusione e criticato la gestione del M5S da parte di Grillo e Casaleggio.
Cosa cambia con l’abrogazione della legge Fini-Giovanardi
Il 12 febbraio 2014 la Corte Costituzionale ha abrogato la legge Fini-Giovanardi, reputandola incostituzionale. La legge, come tutti sanno, metteva sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti. Nella norma di conversione furono messi emendamenti che non riguardavano oggetto e finalità del Dl.
Al via le primarie dei Fratelli d’Italia
Avranno inizio oggi 22 e si protrarranno fino a domani 23 Febbraio le primarie con le quali saranno eletti tutti i dirigenti del partito Fratelli d’Italia.
Sardegna: si vota oggi per il nuovo Governatore
Sono in programma per la giornata di oggi le elezioni regionali in Sardegna. A distanza di cinque anni, pertanto, è nuovamente il momento di scegliere il successore di Ugo Cappellacci al vertice della regione a statuto speciale.
Gli ipotetici Ministri di un Governo Renzi
Matteo Renzi è pronto a ‘dare il cambio’ (non proprio pacifico) a Enrico Letta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo scenario che si profila è quello di un passaggio di consegne senza passare dal voto, con Renzi in carica come Premier da qui al 2018.
La Lega non dice ‘no’ a Renzi Premier
Si profila in queste ore una possibile staffetta tra Enrico Letta e Matteo Renzi, con il Segretario del Pd pronto a prendere il posto di comando dell’attuale Premier. La situazione pare configurarsi come una conseguenza di quanto accaduto negli ultimi mesi all’interno del partito.
Si decidono le sorti del Governo: Renzi incontra Letta
In queste ore è in corso a Palazzo Chigi l’incontro tra Matteo Renzi e il Premier Enrico Letta per discutere del futuro del Governo. Sarà staffetta tra l’attuale Presidente del Consiglio e il Segretario del Pd?
Il destino del Governo-Letta si decide nelle prossime due settimane
“Che ne sarà di noi?”. Questa la domanda che Enrico Letta e i suoi Ministri si pongono in queste ore. Il destino del suo esecutivo, quello delle ‘larghe intese’, si gioca nelle prossime due settimane. Sembra di essere all’alba di una svolta, che conferirebbe una drastica accelerazioni e (almeno sulla carta) leverebbe l’Italia dallo stallo politico degli ultimi tempi.