Medioriente: L’obiettivo segreto di Bush

George W.Bush è sempre stato un personaggio emblematico. E’uno di quei personaggi che quando meno te lo aspetti ti viene fuori con una delle sue magiche trovate. Non sto parlando solo di idee, di progetti, di interventi o chissachè. Anche il solo classico atteggiamento. Sarà che l’avrò visto minimo 800 volte in televisione, ma quello sguardo di terrore e poi subito normale dopo essere stato informato dell’attacco alle torri gemelle rimarrà nella mia memoria per sempre.

Che il buon texano abbia quindi un atteggiamento emblematico direi che sia fuori discussione, il problema è che spesso e volentieri, soprattutto per il fatto che si trova a capo della potenza militare numero uno al mondo, pensa di essere una specie di divinità. Non posso che comprenderlo. Se io fossi sulla poltrona più importante degli Stati Uniti d’America penso mi comporterei in maniera un po da smorfioso.

E credo che, nei prossimi giorni, in medioriente sentiranno arrivare questa potenza degli Stati Uniti che si trasmette nell’aria e che vuole andare ad insinuarsi tra israeliani e palestinesi, cercando di trovare una situazione di mediazione tra le parti, rilasciando anche una dichiarazione che dimostra ancora di più la sua sicurezza:

Sono ancora ottimista sulla possibilita’ di arrivare a un accordo tra israeliani e palestinesi entro la fine del mio mandato a gennaio 2009, come lo ero dopo Annapolis

Un affermazione decisa quella di Bush, che però mi ha fatto sorridere, soprattutto ripensandola in chiave dei concetti scritti sopra. Mi ha fatto vedere Bush come se fosse l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine, colui che quando stende la mano sarà guerra e quando la rialza sarà pace.

Ripensate al 2001 quando era ancora agli inizi del suo mandato. E quando si ritrovò, a mio parere per un errore clamoroso di politica estera, a dover fare i conti, in casa propria, con i terroristi di Al Qaeda. La risposta anche lì fu chiara, decisa e sicura ed era un attacco deciso alle forze di Osama Bin Laden.

Il Bush vendicatore lascia però ora lo spazio al Bush misericordioso, al Bush pacificatore e al Bush diplomatico. Quest’ultimo sostituito dalle sembianze di Condoleeza Rice, il segretario di stato americano. La Rice è già volata a Gerusalemme dove sta incontrando il premier israeliano Ehud Olmert per cercare di aiutare israeliani e palestinesi ad arrivare ad un accordo entro l’anno.

Evidentemente gli Stati Uniti hanno intenzione di tirare fuori anche il Bush C… (quello con molta fortuna), ma come gioco lascio a voi di completare i puntini.

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