Scott McClellan: Nome in codice “Gola Profonda”

Non iniziamo con i doppi sensi a sfondo sessuale, non stiamo parlando di una nuova Monica Lewinski e per fortuna aggiungerei. McClellan sta diventando uno degli uomini più famosi negli Stati Uniti negli ultimi giorni.
La sua importanza è cresciuta esponenzialmente soprattutto nelle ultime settimane, seppure già in precedenza McClellan fosse famoso in quanto segretario della sala stampa della Casa Bianca.
E come si sa chi lavora in certi luoghi da raccontarne ne ha sempre parecchie. Ma soprattutto ne ha raccontarne di tutti i tipi.

Questo deve essere stato lo stesso ragionamento fatto dal buon Scott che vista la sua posizione ha deciso di mettere tutto quello che sapeva e che aveva vissuto in nero su bianco.
Di avvenimenti e di fatti deve averne visti e vissuti parecchi visto che ne è riuscito a scrivere un libro, a dire dei critici letterari “esplosivo”, di 341 pagine. Il titolo dell’opera è “What Happened: Inside the Bush White House and Washington’s Culture of Deception” e a dire dell’autore vuole essere un sincero punto di osservazione verso l’amministrazione Bush di questi anni.
Lo stesso autore ha affermato che non vuole essere un libro di critica quanto un punto di vista il più possibile oggettivo che mostri quanto l’amministrazione uscente sia entrata in difficoltà su argomenti ostici quali furono, durante la presidenza Bush, la guerra in Iraq e l’uragano Kathrina.
Per quanto riguarda la guerra in Iraq, “gola profonda” ci illustra come l’amministrazione abbia sostanzialmente “venduto” la guerra nell’ex paese di Saddam attraverso la pubblicità sui media. Sostanzialmente Bush si è conquistato la fiducia della popolazione comprandosela via televisione, radio, giornali, internet e chi più ne ha più ne metta.
Sull’uragano Kathrina, che fu oltre ad un disastro naturale anche un disastro della presidenza Bush, la situazione fu compromessa a causa dei cattivi consigli degli uomini vicini a Bush che gli diedero dei suggerimenti sbagliati su come affrontare la situazione.
Nonostante un libro che spari a zero sull’ormai “former-president”, McClellan continua a definirsi grande amico di George W.Bush e aggiunge:

Io ammiro George W.Bush ma i suoi consiglieri hanno confuso al campagna di pubblicità con il livello di onestà che è invece la base per costruirsi un sostegno durante un periodo di guerra come questo.

E meno male che dopo avere scritto un libro così si definisce ancora suo amico. Chissà se era un nemico allora…

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