Ferrara l’imcompreso. Da Silvio e da lassù


Ferrara


Non si candida più a sindaco di Roma. Il Pdl non ha dato sostegno alla sua lista pro-life, e Giuliano Ferrara ha preferito quindi comunicare per iscritto a Fini e Alemanno che insomma, il Campidoglio non rischierà di vederlo e Rutelli non lo avrà come avversario. annunciando il ritiro della sua candidatura a sindaco di Roma. Va detto che Silvio Berlusconi non sembra esattamente essersi rotolato per terra dal dolore.


Ma ancora più grave, e più significativo per l’ormai ex direttore de Il Foglio, è il mancato appoggio, per la sua lista, da parte della Cei.


Avvenire aveva già accolto tiepidamente – per usare un eufemismo – la faccenda. Ieri un editoriale di Davide Rondoni ha senza possibilità di equivoci bocciato la lista.

Al di là di nobili intenti finisce per portare in modo sbagliato in mezzo alla competizione elettorale un tema morale

Si sta forse qui dicendo dunque che un tema come l’aborto non dovrebbe essere utilizzato nell’ambito della campagna politica dei partiti per arrivare all’elezione? La lista, per l’editorialista, sarebbe

un grave rischio di estremizzazione, e di ghettizzazione, di una parte del mondo cattolico su un tema così delicato


Il programma elettorale di Giuliano Ferrara è un bollettino medico. L’ha presentato alla Tv della libertà di Maria Vittoria Brambilla. No Ru486 (è la pillola abortiva); appoggio ai neonatologi per la tutela sanitaria del neonato malato anche in assenza del consenso genitoriale; tutela della maternità e garanzie alle donne che lavorano; protezione degli embrioni; difesa della legge 40.


Gianfranco Fini è preciso come un cecchino nel commentare la lista di Ferrara:

spregiudicata

Perchè Gianfranco è

contrario all’aborto, ma la 194 va fatta rispettare in toto

In questo, persino Pier Ferdinando Casini è d’accordo.


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