Ministeri al Nord, no da Pd, Alemanno e Polverini. Critiche dalla Cei

Foto: AP/LaPresse

E’ polemica ormai anche all’interno della stessa maggioranza per la richiesta della Lega, ribadita ieri dal suo leader Umberto Bossi in occasione del tradizionale raduno di Pontida, di trasferire alcuni ministeri da Roma al Nord. Domani, infatti, si terrà alla Camera il voto di fiducia sul “decreto sviluppo”, ma il Pd ha annunciato di voler presentare un ordine del giorno contro il trasferimento dei ministeri, e il sindaco di Roma Gianni Alemanno intende presentare una mozione analoga all’interno del Pdl, ed ha firmato la petizione popolare, presentata dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, per far rimanere i ministeri a Roma.
Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, in mattinata, aveva cercato di arginare le divisioni su questo tema all’interno della maggioranza, affermando: “E’ in atto un confronto ma è sbagliato drammatizzare sia da parte di chi è al Nord e sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio”. Cicchitto aveva poi precisato: “Non riteniamo possibile rompere l’unità dello Stato, ma è possibile ragionare sul decentramento di alcune sedi”.
Anche il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa aveva criticato il sindaco e la governatrice, affermando: “E’ sbagliato agitarsi se ancora non piove e, in quel caso, aprire l’ombrello porta sfortuna”.

Anche dalla Cei oggi è venuta una presa di posizione critica nei confronti della Lega, con l’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace, che in un’intervista ha affermato che il trasferimento dei ministeri al Nord sarebbe “un gesto di grandissimo disprezzo verso il Sud”. Per Bregantini, “La Chiesa deve da un lato frenare queste mire secessionistiche, dall’altro deve motivare dall’interno, con forte valenza biblica, la passione dell’intraprendere dei cristiani”. All’arcivescovo ha poi replicato il ministro Calderoli, precisando: “Il nostro progetto non riguarda solo il Nord, ma concerne l’intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori”.
Critiche alle richieste leghiste sono arrivate anche dalla Confindustria, con la presidente Emma Marcegaglia che ha detto: “Questi non sono i veri problemi del Paese”. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha invece liquidato la questione definendola “una barzelletta che non fa ridere”, e aggiungendo: “Stiamo assistendo a uno scontro interno al centrodestra e dobbiamo evitare che questo si trasformi in una lotta fra italiani, sarebbe senza senso”.

 

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