Bagnasco critica stallo politico italiano

bagnascoIl cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha attaccato duramente lo scenario politico italiano, esortando a risolvere le principali criticità maturate nel corso delle ultime settimane. “La politica si decida a finirla con ogni indugio, spesso immotivato, e ad affrontare seriamente e decisamente i problemi della gente che non ne può più” – avrebbe affermato il cardinale, che ha poi celebrato una messa nello stabilimento di Fincantieri di Sestri Ponente a Genova.

Bagnasco: “Questione morale grave, immagine del Paese danneggiata”

Il presidente della Conferenza Episcopale, Card. Angelo Bagnasco, ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei con un duro monito contro la crisi “morale e culturale che sta attraversando il Paese, causata da un “deterioramento del costume e del linguaggio pubblico” e da “comportamenti licenziosi e relazioni improprie” che “ammorbano l’aria“.
Non vi sono, nella prolusione di Bagnasco, riferimenti espliciti al premier Berlusconi, che non viene mai nominato, ma è chiaro che il pensiero corre subito ai recenti scandali in cui questo è coinvolto. Nella stessa base cattolica, del resto, si auspicava una presa di posizione dei vertici della Cei in merito a tale questione. Già nel suo viaggio a Berlino, pochi giorni fa, papa Benedetto XVI aveva parlato della necessità di un “rinnovamento etico” dell’Italia.
Nel suo discorso, il cardinale ha affermato:

” Si rincorrono con mesta sollecitudine racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica. La collettività guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l’immagine del Paese all’esterno ne viene pericolosamente fiaccata“.

Ministeri al Nord, no da Pd, Alemanno e Polverini. Critiche dalla Cei

Foto: AP/LaPresse

E’ polemica ormai anche all’interno della stessa maggioranza per la richiesta della Lega, ribadita ieri dal suo leader Umberto Bossi in occasione del tradizionale raduno di Pontida, di trasferire alcuni ministeri da Roma al Nord. Domani, infatti, si terrà alla Camera il voto di fiducia sul “decreto sviluppo”, ma il Pd ha annunciato di voler presentare un ordine del giorno contro il trasferimento dei ministeri, e il sindaco di Roma Gianni Alemanno intende presentare una mozione analoga all’interno del Pdl, ed ha firmato la petizione popolare, presentata dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, per far rimanere i ministeri a Roma.
Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, in mattinata, aveva cercato di arginare le divisioni su questo tema all’interno della maggioranza, affermando: “E’ in atto un confronto ma è sbagliato drammatizzare sia da parte di chi è al Nord e sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio”. Cicchitto aveva poi precisato: “Non riteniamo possibile rompere l’unità dello Stato, ma è possibile ragionare sul decentramento di alcune sedi”.
Anche il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa aveva criticato il sindaco e la governatrice, affermando: “E’ sbagliato agitarsi se ancora non piove e, in quel caso, aprire l’ombrello porta sfortuna”.

Affonda barcone a largo della Tunisia, 150 annegati

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L’Agenzia Onu per i rifugiati ha precisato oggi che i 150 corpi che in un primo momento sarebbero stati “recuperati” sulla costa tunisina, dopo il naufragio di un barcone diretto a Lampedusa andato in avaria mercoledì, sarebbero da considerarsi “annegati“. La Croce rossa tunisina, infatti, aveva inizialmente parlato di 150 corpi recuperati in mare, e il suo coordinatore Moez Barkallah aveva spiegato che 123 corpi erano stati recuperati e portati all’obitorio di Sfax. In seguito, Barkallah ha precisato che non si trattava di informazioni ufficiali e che lui non aveva visto di persona i cadaveri nell’obitorio. Alla fine, ieri sera, una nota dell’Unhcr ha chiarito che i clandestini sono annegati, ma i corpi non sono stati recuperati. Oltre ai circa 150 annegati, vi sarebbero anche più di 200 dispersi, mentre la guardia costiera tunisina ha recuperato circa 570 persone, fra le quali vi sarebbero “100 donne e bambini”.

Passa alla Camera il decreto “omnibus”, a rischio il referendum sul nucleare

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Il governo ha ottenuto oggi alla Camera, con 313 voti favorevoli, 291 contrari e due astenuti, la fiducia sul decreto “omnibus”, comprendente anche le norme con le quali si eviterebbe il referendum sul nucleare previsto per il 12 e il 13 giugno. Domani dovrebbe arrivare il voto definitivo, e, dopo la conversione in legge del decreto, spetterà comunque alla Corte di Cassazione pronunciarsi in merito ad un’eventuale revoca del referendum.
Nel decreto omnibus viene infatti stabilito che il governo potrà varare tra un anno una Strategia energetica nazionale, che non escluderebbe la possibilità del nucleare. Rimane comunque prevista la creazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, e la costruzione del parco tecnologico con il deposito nazionale di scorie.
Il presidente del Consiglio Berlusconi si è detto soddisfatto della fiducia incassata, che, ha detto, “è la conferma che c’è una maggioranza con la quale si può lavorare”. Di tutt’altra opinione l’opposizione e i comitati promotori del referendum, che da ieri tenevano un presidio davanti alla Camera per informare i cittadini sui quesiti referendari. Il leader dell’IDV Antonio Di Pietro ha così commentato: “Il governo Berlusconi ha chiesto la fiducia perchè qui ha comprato il voto di alcuni parlamentari”, e ha aggiunto: “L’esecutivo non vuole dare la parola ai cittadini, attraverso i referendum, perchè sa che non ha più il consenso degli italiani”. Anche per il segretario del PD Pierluigi Bersani, si è trattato di “uno scippo fatto al popolo italiano di poter decidere sul nucleare con il referendum”.

Bagnasco a Lampedusa: “Un esempio per tutti”

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Il presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, si è recato oggi nell’isola di Lampedusa, ma non ha potuto visitare il centro di accoglienza degli immigrati, per la protesta di alcuni di loro, in prevalenza tunisini, destinati quasi sicuramente ad essere rimpatriati. Si sono verificati anche alcuni episodi di autolesionismo: alcuni immigrati si sono infatti feriti con forbici e lamette, e sono stati portati al Poliambulatorio di Lampedusa. Le loro condizioni non sarebbero gravi, anche se uno di loro avrebbe rischiato di tagliarsi la vena femorale. Gli sbarchi, ultimamente, sarebbero diminuiti, ma la situazione nel CIE rimarrebbe tesa, specie per chi sa che dovrà essere rimpatriato.
Il cardinal Bagnasco è apparso dispiaciuto dell’episodio, anche se non ha rilasciato commenti. L’isola, comunque, ha accolto gioiosamente il presidente della Cei, con un gruppo di bambini che lo attendavano già in aereoporto. Bagnasco, nel suo discorso, ha ammonito: “L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”, aggiungendo: “La dobbiamo rincuorare ma anche ringraziare”.
Durante la Messa, il tema dell’immigrazione è stato chiaramente dominante, e il presidente della Cei ha rimarcato come questa emergenza rappresenti “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa”, che dovrebbe “percorrere la strada dell’unità, che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli”. Quindi, l’Europa, per il cardinale, dovrebbe dare “risposte più ampie” ad un’emergenza “di proporzioni inedite e tempi imprevedibili”.

Rosarno, Frattini: “Non matrice religiosa”. Cei: “Scongiurare xenofobia”

RosarnoLa vicenda di Rosarno continua a far discutere. Mons. Bruno Schettino, presidente della Fondazione Migrantes e responsabile Cei per l’Immigrazione, in una conferenza stampa presso Radio Vaticana, ha detto che i fatti di Rosarno “hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione. È stata una lotta fra poveri e chi maggiormente è stato sconfitto è stato il più povero: l’immigrato”.

Occorre ricreare un clima di maggiore e migliore accoglienza, – aggiunge Schettino – superando le tentazioni di xenofobia che produce paura, mortificazione dell’uomo, perdita di speranza”. Per il governo egiziano i fatti di Rosarno sono frutto di una “campagna di aggressione” contro “le minoranze arabe e musulmane“. A scongiurare la matrice religiosa dell’accaduto ci ha pensato il ministro degli Esteri, Franco Frattini:

Assolutamente non c’è nessuno sfondo religioso. Il problema delle minoranze araba non è mai stato evocato. Si trattava di casi di violenza normale a cui le forze di polizia hanno dovuto reagire: violenze inaccettabili che non hanno niente a che fare con l’Egitto e con gli egiziani che, come comunità rispettano abitualmente le leggi italiane.

Tutta l’Italia, credo tutta l’Europa, ha visto gente dare l’assalto alle case o sfondare e bruciare le macchine. Questo non c’entra assolutamente niente con motivazioni religiose: si tratta di una violenza inaccettabile che giustamente è stata respinta dalle forse di polizia.

I rifiuti? Ci pensa la Cei

L’agenda politica e quella della Cei, da sempre, da troppo, ormai coincidono drammaticamente. Immigrazione, rifiuti, bullismo, stipendi, pensioni e famiglia. Non ne hanno dimenticato uno, di hot topic.
Un viaggio approfondito nella società italiana: questo è il viaggio che il cardinale Angelo Bagnasco ha pronunciato alla 58esima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. Bagnasco si è rivolto nuovamente, direttamente, al Governo dello Stato Italiano. Rispetto alla volta precedente, il colore dell’esecutivo è cambiato. Non importa.
Un appello diretto a non perdere tempo e a risolvere le beghe tutte italiane.

Vescovi, al via la campagna elettorale

vescovi
Suona forse strano? Ma no. E’ tempo di campagna elettorale. Secondo gli esperti marketing il pareggio è possibile. I calcoli stranissimi e complessi per assurdo che fanno sono ben poco digeribili per chi non ha neppure capito chi diamine abbia vinto Sanremo 2008. Comunque la campagna elettorale esplode in allegria.
Soprattutto, sono in molti a cominciare la campagna elettorale. I vescovi. Che c’entrano con la campagna elettorale? Ma non agivano in Chiesa? Che c’entrano le urne? C’entrano, c’entrano.
Insomma, i vescovi della Chiesa cominciano la campagna elettorale. Come? Individuando e declamando a gran voce l’agenda. La to do list della politica italiana. Dubbi, angosce e perplessità? Non c’è problema, ci pensano loro. A voi: una nuova legge elettorale, una scuola migliore, la lotta alla mafia, combattere il decadimento della politica, svelenire il clima della politica. Il tutto, sia chiaro,

per il bene del paese

Ferrara l’imcompreso. Da Silvio e da lassù

Ferrara
Non si candida più a sindaco di Roma. Il Pdl non ha dato sostegno alla sua lista pro-life, e Giuliano Ferrara ha preferito quindi comunicare per iscritto a Fini e Alemanno che insomma, il Campidoglio non rischierà di vederlo e Rutelli non lo avrà come avversario. annunciando il ritiro della sua candidatura a sindaco di Roma. Va detto che Silvio Berlusconi non sembra esattamente essersi rotolato per terra dal dolore.
Ma ancora più grave, e più significativo per l’ormai ex direttore de Il Foglio, è il mancato appoggio, per la sua lista, da parte della Cei.
Avvenire aveva già accolto tiepidamente – per usare un eufemismo – la faccenda. Ieri un editoriale di Davide Rondoni ha senza possibilità di equivoci bocciato la lista.

Mastella e Ruini. Ovvero: il gatto e la volpe

gatto volpe
Mi arriva la newsletter di Libertà e Giustizia. Mi ci sono iscritta appositamente. Sarà colpa dei miei inutili studi in Scienze della Comunicazione, ma a me Umberto Eco in fondo è sempre piaciuto – certo, ha da un po’ una deriva eccessivamente intellettualoide e insofferente, ma tant’è. A capirlo davvero, poi. E su Enzo Biagi non spendo parole, perchè è ben difficile che ne sia degna.
Comunque, col suo Comitato di Garanti e la sua discrezione, ha solleticato la mia curiosità ben sopita dal disgusto dei circoli intellettuali, le associazioni, gli pseudopartiti dei tempi nostri. Mi ha colpita anche per la sua discrezione. Si direbbe che non la butta in caciara come una matrona partenopea al mercato del pesce.
L’articolo che oggi si è imposto alla mia attenzione, dall’alto della mia influenza Pacifica (Il nome sarebbe in verità grazioso, se corrispondesse ad uno stato dell’animo. PACIFICA: mi sento un tantinello presa per i fondelli) porta il titolo sobrio di Coincidenze e peccatori.

Bagnasco ha da ridire sul giardino. La visita (non) fatta, saltata su invito delle autorità italiane

Bagnasco
Ora, lo si sospettava. La vendetta è un piatto che va servito freddo. A costo di sembrare eretici, qui si fa difficoltà a non far fare capolino alla parola vendetta nella propria testa.
Ed è una vendetta in grande stile, che i ragazzetti centrosociale della Sapienza hanno servito direttamente in Vaticano con i migliori saluti.
Parla il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI. Parla nella prolusione d’apertura del Consiglio episcopale permanente. E certo non si fa sfuggire la polemica.