Bagnasco a Lampedusa: “Un esempio per tutti”

Foto: AP/LaPresse

Il presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, si è recato oggi nell’isola di Lampedusa, ma non ha potuto visitare il centro di accoglienza degli immigrati, per la protesta di alcuni di loro, in prevalenza tunisini, destinati quasi sicuramente ad essere rimpatriati. Si sono verificati anche alcuni episodi di autolesionismo: alcuni immigrati si sono infatti feriti con forbici e lamette, e sono stati portati al Poliambulatorio di Lampedusa. Le loro condizioni non sarebbero gravi, anche se uno di loro avrebbe rischiato di tagliarsi la vena femorale. Gli sbarchi, ultimamente, sarebbero diminuiti, ma la situazione nel CIE rimarrebbe tesa, specie per chi sa che dovrà essere rimpatriato.
Il cardinal Bagnasco è apparso dispiaciuto dell’episodio, anche se non ha rilasciato commenti. L’isola, comunque, ha accolto gioiosamente il presidente della Cei, con un gruppo di bambini che lo attendavano già in aereoporto. Bagnasco, nel suo discorso, ha ammonito: “L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”, aggiungendo: “La dobbiamo rincuorare ma anche ringraziare”.
Durante la Messa, il tema dell’immigrazione è stato chiaramente dominante, e il presidente della Cei ha rimarcato come questa emergenza rappresenti “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa”, che dovrebbe “percorrere la strada dell’unità, che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli”. Quindi, l’Europa, per il cardinale, dovrebbe dare “risposte più ampie” ad un’emergenza “di proporzioni inedite e tempi imprevedibili”.

“Preghiamo per chi giunge da lontano” ha aggiunto il porporato, e, riferendosi al conflitto in Libia, ha auspicato “che tacciano le armi e si riprenda la via della conciliazione e della pace”.Inoltre, Bagnasco ha voluto esprimere un ringraziamento ai lampedusani: “La vostra accoglienza fatta di gesti semplici è un esempio per quanti parlano molto e fanno poco” ha affermato.
Prima della Messa, gli studenti hanno consegnato una lettera aperta al cardinale, che poi, in parrocchia, ha incontrato i rappresentanti di varie associazioni, delle forze dell’ordine e del volontariato. Nel pomeriggio, poi, il momento più toccante, quando Bagnasco, a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, ha raggiunto l’Isola dei Conigli, dove i sommozzatori hanno deposto una corona di fiori nel fondale ai piedi della Madonna del Mare, per ricordare i migranti morti in mare nel tentativo di raggiungere l’Italia. Dalle motovedette sono partiti tre fischi di sirena, quindi si è osservato un minuto di silenzio.

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