Barack Obama: semplicemente surfing Iowa


Obama


E Barack Obama ha avuto una bella soddisfazione. In Iowa, il giovane senatore afroamericano dell’Illinois ha battuto John Edwards e Hillary Clinton – a dirla tutta, anche John Edwards ha battuto Hillary Clinton – e, naturalmente ne gioisce.
Il tempo del cambiamento è arrivato: sarò il presidente che riporterà a casa i soldati dall’Iraq, che garantirà la sanità a tutti gli americani e metterà fine ai regali fiscali alle grandi multinazionali. Prove generali da Presidente degli Stati Uniti d’America. Ma la strada per la Casa Bianca è ancora molto lunga e tortuosa. Novembre è lontano, Hillary non demorderà e men che mai demorderanno i repubblicani.


L’affluenza è stata l’altra grande sorpresa di questo primo appuntamento. Perchè è andata contro ogni tendenza più recente: è ritornata ad essere molto alta, ed una partecipazione del genere, negli Usa, non si vedeva da anni. Ne ha beneficiato, soprattutto, proprio Obama, che si è accaparrato il consenso e il relativo voto di molti giovani che hanno partecipato massicciamente ai caucus per la prima volta nella loro vita, spinti da una voglia e una necessità, probabilmente, di cambiamento e di azione.


I repubblicani. Il trionfatore è stato l’ex governatore dell’Arkansas, Mike Huckabee. Ha spopolato con il suo 34%, e cioè con ben dieci lunghezze di vantaggio sul mormone Mitt Romney, che porta a casa il 25%. Un risultato bruciante perquest’ultimo, dato l’investimento economico che aveva fatto in queste lande innevate: 25mila spot in tv, il doppio di quelli trasmessi da Obama e dieci volte di più di quelli pagati da Huckabee. L’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, è miseramente sesto, con un risultato di appena il 4%.


Trionfo a sorpresa, quindi, per Mike Huckabee. Da quando si è conquistato il sostegno dei cristiani conservatori, base religiosa evangelica fortissima in Iowa, la sua strada è stata in discesa. Quello che avete visto è un nuovo giorno nella politica americana: queste le parole della vittoria del pastore battista. Giuliani, dal canto suo, aveva in fondo snobbato l’Iowa, puntando piuttosto sui grandi Stati, dove manca ancora un mese al voto.


I democratici. Obama, insomma, è ben contento. Il suo è un risultato sorprendente: il 37,6% dei consensi degli elettori che hanno preso parte ai caucus. Voi siete stati capaci di fare quello che i cinici definivano impossibile – ha detto Obama alla festa con i suoi supporter – perché avete avuto il coraggio di combattere e ora possiamo cambiare questo Paese: è finita la politica della paura e del cinismo. Edwards, col 29,8%, e Clinton, 29,5%, hanno quindi portato a casa un quasi pareggio.


E Hillary? Il suo comandamento è: non nominare per niente al mondo la parola sconfitta – suggerito dal marito. Sono pronta ad andare avanti e a guidare l’America perché in questa elezione è in gioco il futuro del Paese. O anche: Grande notte per i democratici. Mandiamo un messaggio di cambiamento e il cambiamento sarà un presidente democratico alla Casa Bianca nel 2009. Ottimista e sportiva, insomma.


Prossima puntata, il New Hampshire martedì prossimo. I sondaggi danno già in vantaggio Obama su Hillary, anche se non di molto. La sfida, nel partito democratico, sarà, a lungo termine, plausibilmente solo tra loro due: entrambi hanno raccolto oltre cento milioni di dollari, che permetteranno loro di sostenere l’ancora lunga campagna elettorale, in questi giorni solo al suo inizio.


Stesso risultato, e cioè la terza posizione nella chart di inaugurazione alla corsa allo Studio Ovale, l’hanno ottenuto il senatore e reduce del Vietnam John McCain e dell’attore Fred Thompson (protagonista della serie Law & Order). Un dignitosissimo 13%, conquistato praticamente senza aver fatto comizi di sorta in Iowa. McCain è in vantaggio nei sondaggi per il New Hampshire, dove la destra religiosa è minoritaria, e potrebbe diventare il vero protagonista della campagna nazionale.


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