Vota libero. Vota Wi-Fi


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E’ tempo di proposte e campagne elettorali. Tempo di programmi, di carta straccia, di carta meno straccia – e lo si crede molto meno a quest’ultima possibilità. Molte proposte, nonchè le candidature di alcuni – salvo poi vaglio del partito per l’ufficializzazione e l’effettivo inserimento in lista – sono arrivate dal basso. Grillo, su tutti, è il fenomeno mediatico dal basso ma manipolato che può essere tenuto a mente come emblema.


Si fa poi un gran parlare, di questi tempi, di tecnologia, broadband e WiMAX, WiFi, insomma, chi più ne ha più ne metta. Foneros all’attacco, quartieri senza fili. Digital Divide da combattere. Sì. Ma.

Per il WiMAX, si è chiusa l’asta dei record: 136 milioni di euro, in Europa tra le cifre più alte. Naturalmente l’Italia si fa riconoscere, e il Ministero sarà bello che contento. 176% in più rispetto alla base. La vera novità è costituita dai protagonisti. Telecom Italia si è aggiudicata 3 delle 14 licenze macroregionali: Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise, Campania-Puglia-Basilicata-Calabria, e in Sardegna. Wind, Mediaset e Fastweb, si sono ritirate. Il vero protagonista dell’asta è stato Ariadsl: 47,5 milioni per 6 licenze macroregionali, e per la Sicilia. Sempre in Sicilia, le due licenze macroregionali sono andate ad A.F.T. e a Tourist Ferry Boat-Temix-Medianet Comunicazioni: 5 milioni di euro.


Soldi, molti soldi. Nel frattempo c’è chi prova ad introdurre la tecnologia come tema sensibile per la politica. E, ahimè, verrà probabilmente deluso.

L’articolo 7 della legge del 31 luglio 2005, n. 155 “Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”, noto come “legge anti-terrorismo” o “decreto Pisanu” impedisce sul territorio italiano di
usufruire in modo semplice delle reti senza fili per collegarsi ad Internet. Nessun altro paese evoluto ha attuato misure di questo tipo, nemmeno quelli colpiti o minacciati più del nostro dal terrorismo, in Italia ci si deve muovere goffamente per riuscire ad offrire uno straccio di Wi-Fi nelle aree pubbliche. Da oggi le liste dei candidati alle prossime elezioni politiche del 13/14 aprile sono pubbliche. L’esortazione di setteB.IT per tutti i partiti è: “fatevi avanti, promettete ai cittadini che eliminerete il decreto Pisanu, portando l’Italia ad un più alto livello tecnologico, mandateci una email e noi pubblicheremo i nomi dei politi che ci stanno”. I lettori sceglieranno

Questo quanto riportato da setteB.


Testata giornalistica online dal 2006, copre ogni notizia da e per il mondo Apple italiano oltre ad argomenti di alta tecnologia, come appunto la diffusione del Wi-Fi.


Una proposta forte – il decreto Pisanu, per gli addetti del settore, è un po’ come la lunga diatriba, infinita e delicata, sul Digital Rights Management. Come andrà a finire? Si teme, nel vuoto politico. O meglio: nella densità di queste giornate. E nel nulla catatonico del post elezioni.

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