
In questa primavera bellissima, una primavera di libertà
No, non è l’omino del telefono di Viva Radio 2. E’ l’omino reale. E’ Silvio che esordisce e ringrazia urbi et orbi, scusandoci di non essere al massimo perchè, insomma, ha fatto notte sulle liste. La forza fisica non gli manca, si scoprirà presto. Comunque, insomma, le liste sono a posto, belle che fatte.
Sono state chiuse oggi all’alba, non mi hanno fatto toccare il letto. Mi spiace per coloro che non sono riusciti a trovare posto
Sappiamo dunqe chenon arebbe toccato il letto, stanotte, l’uomo di Arcore. Che, insomma, la stanchezza lo potrebbe fare anche un po’ sconnettere. Perchè no, è umano. Grazie comunque a
chi aveva dato la sua disponibilità
Disponibilità. Non trattandosi di volontariato, non trattandosi di martirio, meno che mai di sacrificio. Si perdoni la malizia.
quella parte dell’Italia che oggi festeggia l’8 marzo, l’altra metà del cielo. Per arrivare al 50% di candidatura di donne l’Italia forse non è ancora pronta, ma noi siamo sulla buona strada
Certo. L’Italia non è ancora pronta ad essere governata, per il 50%, da delle donne. Oppure non si troverà mai, per Silvio, un 50% di donne atte – e pure quel 30, insomma, è un signor sforzo? Dopotutto, non sanno neanche guidare.
Si scatena subito la corsa a guardare nel passato: le fidanzate di Gianfranco, le fidanzate mie… Siamo un po’ superman, diciamolo chiaro, da quel punto di vista, ma certi numeri non ce li possiamo permettere
Ipse dixit.
Abbiamo deciso di mettere da parte il simbolo di un partito, ma certamente non la nostra storia. Abbiamo deciso di guardare al futuro. Ci sono momenti in cui c’è bisogno di coraggio, momenti in cui una classe dirigente è tale se accende una speranza e non si limita a difendere ciò che è stato acquisito
Pensare, che ingenui, che nella folla sbucano come funghi bandiere con quel simbolo accantonato.
Il merito di Silvio Berlusconi è quello di avere rinnovato la politica. L’ha portata a un sincero bipolarismo
Contenti. Liberi tutti. Nono, qui nessuno sta certo rinnegando la sua storia.
Uniti si governa, uniti si cambia l’Italia. Caro Silvio, caro presidente del Consiglio
Passando la parola al capo.
I sondaggi ci dicono che ci toccherà davvero pensare la governo del Paese. Siamo un po’ matti ad andare al governo in Italia dopo il disastro della sinistra e la difficile situazione internazionale, ma non ci sono alternative e troveremo il dovere e il coraggio di farlo
Mattatà, diceva Patrizia Pellegrino.
sono molto preoccupato per il modo in cui ci accolgono in giro per l’Italia. C’è un’aspettativa tale che certe volte penso che tutti pensino che abbiamo la bacchetta magica. Purtroppo la bacchetta magica non ce l’ha nessuno
Strategia, dunque, è quella di pararsi – questo precauzionismo del dire se non va bene non sarà colpa mia è la nuova direzione, comunicativa prima di tutto, intrapresa.
Tutti vi siete accorti che la campagna elettorale della sinistra è quasi finita, sono terminati i fuochi di artificio di Veltroni. Ha detto vado solo io, senza alleanze. È stata una finta perché hanno aggregato radicali e giustizialisti. Si troveranno insieme cattolici e mangiapreti, e ciò è inconciliabile
Silvio, consenta, ha dimenticato i mangiabambini.
L’innovatore, il giovane praticante della politica, il sindaco moderno invece di laurearsi si è diplomato in fiction e in politica ci sta da 40 anni
Che vita dissoluta.
carta straccia
Ecco perchè il Silvio Show si è concluso stracciando veramente dei malcapitati fogli che aveva sottomano, e sottoponendo la folla a dei quiz degni delle migliori riviste femminili:
Volete essere ancora governati dai signori della sinistra? Avete ancora voglia di credere alle loro bugie? Credete che siano capaci di fare qualcosa di diverso dai disastri fatti all’Italia? Volete che mettano ancora le mani nelle vostre tasche? Volete che tengano ancora aperte le frontiere ai clandestini? Ne avete abbastanza dell’oppressione fiscale e burocratica? Ne avete abbastanza dei tesoretti immaginari, di pagare l’Iva prima ancora di incassare la fattura, dei privilegi delle cooperative rosse, di Bassolino che non si dimette, delle liste attesa nella sanità?
Mattatà.