Veltroni in bus


Veltroni


Rutelli, bontà sua, per provare a riconquistarsi i Romani e il loro favore, è stato avvistato in metropolitana e in tram. Tra la gente, sempre bontà sua, vivendo (?) i disagi di chi, ogni dì, al mezzo pubblico è condannato. Mezzo pubblico che, soprattutto a Roma, è un capitolo assai difficile e molto (giustamente) urlato ad ogni viaggio.


Treno, aereo, autobus, carovana della speranza. Muoversi per l’Italia – Prodi era partito dalla mia terra, da Tricase, luogo simbolo dell’ulivismo, con un comizio euforico – è ormai un must. Ora è partito anche Walter Veltroni.


Tour elettorale in pullman, prima tappa con comizio a Pescara. E’ euforico, entusiasta e improbabilmente ottimista anche lui. Cominciamo questo viaggio unico ed incredibile. Voglio andare, e lo farò, in tutte e 110 le province italiane. Ho voluto cominciare da qui per ragioni scaramantiche. Ogni volta che sono venuto a Pescara poi abbiamo vinto le elezioni. Perfetto. Qui si comincia a contare. Quota 1 su 110. E poi. La faccenda scaramantica di Pescara. Perchè non ci hanno pensato prima, andando con Romano in pellegrinaggio un mesetto fa?

La campagna è improntata sull’ottimismo, con una coerenza, in questo, inopinabile. Stiamo risalendo a una velocità impressionante. Questi i dati in mano all’ormai ex Sindaco di Roma. Questi i dati che regala al resto d’Italia.


Stiamo risalendo a una velocità impressionante. Ci sarebbe da chiedere a Bruno Vespa che cosa ne pensa. Veltroni è lanciatissimo: Non do sondaggi. Ah, ecco. Potete guardare i giornali ma la distanza che ci divide è di sei punti che divisi per due fa tre. Vorrei dire che in una settimana abbiamo recuperato un po’ più di due punti. Chissà come andava in matematica e statistica Walter.


Nella scelta – che a livello di immagine potrebbe rivelarsi azzeccata – di candidati simbolicamente forti (cfr. operaio Thyssenkrupp), ecco anche il prefetto Luigi De Sena. Come spiega Uolti, uno dei protagonisti della lotta contro la mafia e la criminalità, che sarà capolista del Pd in Calabria al Senato.


E poi, da piazza Salotto, non può mancare la difesa della specie: Le dodici proposte che abbiamo presentato sono in primo luogo aumento dei salari e aiuto alle donne e ai figli, perché oggi gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese. Dobbiamo e possiamo farlo, non è una proposta demagogica. Gli imprenditori non vanno considerati come avversari. Io non voglio dividere gli operai dagli imprenditori, il Nord dal Sud, i giovani dagli anziani perchè altrimenti il Paese andrà a pezzi. Noi siamo la forza che vuole riunire l’Italia. Certo, riuscendo nell’armonia universale, sarebbe in odor di santità.


E siccome, forse, qualcosa di comunicazione, immagine, necessità e virtù, alla fine la sinistra l’ha imparata (soprattutto da Silvio), prima di partire per la sua campagna elettorale nelle Province italiane a bordo del pullman verde, Walter Veltroni ha fatto una capatina, a Roma, all’ospedale del Celio. Quivi, ha fatto visita a Enrico Mercuri, militare italiano rimasto ferito in Afghanistan. Il leader del Pd ha ribadito il sostegno del suo partito alla missione italiana nel Paese. Diu nuovo. I nostri ragazzi sono lì perché sentono di avere motivazioni grandi: pace, solidarietà, umanità. Sono elementi importanti sia del loro lavoro in quel paese, sia più in generale, di un’idea di un mondo che non lascia chi soffre in condizioni di abbandono ma offre a chi ne ha bisogno aiuto e sostegno. Sarà stato Mercuri a suggerirgli siffatto entusiasmo?


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