Legge 180 del 13 maggio 1978, ovvero la legge Basaglia

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Le legge 180, meglio nota con la definizione di legge Basaglia dal nome del suo ideatore, è un’importante legge quadro che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori il titolo della legge, la 180 rappresenta una vera e propria conquista di civiltà, giunta al termine di quel percorso di rivisitazione della società italiana e dei suoi meccanismi sociali e politici cominciata con i movimenti del 68.
Le intenzioni della legge 180 erano quelle di ridurre le terapie farmacologiche ed il contenimento fisico, instaurando rapporti umani rinnovati con il personale e la società, riconoscendo appieno i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti, seguiti e curati da ambulatori territoriali. Ma sono la vita e le opere di Franco Basaglia a descrivere meglio di qualsiasi trattazione medico scientifica la ratio del provvedimento, rivoluzionario sotto l’aspetto medico e culturale.
Così come l’azione di Maria Montessori era riuscita a cambiare per sempre i metodi pedagogici e la concezione stessa dell’insegnamento ai bambini molti anni prima, lo stesso risultato si può affermare che venne raggiunto dagli studi psichiatrici del professor Basaglia. Niente dopo di lui fu più uguale a prima nella trattazione delle problematiche del disagio mentale. O quasi. Perchè la legislazione regionale, molto eterogenea in materia, ha reso negli anni l’attuazione del dettato della 180 quantomeno altalenante.
Ma in definitiva, cosa ha fatto di così straordinario Franco Basaglia ed in cosa consiste il pensiero ispiratore della legge 180? Scopriamolo insieme.

Primarie USA: Hillary, la “Cantagallo” della sanità

A volte guardo gli Stati Uniti, e molto spesso li ritengo un paese migliore a priori. Tecnologia, modi di vivere, libertà della persona (anche se questo forse è un po’ un punto discutibile). Guardo l’Italia e mi dico, cavoli dovremmo imparare qualcosa da loro.

Eppure c’è un aspetto a stelle strisce che si è sempre rivelato insufficiente, non all’altezza, inferiore anche rispetto il nostro paese; ovvero la sanità.

Argomento ripreso tra l’altro nell’ultimo film di Michael Moore, Sicko (io l’ho visto, niente di eccezionale, specie se vogliamo andare a paragonarlo a “Bowling for Coloumbine” secondo me irraggiungibile nel campo), la sanità statunitense è sempre stata colpita dalla falce delle assicurazioni. Non esiste, infatti, una sanità pubblica. Chiunque necessiti di una assistenza medica, necessita anche di un assicurazione. Per chi non dovesse averla, le cure mediche sono a pagamento.

Veltroni in bus

Veltroni
Rutelli, bontà sua, per provare a riconquistarsi i Romani e il loro favore, è stato avvistato in metropolitana e in tram. Tra la gente, sempre bontà sua, vivendo (?) i disagi di chi, ogni dì, al mezzo pubblico è condannato. Mezzo pubblico che, soprattutto a Roma, è un capitolo assai difficile e molto (giustamente) urlato ad ogni viaggio.
Treno, aereo, autobus, carovana della speranza. Muoversi per l’Italia – Prodi era partito dalla mia terra, da Tricase, luogo simbolo dell’ulivismo, con un comizio euforico – è ormai un must. Ora è partito anche Walter Veltroni.
Tour elettorale in pullman, prima tappa con comizio a Pescara. E’ euforico, entusiasta e improbabilmente ottimista anche lui. Cominciamo questo viaggio unico ed incredibile. Voglio andare, e lo farò, in tutte e 110 le province italiane. Ho voluto cominciare da qui per ragioni scaramantiche. Ogni volta che sono venuto a Pescara poi abbiamo vinto le elezioni. Perfetto. Qui si comincia a contare. Quota 1 su 110. E poi. La faccenda scaramantica di Pescara. Perchè non ci hanno pensato prima, andando con Romano in pellegrinaggio un mesetto fa?

Brown: “Si al silenzio – assenso nei trapianti”

Nuove regole per i donatori inglesi. Il primo ministro britannico Gordon Brown, si è detto infatti a favore di modificare le attuali leggi che regolamentano la donazione di organi in Gran Bretagna.

Attualmente il trapianto avviene con lo stesso procedimento che si adotta in Italia. Una persona, sia essa viva o morta, può donare i propri organi solo ed esclusivamente se ha autorizzato, mentre era in vita, esplicitamente la volontà di volere donare i propri organi aderendo al Nhs Organ Donor Register (il registro nazionale dei donatori).

L’intervento di Gordon Brown vuole andare a togliere questo esplicito consenso, presumendo automaticamente lo stesso nel caso in cui il paziente, o per lui i suoi familiari, non esprima una propria contrarietà.

Torino, Capodanno triste

Piazza Castello Torino

E Torino ha scelto di non festeggiare. Tuttii preparativi pianificati per ieri sera, il concerto in Piazza Castello, i fuochi d’artificio sono stati annullati. Il Capodanno torinese è stato un omaggio. Torino porta il lutto per le vittime della ThyssenKrupp, per i sette operai morti che la città non vuole dimenticare. Perchè anche l’ultimo è andato via. Giuseppe De Masi, 26 anni, non ce l’ha fatta: è morto domenica pomeriggio all’ospedale Cto di Torino.