Compra il mio voto, Walter

Pasqua
La Pasqua è giunta e passata. La Pasquetta sta scorrendo via. Le elezioni stanno avanzando e si stanno appriopinquando con velocità inaspettata. Assai strana questa tregua. Meno male che c’è stata.
La ricarica prima del rush finale, in qualche modo, può essere ritornata utile a tutte le parti coinvolte. In tutto questo rumore, un attimo di silenzio non è stato sgradito ai più. Soprattutto agli elettori, probabilmente. Cui ancora va stretto questo ruolo assunto in troppo poco tempo e senza una reale scelta proattiva.
Il silenziatore su Alitalia, forse, è l’aspetto più gradito. Certo, è solo una pausa. Un attimo di respiro prima della battaglia decisiva.

La campagna elettorale corre anche sulle strade

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Tutti in carrozza, si parte. La politica allaccia le cinture. Via al tour per l’Italia, c’è posto per tutti. Pullman e pullmini, tir o camper, autobus o qualsiasi altra cosa abbia almeno quattro ruote e un’autostrada da percorrere è ammessa alla corsa. È una specie di gita on the road per portare il messaggio elettorale in ogni paesino della Penisola. Dal Veneto alla Sicilia i leader dei partiti viaggiano a più non posso, percorrono chilometri, chilometri e ancora chilometri.

A questa sfida a tutto gas partecipano quasi tutti. C’è il famosissimo pullman verde-Pd. Quello del «conducente» Veltroni.
Quello partito col botto, nel senso che nel giorno dell’inaugurazione è stato tamponato da un’auto a Roma e qualche giorno dopo s’è beccato una multa. Sali e scendi, risali e riscendi: il segretario democratico ha visitato già 58 provincie e 52 ne deve ancora visitare.

Salvate il soldato Bassolino

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Si fa un gran dire da qualche mese a questa parte di quanto l’immagine del paese sia danneggiata dall’emergenza rifiuti della Campania. E non si può certo dare torto a coloro i quali indicano la giunta regionale Bassolino, quando interpellati sulle responsabilità del disastro. Sembrano infatti fuori discussione – quand’anche emergesse nella fase dibattimentale l’estraneità del Governatore della Campania ai fatti a lui contestati nello svolgimento del suo incarico istituzionale – le responsabilità di natura politica del suo gruppo dirigente.
Gruppo dirigente che da quindici anni a questa parte ha saputo consolidare una vera e propria egemonia in Campania. Ma anche in grado di allargare la base del consenso costruendo un sistema di clientele, da un lato devastante per il dinamismo economico e sociale della regione, dall’altro capace di consegnare a Veltroni il 60% di preferenze, blindando progressivamente una regione divenuta stabilmente di sinistra – pardon – riformista.
Chapeau.

Il mal di pullman di Walter

pullman
A pensarci bene la politica ha un non so che di ironico. Come il personaggio pirallendiano si passa facilmente dal riso al pianto e viceversa. E stavolta, ve lo prometto, possiamo permetterci di ridere.
Sì perché Walter Veltroni, tra una conferenza stampa e l’altra, deve vedersela anche con la sfortuna del suo bel pullman verde che fa il giro dell’Italia cercando di sedurre l’elettorato italiano.
Proprio l’altra mattina il leader dei democratici era in partenza per le Marche, un’altra tappa del tour.

Veltroni in bus

Veltroni
Rutelli, bontà sua, per provare a riconquistarsi i Romani e il loro favore, è stato avvistato in metropolitana e in tram. Tra la gente, sempre bontà sua, vivendo (?) i disagi di chi, ogni dì, al mezzo pubblico è condannato. Mezzo pubblico che, soprattutto a Roma, è un capitolo assai difficile e molto (giustamente) urlato ad ogni viaggio.
Treno, aereo, autobus, carovana della speranza. Muoversi per l’Italia – Prodi era partito dalla mia terra, da Tricase, luogo simbolo dell’ulivismo, con un comizio euforico – è ormai un must. Ora è partito anche Walter Veltroni.
Tour elettorale in pullman, prima tappa con comizio a Pescara. E’ euforico, entusiasta e improbabilmente ottimista anche lui. Cominciamo questo viaggio unico ed incredibile. Voglio andare, e lo farò, in tutte e 110 le province italiane. Ho voluto cominciare da qui per ragioni scaramantiche. Ogni volta che sono venuto a Pescara poi abbiamo vinto le elezioni. Perfetto. Qui si comincia a contare. Quota 1 su 110. E poi. La faccenda scaramantica di Pescara. Perchè non ci hanno pensato prima, andando con Romano in pellegrinaggio un mesetto fa?