Berlusconi: “I nostri candidati erano deboli. Gli elettori di sinistra sono senza cervello”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in vista del secondo turno delle elezioni amministrative previsto per domenica e lunedì prossimi, ha convocato lo stato maggiore del Pdl nella sua residenza romana di palazzo Grazioli, e, nell’esaminare la situazione, ha spiegato che il risultato del primo turno delle amministrative è dipeso anche dalla debolezza dei candidati e dall’eccessiva politicizzazione di un voto amministrativo. In serata, si è recato alla trasmissione di Bruno Vespa, e ha ripreso i toni molto accesi della campagna elettorale, che pure, al primo turno, non gli erano stati d’aiuto. 
Ha quindi attaccato gli elettori di sinistra, arrivando ad affermare che la sinistra vincerà ai ballottaggi solo se “gli italiani andranno a votare lasciando a casa il cervello“, e accusando quello che ha definito “un blocco mediatico terrificante, a partire dal Corriere della Sera, da Sky e la 7 e le trasmissioni Rai pagate con i soldi di tutti che stanno con la sinistra”.
Il premier ha criticato duramente anche i candidati ai ballottaggi nelle due città chiave, Milano e Napoli. Di De Magistris, Berlusconi ha detto:  “Un bell’uomo, ma un incapace totale”, aggiungendo: “Se uno lo vota poi va davanti allo specchio e deve dire “Sono senza cervello”. Pisapia, invece, viene descritto, al solito, come un estremista, che “in Parlamento ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l’eutanasia”. 

Fini da Vespa: “non voto sul caso Ruby. Bossi è il vero premier.

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Il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervistato oggi da Bruno Vespa a “Porta a Porta“, ha fatto sapere che non si pronuncerà sul conflitto di attribuzioni fra i poteri dello Stato, chiesto dalla maggioranza in relazione al “caso Ruby“, poichè, ha spiegato, “Tutti sanno che il presidente non vota”. “La stella polare è il rispetto del regolamento” ha aggiunto.
Il leader di Futuro e Libertà non ha risparmiato frecciatine polemiche al conduttore: quando ad esempio Vespa faceva alcune osservazioni sulla legge sul “processo breve” , ha risposto: “E’ noto che lei sia informato su quello che fa Berlusconi”.  Vespa ha quindi replicato: “Sono cose che leggo sui giornali così come leggo le intercettazioni che in altri paesi non sono consentite come qui da noi”. E anche Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, ha criticato aspramente un servizio riguardante la “diaspora” interna al partito, affermando: “Non mi pronuncio sulla faziosità del servizio. Neanche Bonaiuti avrebbe saputo fare di meglio.
Fini si è poi chiesto: “E’ possibile che in questo paese si debba sempre parlare della giustizia e dei problemi di Berlusconi?” Inoltre, si è detto favorevole alla decisione di prendere una “proroga” di quattro mesi sul federalismo, che ha definito “Una decisione saggia che allunga i tempi della legislatura, visto che quindi non si voterà quest’ anno.” Per Fini, quindi, ora vanno riscritte “le regole del gioco insieme”, con una riduzione del numero dei parlamentari e una nuova legge elettorale. Molto critico si è detto, sempre, sul processo breve, in particolare sulla “norma transitoria”, mentre si è mostrato più possibilista sulla riforma della giustizia, dicendosi “Favorevole alla semplificazione delle carriere”. Per il presidente della Camera, comunque, il governo, ora, dovrebbe sopratutto occuparsi “della reale condizione meridionale o di un piano di rilancio dell’ occupazione giovanile”.

Vespa, lo screenshot del secolo

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La paternità – e l’incredulità – è di Pop Topoi, che nel suo account su Friendfieed lo definisce lo screenshot del secolo. Lo è? Il secolo è appena cominciato, quindi chissà. Ma certo, mette già, all’alba del primo decennio, una pesante ipoteca in un’ipotetica classifica degli screenshot più “significativi”. Certo è che Bruno Vespa, conduttore di Porta a porta, viene immortalato con un’espressione apparentemente “feroce” e brandendo un fucile in studio.

Ma c’è di più: la sua declinazione. Gli utenti, si sa, si divertono in rete. Dando spazio alla fantasia. Seguitene le declinazioni, l’hashtag è #thisisporta. Repubblica li ha già notati: Vespa star del web. E anche per voi, dopo il salto, la Gallery.

Par Condicio Rai, è rivolta

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La notizia la sapete già (dovreste essere sulla Luna per non averla sentita anche solo per sbaglio). Per inciso, è stata data ieri dalle agenzie, e Floris l’ha letta al termine di Ballarò. Concita De Gregorio era inorridita.

Insomma, fatto sta che la commissione di vigilanza della Rai, su proposta radicale, ha deciso quanto segue. Ovvero che dal 28 febbraio al 28 marzo, cioè fino alle elezioni amministrative, non potranno andare in onda le più popolari trasmissioni di approfondimento e informazione targate Mamma Rai. Quelle Mediaset sì: d’altro canto si tratta di una decisione della tv pubblica, appunto. Si usa solo il termine “sospensione”, ma non è corretto. Potranno andare in onda: non nel solito format, ma solo (se vogliono) con il format della tribuna politica. E dunque probabilmente salteranno.

Caro Papi Natale, avrei 101 domande…

caro papi natale

Caro Babbo Natale. Anzi no. Caro Papi Natale. Come suona? Sostituirà l’originale? Probabilmente no, ma resta il fatto che esiste. Ed è in rete. Un instant book realizzato per il No B Day di sabato prossimo. Un istant book che amplifica l’incubo recente del Presidente del Consiglio: amplificando le 10 domande di Repubblica e facendole fermentare fino alla consistente cifra di 101 domande. E’ il popolo della rete che chiede dal blog Rassegna Stanca al Reticente del Consiglio – lo si chiama così.

Di segito alcuni brani tratti dall’introduzione al libro. Qui invece il link al testo completo e l’altro alle domande. 101 ovvero: 100 più il domandone finale. Che è: La domanda più cliccata in assoluto, l’interrogativo declinato in modi diversi ma che chiede sostanzialmente sempre la stessa cosa e, più di tutti gli altri, aspetta una risposta pronta, ferma e risoluta: Caro Onorevole Presidente del Consiglio, Cavalier Dottore Silvio Berlusconi, potrebbe per favore dirci quando ci restituirà l’Italia?

Fini e Bertinotti a Porta a Porta

bertinotti fini porta a portaAnche stasera il salotto di Porta a Porta delizierà gli italiani nottambuli sulla prima rete. Oggi ospiti di tutto rispetto e spessore: Gianfranco Fini e Fausto Bertinotti. C’era un tempo in cui i suddetti venivano definiti, quasi all’unanimità e a prescindere dalle appartenenze di colore, gli ultimi politici di razza del Belpaese.

E per entrambi, a un certo punto – e con durata variabile – è arrivato il momento della presidenza della Camera dei deputati. Entrambi hanno recentemente scritto un libro.

Titolo della puntata di oggi di Porta a Porta: Che Italia sarà. Bella domanda.

Porta a Porta, ecco il modellino di casa di Brenda

brenda modellino porta a porta vespa

Porta a Porta, il modellino della casa di Brenda. Naturalmente.

Signore e signori, Bruno Vespa non si smentisce. Temevate di non vedere più cose del genere? Temevate di essere ormai orfani di modellini? Avevate “sognato”, fatto congetture, vi siete anche voi immedesimati in novelli detective de noantri con l’ormai celeberrimo modellino della casa di Cogne dove si consumò il terribile omicidio del povero piccolo Samuele, per il quale Anna Franzoni è stata condannata (e processata mediaticamente)?

Bruno Vespa ha risposto a questa esigenza tutta italiana stasera, stanotte, nell’odierna puntata di Porta a Porta. Eccolo lì: il modellino della casa di Brenda, il trans del caso Marrazzo. Morta. Mentre il suo cellulare è  sparito, il computer finito nell’acqua, e quant’altro.

E la migliore amica di Brenda, China, che parla e racconta, testimone di una storia, un mistero tutto italiano (per l’ennesima volta). Mistero che – naturalmente si spera di sbagliare, sia beninteso – non verrà svelato prima di una quarantina d’anni.

Mirabilia all’italiana

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Dunque, facciamo un attimo il punto. Per il caso della povera Meredith (chissà, forse era una smorfiosa, colpa suprema che le avrebbe portato la morte per punizione) è stato chiesto l’ergastolo per Raffaele Sollecito e per Amanda Knox. Nel frattempo Bruno Vespa, che non può più fare modellini sulla casa di Cogne, li fa sulla casa di Garlasco. Che altro?

Ah. Brenda, la trans del caso Marrazzo, è morta, per i pm è omicidio, Massimo D’Alema non è Mister Pesc. Che il profilo del Financial Times abbia fatto effetto? Contemporaneamente Gianfranco Fini rilancia sugli stranieri, proferisce la parola “stronzo”. Anche Calderoli parla, ma non proferisce la stessa parola: ne richiama solo il significato. Il Fini, a prescindere, fa prove implicite di matrimonio con Luca Cordero di Montezemolo. Tante sono le cose che sono state messe a bollire in pentola, in Italia. Tante le faccende già messe in pentola, e già bruciate. Tante finiranno in pentola nel futuro. Ma nulla di tutto questo è per noi. Per noi, perché la nostra vita continua immutata, perché la crisi, per noi, non è passata. Perchè la quotidianità è faccenda dimenticata, lassù. Ci pensavo camminando ieri sera per Lecce.

Le 10 domande hanno risposta

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Le famose, celeberrime, tradotte in tutto il mondo 10 domande di Repubblica? Quelle alle quali Silvio Berlusconi non risponde da mesi? Finalmente il premier risponde. Si badi bene, non a Repubblica, che appunto le ha poste. Ma a Bruno Vespa, che, nel suo libro di cui tanto si parla in questi giorni e che fornisce notizie ai giornali da tutta la settimana, gli ripropone gli spinosi quesiti posti dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro.

Pensate che percentuale fortunata di vendite farà il suddetto tomo. Il libro di Bruno Vespa si chiama “Donne di cuori“, ed è edito da Rai Eri Mondadori. Le trovate, comunque – domande e risposte – qui nella ricostruzione del Sole 24 Ore e qui in quella di Repubblica. Qui invece l’elaborazione della notizia delle 10 risposte da Diversamente Occupati. Ma poi, queste risposte date a Vespa, sono proprio tutte e dieci? Per Repubblica no. Qui le verità che per il quotidiano mancano o mancherebbero.

Lodo Alfano, Berlusconi: “Le sentenze contro di me? Queste cose mi caricano!”

Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il lodo Alfano (a Porta a Porta da Bruno Vespa).

La Giunta è occupata e dominata da 11 giudici di sinistra. Non solo andrò in tribunale a presentare le mie difese, ma andrò in radio, in televisione e nei giornali a spiegare questi processi. Soo deciso, vado avanti, non sono emotivamente coinvolto, sono sempre così. Mi sono solo stancato di non dire la realtà delle cose.

Ma anche: Per fortuna che Silvio c’è. Altrimenti il Paese sarebbe nelle mani della sinistra che ha una organizzazione di una minoranza della magistratura che usa il potere giudiziario ai fini di lotta politica, ha più del 70% della stampa che è tutta di sinistra con in testa Repubblica e gli altri giornali, ha tutti i programmi di cosiddetto approfondimento politico con la tv pubblica pagata con i soldi di tutti.

Dubbi, angosce, perplessità.

Fini non si avvale del lodo Alfano. E il magistrato ritira tutto

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Notizia: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rinuncia ad avvalersi del lodo Alfano (la legge che prevede l’immunità per le 4 principali cariche dello Stato, la cui costituzionalità sarà al vaglio nei prossimi giorni da parte della Consulta). Giulia Bongiorno, deputata del Popolo della Libertà nonché avvocato del presidente della Camera, ha presentato istanza di rinuncia del suddetto logo. Per cosa?

Pre-notizia: un procedimento nei confronti del presidente della Camera, nato da una querela dal magistrato Henry John Woodcock per le parole pronunciate da Fini a Porta a Porta. Dopo la notizia: il magistrato ritira tutto.

Una domanda: perché Fini ha deciso di non avvalersi del lodo? Con quali motivazioni?

Annozero, “farabutti” in onda

Travaglio sì, Travaglio no. Annozero sì, tra polemiche durate giorni, settimane, anni. Dopo giorni di polemiche, Annozero torna in tv su Rai 2. “Comunque la pensiate siamo qui”, esordisce Michele Santoro. “E tranquilli perché con noi c’è, senza contratto ma c’è, anche Marco Travaglio e le cose si sistemeranno”.

Santoro naturalmente ha da dire:

I numeri non sono tutto, non abbiamo un imperatore, abbiamo un presidente del consiglio eletto democraticamente,abbiamo diritto ad ascoltare il nostro cuore e la nostra coscienza

Cita anche un’omelia del cardinal Bagnasco e fa vedere il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi a Porta a Porta mentre attacca alcuni programmi Rai.