Squadra di governo


milan


Benedetta squadra di Governo. Ce la facciamo sì, ce la facciamo no? Mentre si celebra la sagra del ballottaggio – per votare ci vuole (anzi, ce vole, come dicono al Ruggito del Coniglio su Radio 2) coraggio – la squadra di governo prende forma, ma non solo. Prende direzione, dopo averne percorse svariate.


Umberto Bossi aveva minacciato: votare

uno di sinistra per il presidente della Camera o del Senato

massima minaccia se Berlusconi avesse, insomma,

tirato un brutto scherzo

alla Lega e a quanto il Senatur ha deciso che alla Lega spetti.


Ieri c’è stato il seguente, affannato, rapido incontro: Silvio Berlusconi, Aldo Brancher e Valentino Valentini contro Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Roberto Cota. L’incontro è avvenuto non a Palazzo Grazioli – di questi tempi assai più importante di Palazzo Chigi, che impallidisce al confronto – BENSI’ a via Bellerio, headquarter della Lega.

I due, Umberto e Silvio, gliel’hanno fatta e pare che abbiano quadrato. Quale il risultato: non ci saranno vicepremier. Gianni Letta è stato surclassato a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Calderoli sarà senza portafoglio, con la doppia responsabilità di parte delle riforme e dell’Attuazione del programma. L’Umberto sarà il ministro del Federalismo. Il Ministero dell’Interno andrà al Maroni. Il Ministero dell’Agricoltura a Luca Zaia. Full stop.


Dunque, poche sono a questo punto le certezze della vita. Ma pare, a questo punto, che ci siano. Per chiudere la lista dei ministri, la cosiddetta squadra di Governo al completo, ci vorrà ancora qualche giorno. Ma insomma. Le certezze, al momento, sono le segienti.


Ministero degli Interni: Roberto Maroni (Varese, 15 marzo 1955). Condannato in via definitiva a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale. Poca roba. Marco Biagi gli aveva scritto.


Ministero degli Affari Esteri: Franco Frattini. Commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza, è vicepresidente della Commissione europea. Frattini è stato censurato dall’Europarlamento per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE. La risoluzione presentata dalla sinistra europea è stata votata a larga maggioranza: 306 sì, 86 no e 37 astenuti.


Ministero dell’Economia: Giulio Tremonti. Di lui hanno detto

E’ l’unico, tra di noi, che sappia fare due calcoli

È stato visiting professor a Oxford. È vicepresidente di Forza Italia dal 2004. Nel secondo governo Berlusconi, in cui però fu costretto alle dimissioni per divergenze con gli alleati della coalizione.



Ministero della Difesa: Ignazio La Russa. Una grande macchietta, per essere teneri. A comici e dintorni darà da mangiare per tutti e cinque gli anni. Ignazio Benito Maria La Russa (Paternò, 18 luglio 1947) al secolo. Missino.



Ministero delle Infrastrutture: Altero Matteoli. Missino, già Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio nei Governi Berlusconi.


Il commento del Senatur?

In questi giorni mi hanno fatto lavorare, molti mi hanno rotto le scatole, ma sono stato bravo e paziente


LA POLITICA, STRANO MONDO. Berlusconi è tornato in via Bellerio. La visita precedente nella seede della Lega risale all’indomani delle prime elezioni vinte, Anno Domini 1994.


Da Palazzo Grazioli a via Bellerio. Perchè ora la Lega ce l’ha duro, ed è fondamentale sia alla Camera che al Senato. Umberto e i suoi, certo, non fanno neppure finta di nasconderlo, giustamente.


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