Arcore, Berlusconi – Bossi a Napolitano: “Fini non sia più Presidente della Camera”

E’ il primo passo verso le elezioni: a novembre (difficile) o a marzo, quando il bell’assist garantito dalle amministrative consentirebbe di prendere due piccioni con una fava. Il vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi si è concluso con una linea strategica che – pur avendo le urne quale momento decisivo – passa attraverso l’estremo tentativo al fine di scongiurare la tornata elettorale.

Nel corso dell’incontro tenutosi ad Arcore, le dichiarazioni dell’on. Gianfranco Fini sono state unanimemente giudicate inaccettabili. Le sue parole sono la chiara dimostrazione che svolge un ruolo di parte ostile alle forze di maggioranza e al governo, del tutto incompatibile con il ruolo super partes di presidente della Camera“: il da farsi è sancito. Richiesta di incontro con Giorgio Napolitano per chiedere che si interfacci con la terza carica istituzionale e lo convinca a lasciare la Presidenza della Camera: “Il presidente Berlusconi e il ministro Bossi nei prossimi giorni chiederanno di incontrare il presidente della Repubblica per rappresentargli la grave situazione che pone seri problemi al regolare funzionamento delle istituzioni“.

Umberto Bossi è, tra i due, il più loquace e condisce di parole la propria riflessione a margine del conciliabolo con Berlusconi: “Abbiamo deciso di andare dal presidente della Repubblica: è quella la strada giusta: non per presentare le dimissioni del governo ma chiedere che Fini sia spostato da presidente della Camera. Alla fine bisognerà andare alle elezioni. Fini si è tirato fuori dal partito di maggioranza. C’è la Lega ma quando non ci sono i numeri cosa dobbiamo fare? Esiste la possibilità tecnica di andare alle urne prima di Natale, ma è un po’ più complesso“.

Mentre le repliche di Fli sono affidate a Italo Bocchino (“La decisione del presidente del Consiglio e del ministro per le riforme di chiedere formalmente le dimissioni del presidente della Camera Gianfranco Fini è politicamente inaccettabile e grave sotto il profilo istituzionale, violando il principio costituzionale della separazione tra poteri“), Berlusconi non trascura neppure un sentiero al fine di raggiungere l’obiettivo: pronto il tentativo di convincimento dell’area finiana più moderata: attraverso Pasquale Viespoli e Silvano Moffa il Premier cercherà di forzare l’argine e spaccare il gruppo. A loro l’ha già detto: “Amicizia, lealtà e poltrona assicurati“.

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