Berlusconi apre a Fli: bluff o conciliazione?

Silvio Berlusconi che tenta la via del dialogo nei confronti dei fuoriusciti del Popolo delle Libertà è una novità vera. Il Premier che si mostra addirittura conciliante rispetto alla frangia di Futuro e Libertà rischia di esere un passaggio politico interessante, ermetico, da intuirci tutto “ora o mai più”. Il bluff è nell’aria ma al contempo la mano è tesa, nel tentativo di stringere idealmente – ma neppure troppo – quella di Gianfranco Fini.

Una nota diramata in serata con cui il Presidente del Consiglio mostra l’ennesimo volto che non ti aspetti (specie dopo la dichiarazione di Umberto Bossi che punta deciso verso le elezioni): “Al di là del frastuono delle irresponsabili e a volte farneticanti parole pronunciate da taluni contro il governo e contro la propria stessa maggioranza, se vi sarà lo spirito costruttivo contenuto nelle dichiarazioni di alcuni senatori del centrodestra (deputati Fli, ndr), che accolgo con grande soddisfazione e disponibilità, sarà certamente possibile ritrovare quell’unità che, ove mancasse, non potrebbe che portare a scelte dolorose e definitive“.

Parla da paciere, il Premier, e intuirne lo scopo è in realtà più difficile di quanto sembri: semplice voglia di dialogo? Estremo tentativo di ricompattare tutto, lasciare ogni divergenza alle spalle, tirare un telo e non buttargli più un occhio? Potrebbe esssere. Ma l’altra versione – che rimanda al tentativo di spaccare in due, e indebolire, i deputati di Futuro e Libertà che hanno mostrato una differenza di vedute rispetto al comportamento da tenere con l’attuale maggioranza; che riporta al tatticismo fondamentale secondo cui PdL sarebbe in attesa che la spaccatura venga ufficializzata dagli avversari, se ne assumano la responsabilità – sembra altrettanto verosimile.

Intanto, Berlusconi continua: “Il riconoscere che il mandato elettorale ricevuto e il programma di governo votato da milioni di italiani sono da rispettare come assoluto valore etico è l’unico atteggiamento responsabile e costruttivo che si aspettano i nostri elettori. Elettori del Pdl e della Lega che ci hanno sostenuto e consentito di vincere tutte le competizioni elettorali dal 2008 a oggi, comprese le recenti elezioni regionali. Elettori che non potrebbero comprendere come alcuni possano dividersi per giochi di palazzo della vecchia politica ed esclusivamente per un tornaconto di parte“.

Dopo un assist simile, difficile penssare che i deputati finiani potessero far finta di nulla. La replica di Fil la si assorbe leggendo una dichiarazione congiunta dei capigruppo Italo Bocchino e Pasquale Viespoli: “La disponibilità del presidente del Consiglio a ricercare una nuova unità del centrodestra è un segnale positivo. Auspichiamo che questo segnale serva a recuperare un clima di reciproco rispetto tra istituzioni che vanno valorizzate e non dimissionate con richieste peraltro irricevibili. Chiediamo che si blocchi l’aggressione quotidiana nei confronti di Fini e si esca da questa fase di esasperato conflitto“.

Intanto, li immaginiamo tutti più accorti che mai: dovessimo pensare a una scena, sarebbe quella di chi non si fida, di chi sta accorto e vigile. Di chi, mentre dispensa sorrisi grandi così, fa attenzione. Sta quatto. Camminando sempre – sempre, sempre – sempre rasente al muro…

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