Congresso Pdl, il capolavoro di Berlusconi

Tre giorni di congresso, e ora è tutto finito. L’opera è compiuta. Musica, trionfi, inni. Tutti sul palco per il gran saluto, tra Silvio Berlusconi, ministri, leader, micro-leader. Non c’era Gianfranco Fini, e neppure Renato Schifani.

Porteremo l’Italia fuori dalla crisi senza lasciare indietro nessuno e difenderemo democrazia e libertà

Ma Silvio, mentre Gianfranco lo guardava da lontano, non ha risposto ad una sola delle domande – input? Spunti? – che il Presidente della Camera aveva ieri “rilasciato” da quello stesso palco.

Il congresso si è chiuso, con uno dei più berlusconiani discorsi. Puro berlusconismo per tutti. Un po’ di comunismo, tanta opposizione che il leader mica ce l’ha, molte rivendicazioni di bontà d’azione e di intenzione, autocelebrazione estrema. Un discorso di storica autounzione con dentro, persino, l’unzione (ma l’aveva già fatto in passato) dei congressisti: “Avete un’altra missione: far crescere i consensi, vincere le elezioni e radicare il vostro partito. Vi nomino tutti missionari di libertà”, riporta Repubblica.

Che dire? Vi siete persi il discorso del Messia? Nessun problema, Silvio Berlusconi parlerà nuovamente per i comuni mortali in versione integrale da ogni parte d’Italia. La replica, naturalmente, andrà in onda su Rete4 alle ore 23,30.

Si è dato del “lucidamente folle”, perché quella “lucida follia” lo ha portato all’incoronamento come imperatore del Popolo della Libertà. E dell’Italia tutta – o almeno di un ampio 51%. Parla anche della Costituzione, la Costituzione della Repubblica Italiana con cui non sempre è andato d’accordo…

Il momento migliore è tutto nella frase – vera e propria ossessione del Nostro, apparentemente:

Il presidente del consiglio deve avere maggiori poteri rispetto a quelli attuali quasi inesistenti

Inesistenti. Il Presidente del Consiglio, in Italia:

Secondo la Costituzione «dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l’attività dei ministri» (art. 95). Non esattamente l’ultimo arrivato, senza poteri. Ed ecco qui l’elenco di coloro che lo hanno preceduto.

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