Berlusconi: “Convincere i finiani moderati”. Futuro e Libertà: “Fedeli al programma elettorale”

Liquidare Gianfranco Fini (rimasto a colloquio per una ventina di minuti con Gianni Letta dopo l’ultimo omaggio a Francesco Cossiga presso la camera ardente: nessuno dei due si sarebbe esposto in maniera eccessiva nell’ipotizzare gli scenari del prossimo futuro) e i suoi sostenitori più partigiani, rompere in due (quattro, otto) il fronte dei fuoriusciti dal Popolo delle Libertà e indebolire in maniera sostanziale il nuovo gruppo parlamentare di Futuro e Libertà: il diktat di Silvio Berlusconi è perentorio, l’identikit degli indesiderati è lineare (Italo Bocchino, Fabio Granata, Luca Barbareschi e Carmelo Briguglio su tutti), l’intento di snervare i finiani pare un lavoro meticoloso e certosino.

Da portare avanti minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Dal Presidente del Consiglio parte la strategia della “goccia che scava la pietra”: “Convincetene uno a testa di quelli moderati affinchè torni nel PdL“, avrebbe detto il Premier ai dirigenti del partito in vista della riunione di venerdì. L’articolazione del Berlusconi pensiero tende a indebolire – numericamente e sotto il profilo della compattezza – il gruppo di Fli che, nonostante si sia mostrato fedele e vicino al Presidente della Camera – politicamente e personalmente – avrebbe, a detta del fondatore del PdL, un compito ancor più importante: “La lealtà dimostrata nei confronti di Fini è comprensibile. Ma coerenza vuole che dimostrino la stessa fedeltà a chi li ha votati e che continuino a sostenere lealmente l’esecutivo in carica“.

A detta del Cavaliere, sono parecchi: diverse unità di finiani che hanno a cuore le sorti dell’esecutivo e che non resterebbero insensibili di fronte a un richiamo affinchè il Governo – espressione degli elettori – continui ad amministrare il Paese e si evitino – in caso contrario sarebbero l’unica strada percorribile – le elezioni anticipate. Con tali parole Berlusconi avrebbe istruito ciascuno degli esponenti di peso del Popolo delle Libertà affinchè le riporti a un cosiddetto “finiano moderato” con l’obiettivo che “rinsavisca”.

Sono circolate le indiscrezioni, a tal punto verosimili che i due deputati di Futuro e Libertà, Italo Bocchino e Paquale Viespoli, hanno replicato attraverso un comunicato scritto a quattro mani: “Siamo tutti moderati ma non smemorati: vi è stata una espulsione politica del Presidente Fini dal Pdl. Se Berlusconi vuol far prevalere la moderazione bisogna ripartire dal giorno primadal giorno prima dell’Ufficio di Presidenza e recuperare quella compatibilità che lui stesso ha messo in discussione. E’ indubbio che i gruppi parlamentari di Futuro e Libertà confermano la loro lealtà al governo e sosterranno l’esecutivo con l’approvazione di tutti i provvedimenti contenuti nel programma elettorale fino all’ultimo giorno di Legislatura“.

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