Roma, guerriglia urbana – FOTO di un disastro

Foto: AP/LaPresse

E’ stata una giornata di altissima tensione nella capitale, culminata in un pomeriggio di ordinaria follia, dopo che, poco prima delle 14, si è sparsa la notizia che il governo non è stato sfiduciato . Le proteste studentesche dei giorni scorsi contro il ddl Gelmini si sono intrecciate con una protesta contro il governo Berlusconi, che è degenerata in numerosi incidenti quando si è saputo che il premier aveva retto.
Inizialmente i cortei erano due, uno degli studenti e uno organizzato da Fiom, Sinistra extraparlamentare e centri sociali, ma poi si sono fusi in uno solo.

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A mezzogiorno, la tensione è altissima, il centro storico blindato, e l’ atmosfera è di una calma irreale. Nei pressi dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti lanciano petardi e accendono fumogeni, mentre un’ altra parte del corteo è arrivata nei pressi del Campidoglio, presidiato dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.

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La situazione inizia a degenerare man mano che ci si avvicina ai palazzi del potere, in particolare tra via delle Botteghe Oscure e via del Plebiscito, dove si trova Palazzo Grazioli, residenza del premier. Vengono lanciati petardi, fumogeni, bastoni e sampietrini verso i blindati dei carabinieri, e un ragazzo resta ferito. I negozi della zona, intanto, hanno serrato le saracinesche. Un gruppo di manifestanti a volto coperto ha lanciato alcuni sacchetti di letame, in via degli Astalli, dietro Palazzo Grazioli.A corso Rinascimento, i manifestanti lanciano anche sedie e tavoli presi dai bar della zona contro le forze dell’ ordine, che rispondono con lacrimogeni e piccole cariche.

G8, la Cina e i pochi poteri del Premier Berlusconi

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Lo ha sempre detto: il Presidente del Consiglio, in Italia, ha pochi poteri. E lo ricorda, Silvio Berlusconi. Lo fa scherzamndo, in presenza del presidente della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, nel corso di una conferenza stampa congiunta a villa Madama. I due hanno avuto un colloquio in mattinata, poi seguita dall’incontro con i giornalisti. Mentre Giorgio Napolitano pone, invece, alla controparte la questione dei diritti umani, in una giornata in cui arrivano nel mondo le notizie degli scontri e delle violenze a Xinjiang.

Il presidente del Consiglio italiano, quando guarda ai suoi poteri, si trova a mani vuote

I due spiegano ai loro interlocutori – imprenditori dei due paesi – il progetto di produrre insieme materiale per spiegare le potenzialità dei due Paesi. Per il Presidente del Consiglio

Oggi qui abbiamo preso una piccola decisione e dico piccola perché tradizionalmente il potere non appartiene a chi sta al vertice, ma a molti altri. Qui, ad esempio, ci sono molti ministri che hanno il compito di esercitarlo, ma, parlo per me, il presidente del Consiglio quando guarda ai suoi poteri si ritrova a mani vuote

Un pensiero che lo tocca sovente.

Berlusconi e la spazzatura che farà fuori

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Bufera sul Premier. Una bufera che stanca già. Si sentono i commenti in giro, e amaramente non si può non pensare alla fine della sinistra e dei suoi contenuti. E’ vero che il dialogo politico è in cancrena, come scrive oggi un deputato del Pdl. Ma è soprattutto vero che la cancrena ha preso tutta la politica italiana, il dibattito. E noi siamo qui, a osservare – quando e se ci decidiamo a farlo.

Silvio Berlusconi, donne, feste. Ed ecco che spunta fuori l’ennesimo scandalo – e la popolazione è oggettivamente assuefatta: non solo donne, ma anche cocaina. L’inchiesta della procura di Bari si concentra sul presunto giro di appalti milionari e squillo che l’imprenditore Gianpaolo Tarantini avrebbe organizzato sulla traiettoria Bari, Roma e Porto Cervo. E c’è un nuovo indagato: Alessandro Mannavini, giovane professionista barese, ingaggiato da Tarantini l’estate scorsa appositamente per l’allestimento di feste nella villa affittata in Sardegna.

Squadra di governo

milan
Benedetta squadra di Governo. Ce la facciamo sì, ce la facciamo no? Mentre si celebra la sagra del ballottaggio – per votare ci vuole (anzi, ce vole, come dicono al Ruggito del Coniglio su Radio 2) coraggio – la squadra di governo prende forma, ma non solo. Prende direzione, dopo averne percorse svariate.
Umberto Bossi aveva minacciato: votare

uno di sinistra per il presidente della Camera o del Senato

massima minaccia se Berlusconi avesse, insomma,

tirato un brutto scherzo

alla Lega e a quanto il Senatur ha deciso che alla Lega spetti.

Ieri c’è stato il seguente, affannato, rapido incontro: Silvio Berlusconi, Aldo Brancher e Valentino Valentini contro Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Roberto Cota. L’incontro è avvenuto non a Palazzo Grazioli – di questi tempi assai più importante di Palazzo Chigi, che impallidisce al confronto – BENSI’ a via Bellerio, headquarter della Lega.

Pizza runs. E Berlusconi si accaparra i voti della Democrazia Cristiana. E il Senato

costituzione
Dunque, facciamo un po’ di conti. La DC alla fine corre. Pizza corre. Pizza runs.
Ieri, intorno alle 17, si è chiuso il caso Pizza, almeno per il momento. Il caso che ha fatto rabbrividire la nazione tutta, comprese propaggini estere e all’estero disperse. E Giuppy (all’anagrafe, Pizza Giuseppe) è stato ricevuto nelle stanze di nostro Signore della Premierità, Silvio Berlusconi. A palazzo Grazioli

ho appena finito di parlare con gli alleati Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini

ha dichiarato il Pizza nazionale uscendone.

Senato, l’ammissione di Berlusconi. Solo il Porcellum sa

senato
Eppur si muove. Si staglia in pieno centro, a Roma. Pacifico, austero, discreto. A un passo da piazza Navona, a due dal Pantheon. Il cruccio del Cavaliere è qui. A tre passi dal suo Palazzo Grazioli.
Per la verità,

e pur si muove

La prima volta di Silviuccio non fa molto scalpore. Fa parte della gestione politica.

Per la prima volta, oggi, Silvio Berlusconi fa un’ammissione. E’ divertente. Dice che non è poi così remota o impossibile la sconfitta – o il non trionfo, decidete un po’ voi – a Palazzo Madama per il Popolo della Libertà.

Senato, cruccio del Cavaliere

Senato
Nuove grane per Silvio. Queste, poi, sono particolarmente grosse, giacchè parlano di Senato. E vengono da una fonte preoccupante, una fonte che, almeno a detta sua, gli è sempre stata amica. Una categoria di esseri umani bizzarra, che negli USA sta facendo decisamente impazzire Hillary Rodham Clinton.
Insomma, l’ultimo sondaggio fatto pervenire di gran corsa in quel di Palazzo Grazioli, per essere sottoposto all’attenta analisi e valutazione del Cavaliere, non è esattamente costellato di numeri che il Cavaliere stesso avrebbe voluto vedere. E che cosa dicono questi numeri? Ecco l’analisi del protagonista: Sosterrebbero, impudenti e, per il momento, ancora impuniti, che il vantaggio del Pdl sul Pd al Senato sarebbe contenuto.
Rosicchiato? Di poche spanne? La maggioranza del centrodestra potrebbe non essere sufficientemente ampia, dunque con pochi senatori di scarto. Ma… Tutto questo… Non sembra quasi richiamare alla memoria qualcosa di recente, di un recente passato, si chiede nel leggere Cavalier Silvio? Ma… Questa cosa che vanno dicendo questi… Come li chiamano? Ah, già, sondaggisti… Somiglierebbe alla descrizione del fantasma che ha accompagnato Romano Prodi per due anni, biennio 2006-2008, dicono i libri di storia. Quel Medioevo buio, ricorda nebulosamente il Cavalier Berlusconi, tra i miei due regni.