Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Scontro politico



Ecco la lettera che ieri Silvio Berlusconi ha inviato a Renato Schifani, e che Renato Schifani ha voluto leggere al mondo tutto, nell’aula del Senato. In tempi di Lodo Schifani Redux.

Caro Presidente, come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto ‘decreto sicurezzà un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell’Autorità Giudiziaria ai reati più recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato. Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali. I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria. Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l’altro oggi si troverebbe a poter disapplicare. Quindi, ancora una volta, secondo l’opposizione l’emendamento presentato dai due relatori, che è un provvedimento di legge a favore di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti, non dovrebbe essere approvato solo perchè si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto. Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporrò al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato. Cordialmente, Silvio Berlusconi

Curioso, dunque, di fronte a quento attualmente in corso nella vita politica del Belpaese, andare a vedere come lo scontro – vera e propria bufera – viene mediaticamente affrontato. Oggi abbiamo voglia di emblemi.


Napolitano è adiratuccio. Il Senato è teatro di guerriglia. Insomma, ci sarebbe da fare dei signori servizi, persino per un telegiornale come il Tg4.


Eccoci. Un bel servizio. Si chiama SCONTRO POLITICO.


Anche oggi, maggioranza ed opposizione si fronteggiano sul tema della giustizia e della sicurezza

Vero. Anche oggi. Non ci viene fatto un sunto delle puntate precedenti, ma tant’è. Andiamo avanti.


Sono gli emendamenti al decreto sicurezza, tesi a velocizzare i processi per reati più gravi, ad infuocare il clima politico

Tutti d’accordo? E’ proprio questo il taglio? Vero, verissimo. Quello è il corretto complemnto oggetto della frase. Ma il corretto complemento oggetto dello contro è il contenuto, dei suddetti. Ci viene spiegato? Ci viene spieegata una ricostruzione – colorata – delle posizioni di maggioranza e opposizione.


In sostanza, si tratta di definire quali siano i crimini che debbano avere priorità sugli altri

Ni. Fa sempre parte del complemento oggetto. Ma il perchè dello scontro, ce lo spiega, paradossalmente, meglio Silvio, quando a Schifani scrive (cfr. supra)

I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica

Anche qui, frase di colore. Comunque, il Tg4 il link non lo fa.


Il centrosinistra si oppone, e minaccia un’opposizione durissima, se non verrà fatto un passo indietro relativamente a quella che ha battezzato come la norma blocca-processi

Ecco appunto. Che vuol dire? Misteri della fede, telespettatori.


Per il Premier Berlusconi, invece, si tratta di un provvedimento a favore di tutta la collettività, e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti


Una lettura, in fondo, viene data. Una. Ma la conclusione è fantastica.


E dopo l’avvio di una nuova stagione di dialogo, prova a ricucire lo strappo il capogruppo del Popolo della Libertà, Cicchitto, che dice: La nostra non è una prova di forza, ma un confronto parlamentare. Si va in Parlamento, e si discute. Oppure ci si convince, oppure si mantiene il dissenso, e poi si vota

Non stiamo qui a fare i puntigliosi, pretendendo la par condicio e anche una dichiarazione della controparte – che non c’è. Ma voi sapete spiegarmi il compendio di vita parlamentare insito nelle parole del Cicchitto?


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