Berlusconi riferisce in Parlamento sulla crisi economica

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha posticipato alla chiusura delle borse la sua dichiarazione in merito alla crisi economica prevista per la mattinata in Parlamento ed al Senato. Le due dichiarazioni sono state posticipate rispettivamente alle 17:30 ed alle 19:30 per il Senato.

Non sono mancate le dichiarazioni politiche su questa scelta di Berlusconi. Secondo la Lega Nord è giusto parlare una volta chiuse le borse, anche perché “con i mercati aperti ci possono essere turbamenti”. Questo è quello che dichiara la Lega Nord dalla voce di Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera.

Si apre oggi il processo a Mubarak

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Si apre oggi in Egitto il processo contro Hosni Mubarak, insieme a lui altri nove imputati tra cui i suoi figli Gamal e Alaa, ma anche l’ex ministro dell’interno del governo Mubarak. Hosni Mubarak appare in pubblico dopo lo scorso 10 Febbraio su una barella, ed è la prima apparizione pubblico da quando è crollato il suo governo. Per l’occasione è stata allestita una sala all’interno dell’accademia della polizia alla periferia della capitale.

Tante le persone accorse per assistere al processo che si sta compiendo in queste ore, circa 300 persone più i vari imputati ed i famigliari, sono attesi all’interno di questa aula. La sala è stata predisposta per dividere gli imputati ed i famigliari dal resto del pubblico, la divisione è stata ottenuta con delle celle metalliche. Il pubblico è distante da Mubarak per evitare che gli venga tirato qualche oggetto contro.

Salvatore Parolisi, falso l’alibi. Deturpò il corpo di Melania Rea

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Una serie di passi falsi, hanno minato tutto quello che aveva creato in questi mesi Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea l’unico attuale indagato per l’omicidio della moglie. Secondo il gip di Teramo Giovanni Cirillo, Parolisi avrebbe inventato un falso alibi e deturpò il cadavere di Melania Rea per sviare le indagini. Secondo il gip di Teramo, Parolisi si sarebbe incastrato da solo, fin da subito, non appena iniziò a dire di aver iniziato le ricerche della moglie.

Salvatore, volle far credere di essere stato a Colle San Marco con Melania, cosa non vera. Inoltre, secondo il gip, inizio a cercare la moglie troppo tardi, se veramente il telefonino era spento mentre la moglie “scompariva”. Insomma una serie di indizi che portano ad una sola persona Salvatore Parolisi, l’uomo che abbiamo ormai conosciuto grazie alle interviste sui giornali o in televisione.

Appalti del G8, la Camera salva Verdini. Inchiesta P4, si alle intercettazioni per Milanese

 
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Oggi si è votato alla Camera sull’uso delle intercettazioni in due diverse inchieste che coinvolgono, però, in entrambi i casi esponenti del Pdl, ma il voto ha avuto due esiti differenti.
Infatti, per Denis Verdini, coordinatore Pdl coinvolto nell‘inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione dopo il terremoto in Abruzzo, l’Aula di Montecitorio ha respinto l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni, mentre ha autorizzato l’uso delle intercettazioni e l’apertura delle cassette di sicurezza di Marco Milanese, ex consigliere politico del ministro Tremonti, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. Su Milanese pende anche una richiesta d’arresto che i deputati esamineranno il 19 settembre.
A favore di Verdini, e contro l’uso delle intercettazioni che lo riguarderebbero, ha votato l’intero Pdl, i responsabili ed anche la Lega, che si è quindi espressa diversamente rispetto al voto su Papa (per il quale aveva votato a favore dell’arresto). Anche sei deputati radicali eletti nel Pd si sono schierato con la maggioranza nel voto sul coordinatore Pdl.
Diversamente, a difesa di Milanese si sono espressi soltanto una trentina di deputati del Pdl e dei Responsabili.
Poco prima del voto, entrambi i deputati si sono rivolti ai loro colleghi della Camera: “Sono due anni che sono massacrato, che vengo travolto da questo tritacarne mediatico e giudiziario da cui voglio uscire velocemente” ha affermato Denis Verdini, chiedendo inoltre che il Parlamento faccia una legge sulle intercettazioni.

Esplosione a Lecce. Trovato un corpo carbonizzato [AGGIORNATO]

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Una potente esplosione nella notte ha svegliato il cuore di Lecce. L’esplosione avvenuta in Via Imbriani aveva come obbiettivo un negozio di oggettistica. L’esplosione che è avvenuta nella prima mattinata di oggi, ha portato alla morte un uomo di Lecce il cui corpo è stato ritrovato carbonizzato sotto le macerie. La strada dell’esplosione è una di quelle principali di Lecce, piena di negozi di lusso, Pub e altri centri commerciali di alto livello.

L’esplosione ha devastato il negozio, mandando a fuoco anche la palazzina di pochi piani. Al terzo piano della palazzina si trova un piccolo bed and breakfast, sono rimasti intrappolati una piccola famiglia di turisti (padre, madre e una bambina di quattro anni). Il corpo dell’uomo è stato ritrovato sotto le macerie nella mattina di oggi, dopo che i pompieri avevano pensato di non esserci nessun morto.

I deputati PDL piangono miseria. “Italiani, meno pagati d’Europa”

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Qualcuno, prima o poi, la difficile seppur sofferta dichiarazione, la doveva fare e noi, diciamoci la verità, ce l’aspettavamo. Francesco Colucci, PDL, ha portato in parlamento un nuovo testo che riporta dati “allarmanti” per i poveri parlamentari nostrani. E’ si, quelli italiani, sono i meno pagati. Secondo i conti di Colucci, un deputato italiano, costa circa 20.486 euro (al mese ovviamente), contro i 23.066 di quello Francese, i 27.346 tedeschi, oppure se vogliamo salire ancora più in alto, c’è il deputato europeo che prende circa 34.750euro, sempre al mese.

Stando a guardare questo cifre, c’è da mettersi le mani nei capelli per l’assurdità di tale proposta. I deputati italiani, ricevono “cash”, in contati, lo stipendio da dare ai loro collaboratori e poi ne possono usufruire come vogliono, questo vuol dire, che il collaboratore di un deputato, può essere pagato liberamente in nero e secondo i criteri stabili dal deputato stesso. Quindi, oltre che al lauto stipendio mensile che questo uomini di fatica si portano a casa ogni 30 giorni, va aggiunto tutto quello in più che hanno.

Crisi, Berlusconi mercoledì in Parlamento. Giovedì l’incontro con le parti sociali

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Alla fine, dunque, si terrà il dibattito in Parlamento sulla crisi economica chiesto dalle opposizioni, e anche l’incontro tra il governo e le parti sociali. Mercoledì, infatti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà alla Camera e al Senato per un’informativa sulla crisi economica, mentre giovedì alle 11 ci sarà l’incontro fra il governo e le parti sociali, come chiesto da queste ultime.
Nel pomeriggio di giovedì, invece, sindacati e imprenditori dovrebbero incontrare i rappresentanti dell’opposizione.
Non ci sarà, invece, come si era ipotizzato in un primo momento, un tavolo unico tra governo, parti sociali ed opposizioni. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha già sentito telefonicamente il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il presidente della Abi Giuseppe Mussari e i leader di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni.
Le parti sociali, pur ritenendo comunque necessario l’impegno per il rigore, chiedono anche misure per la crescita economica, e riforme, a partire da quella sul fisco. Esprimono inoltre preoccupazione per la disoccuppazione, mentre la Cgil, in particolare, ribadisce la sua contrarietà alla manovra varata dal Governo, che, dicono, “pesa su imprese e lavoratori”.
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha fissato, in un’intervista al Corriere della Sera, cinque punti su cui avviare il confronto con le parti sociali, e ha poi dichiarato:

Dopo l’approvazione della manovra, il governo avvia il confronto con le parti sociali con lo scopo di condividere in particolare le responsabilità degli attori isatituzionali, economici e sociali per la crescita dell’economia e dell’occupazione”.

Obama annuncia l’accordo per eliminare il debito USA

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Dopo una domenica di spasmodica attesa, alle ore 20:40 a Washington (le 2.40 del mattino qui in Italia), il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dato alla nazione la notizie che ormai l’accordo di era raggiunto. “Mancano ancora delle importanti votazioni al Congresso, ma voglio annunciare che i leader dei due partiti, nelle due Camere, hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit ed eviterà il default, un default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia. Comincia a diradarsi l’incertezza che pesava sulla nostra economia”, così ha annunciata Obama.

Il capo dei democratici al Senato, Harry Reid, ha dichiarato che questo è uno “storico compromesso bipartisan che mette fine a uno stallo pericoloso”, mentre il repubblicano John Boehner, ha dichiarato: “Non c’è nulla in questo accordo che contraddica i nostri principi. Abbiamo ottenuto che non ci siano nuove tasse”.

No Tav, ancora scontri. Maroni: “Pronti a fermare i violenti”

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Si sono verificati nuovi disordini la scorsa notte nei pressi dei cantieri dell’Alta velocità in Val di Susa. Circa 200 manifestanti dell’area anarchica e antagonista, con i volti coperti da caschi e maschere antigas, hanno infatti attaccato verso mezzanotte il cantiere di Chiomonte in due diversi punti, la zona dell’area archeologica e quella al viadotto dell’autostrada A32.
I dimostranti avrebbero lanciato per un paio d’ore pietre, fumogeni, oggetti vari e anche alcune bombe carta contro le forze dell’ordine. Si sarebbe anche resa necessaria, per motivi di sicurezza, la chiusura dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia per circa tre ore.
Un dirigente e tre agenti di polizia, oltre a un maresciallo dei Carabinieri e un agente della Guardia di Finanza, sarebbero rimasti feriti.
La Digos ha compiuto nella notte sette perquisizioni tra Torino e la Val di Susa, due su delega dell’autorità giudiziaria per minacce, cinque per cercare armi ed esplosivi. Secondo quanto riferito dalla Questura, sarebbero state sequestrate alcune fionde, petardi e maschere antigas.
Sugli incidenti ai cantieri dell’Alta velocità è intervenuto oggi anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che rispondendo ai giornalisti ha spiegato: “Domani sarà la giornata clou, perchè ci sarà la chiusura del campeggio, però siamo attrezzati a fronteggiare, come abbiamo fatto finora, la violenza di questi manifestanti“.
Maroni avrebbe infatti concordato con il prefetto di Torino Alberto Di Pace “alcune iniziative per garantire la prosecuzione dei lavori e isolare i violenti”.

Processo Lungo, oggi il voto al Senato (AGGIORNAMENTO)

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[AGGIORNAMENTO] Il governo incassa al Senato la fiducia sul processo lungo con 160 sì, 139 no.Il provvedimento torna all’ esame della Camera.

Il governo a posto ieri la fiducia sul cosiddetto ddl “allunga processi” in discussione all’Aula del Senato. La seduta è stata subito sospesa per dare modo ai vari capigruppo di riunirsi e decidere su tale ddl portato in aula dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. La votazione è attesa per le ore 10 di oggi.

Prima della votazione, il ministro Matteoli, riferirà in merito all’incendio della stazione Tiburtina di Roma. E’ stata subito bagarre in aula, l’opposizione è insorta subito denunciando “una prova muscolare” da parte di un governo tacciato come “del tutto irresponsabile”. Di un idea diversa, invece Francesco Rutelli, Perluigi Zanda, Felice Belisarionon è solo il Presidente della Repubblica ad invocare coesione e concordia per affrontare la grave crisi economica e di credibilità del Paese”.

No-tav, 2 ore di guerriglia. 6 feriti tra la polizia

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Nella notte tra il 28 ed il 29 luglio, si sono tenuti nuovi scontri al cantiere della TAV a Chiomonte. Circa 200 manifestanti, si sono scontrati con le forze dell’ordine che erano a presidiare il cantiere. Il bilancio è di 6 feriti fra le forze dell’ordine. I feriti, sono tre agenti della polizia, un dirigente sempre della polizia, un maresciallo dei carabinieri e un agente della guardia di finanza colpito ad un piede da una bomba carta.

I manifestanti erano tutti a volto coperto, e secondo la questura, fanno parte della matrice autonoma anarchica. Si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre, biglie metalliche, bulloni, petardi e bombe carta. Non sono mancati alcuni fumogeni e dei fuochi d’artificio. La Polizia ha risposto con getti d’acqua e lancio di lacrimogeni.

Napolitano: “Ministeri al Nord incostituzionali”. Ma Bossi: “Restano lì”

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E’ ancora alta la tensione tra il Quirinale e la Lega sulla questione dei ministeri al Nord. Il leader del Carroccio Umberto Bossi ha infatti voluto replicare alle preoccupazioni espresse in materia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva inviato una lettera al premier Berlusconi per esprimere la sua contrarietà al trasferimento di alcuni uffici ministeriali a Monza.
Napolitano non si preoccupi, le sedi restano lì. La Costituzione non parla di dove devono stare. Noi vogliamo spostare i ministeri come fanno negli altri paesi” ha affermato Bossi, circa mezz’ora prima che il Quirinale rendesse noto il contenuto della lettera inviata a palazzo Chigi.
Per Napolitano, la scelta di decentrare alcune sedi ministeriali “confliggerebbe con l’art.114 della Costituzione che  dichiara Roma capitale della Repubblica, nonchè con quanto dispongono le leggi ordinarie attuative“, oltre ad essere onerosa economicamente.
Anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in apertura del Consiglio dei Ministri, aveva chiesto al governo di tenere conto delle osservazioni del Capo dello Stato.
La decisione di aprire sedi ministeriali di rappresentanza a Monza, del resto, era stata contestata anche nella stessa maggioranza, in particolare dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e dalla governatrice del Lazio Renata Polverini. Il primo ha infatti definito “irresponsabile” l’intervento di Bossi, mentre anche per Renata Polverini “E’ evidente che ha ragione Napolitano”.

Oslo: il video dell’esplosione dell’attentato del 22 luglio

Le telecamere interne di un negozio di Oslo hanno ripreso in diretta il momento in cui la città è stata sconvolta dall’attento di Anders Behring Breivik.

Il video è stato pubblicato da Live Leak e ritrae la vetrina dello shop che viene fatta a pezzi dall’esplosione e il personale del negozio che corre in strada per vedere cosa sia accaduto.

Un minuto e sette secondi che immortalano una donna bionda che esce dalla boutique e pochi attimo dopo la follia di Breivik che prende forma, buttando nel dolore e nello sconforto un paese interno come la Norvegia. Norvegia che poche ore dopo dovrà subire un altro attacco sempre dalla medesima mano, che colpirà un’isola vicina alla Capitale.

Lo accusa di stupro copiando la lettera di Melissa P.

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Il tribunale del riesami di Padova ha scarcerato Mauro Ranzato, il 40enne accusato di stupro da una delle sue allieve. Ranzato è un allenatore di una squadra di pallavolo di Padova. L’uomo era stato accusato dalla giovane, di stupro nei suoi confronti, accuse partite da una lettera che la ragazza aveva scritto alla sua professoressa.

Da lì è partito l’ordine di custodia cautelare in casa per Mauro Ranzato, l’uomo era costretto a rimanere in casa. Secondo le indagini compiute dal suo legale Carlo Bermone di Padova, c’è qualcosa che non va nella lettera che la ragazza ha scritto alla sua professoressa. Molte parte di quella lettera, fanno riferimento al film Melissa P. dove María Valverde (foto ad inizio articolo) è la protagonista. L’avvocato di Ranzato ha notato molte somiglianze.