Aggressioni fasciste, ci risiamo.

Grandi proteste nei mesi scorsi si sono sollevate da più parti sul Viminale per la decisione di censire la popolazione rom e sinti presente nel nostro paese attraverso l’uso delle impronte digitali, anche per i minori. Pesanti critiche da parte dell’UE alla prima stesura del testo del provvedimento, ma più in generale c’è preoccupazione all’estero per le politiche sulla sicurezza e sull’immigrazione definite da molti come fortemente discriminatorie.
Un mese addietro il noto settimanale cattolico Famiglia Cristiana si diceva preoccupato, per bocca del suo direttore Beppe Del Colle, per il clima politico italiano, augurandosi “che non sia vero il sospetto” che in Italia stia rinascendo il fascismo “sotto altre forme”. Il riferimento è alle misure volute dal Governo in tema di sicurezza con l’arrivo in città dei militari ma soprattutto alle accuse di cattocomunismo rivolte allo stesso giornale dopo un editoriale molto duro.
L’Associazione Nazionale Magistrati ha fatto sapere pochi giorni fa che la prima bozza della riforma della giustizia annunciata dal premier Berlusconi in queste settimane “mette in pericolo l’indipendenza della magistratura”. E’ l’opinione del segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini, secondo cui “inserendo la politica nel Csm rischiamo di richiamarci ad un modello autoritario, ovverosia quello fascista, dove la magistratura non e’ indipendente dal potere politico e quindi non tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo”.
Insomma, accuse pesanti che però, alla luce delle dichiarazioni di alcuni incauti esponenti della maggioranza, a volte è difficile archiviare senza una riflessione. Il resoconto dei fucili caldi e pronti a sparare, le dichiarazioni roboanti su immigrati e moschee così come l’ossessione della sicurezza sono a volte semplici dimostrazioni di dilettantismo politico, altre volte preoccupanti derive populiste capaci di innescare il malessere di una comunità.

Intercettazioni, ovvero: come ti solidarizzo col Prodi

Le esigenze? Quando non ci sono, è il caso di crearle. In questi giorni di fine estate e controesodo, toh, sbuca fuoti l’artefatta neceessità dell’autunno. Quella che vorrà portare avanti quest’assoluta, primaria esigenza di porre fine – la giusta regolamentazione – alle intercettazioni.
Più della fame, più della disoccupazione, più della mafia. Il primario problema italiano è costituito dalle intercettazioni.
Nulla di naturale e di spontaneo sembra esserci nell’ultimo fantasma dell’estate. Nella intercettazioni pubblicate a Romano Prodi che tanto hanno commosso Silvio Berlusconi.

Sarah Palin, la carta vincente dei repubblicani

Il congresso di Denver, quello di fronte democratico per chi non ne avesse ancora sentito parlare, si è chiuso con tante certezze per il suo leader Barack Obama e con un clima di unione e di voglia di mostrare il proprio potenziale che mai, in questi mesi, si era visto nell’anima del partito e che molti, durante le primarie, avevano messo in dubbio a causa della lotta troppo equilibrata tra i candidati. Cosi da Denver si passa a Dayton con la carta vincente che John McCain ha deciso di schierare per battere i democratici.

Pio La Torre, la Sicilia e l’indice di gradimento

Promesse da campagna elettorale, si disse. E invece no, stavolta l’impegno è stato mantenuto. L’aeroporto di Comiso, provincia di Ragusa, da qualche giorno ha cambiato nome. O meglio, è tornato all’antico. Ma facciamo un passo indietro.
Aprile 2007, la giunta comunale reggente a Ragusa, di centrosinistra, decide di fare finalmente un gesto tangibile in ricordo di Pio La Torre, politico siciliano ucciso dalla mafia. Emblematica la storia di La Torre, come emblematica è stata la storia dell’aeroporto e della sua intitolazione. Una storia difficile da digerire, anche al Sud, anche in Sicilia, dove spesso niente è quello che sembra e l’indifferenza è per molti una virtù.
Una vita dedicata alla difesa dei diritti dei più deboli, i braccianti agricoli, in una regione la cui agricoltura si reggeva ancora in larghissima parte sul latifondo, nonostante la riforma del settore del 1950. Poi Roma, il partito comunista, la legge che istituiva per la prima volta in Italia il reato di associazione mafiosa ed un’altra sulla confisca dei beni di proprietà dei mafiosi. Il 30 aprile del 1982, da poco ritornato in Sicilia con la carica di segretario regionale del partito, Pio La Torre viene ucciso in un agguato. Le lunghissime indagini porteranno al rinvio a giudizio di nove esponenti di Cosa Nostra e nel 1992 un collaboratore di giustizia svelerà il mandante dell’omicidio, Totò Riina, che avrebbe fatto uccidere La Torre in risposta alla legge sulla confisca dei beni.
Nel giorno del venticinquesimo anniversario dalla sua morte, un anno fa, la giunta reggente di centrosinistra aveva quindi voluto intitolargli l’aeroporto di Comiso.

Alitalia. A volte decollano, altre no

Il video è di giugno 2008. E oggi ritorna. A volte ritornano, a volte decollano. Altre affondano. Torna il tormentone. Altrimenti non sarebbe tale, no?

Il Governo Berlusconi sta mantenendo le sue promesse elettorali

dicono dalla maggioranza. Naturalmente. Critica la minoranza, invece:

E’ una farsa

Il ritorno della figliol prodiga

Finalmente il giorno è giunto. Quasi come se fosse una specia di “Judgement Day”, il giorno del giudizio. Perchè tutti in fondo si aspettavano con tanta ansia ed emozione il ritorno pubblico di Hillary Rodham Clinton dinanzi all’elettorato americano, di fronte al quale inevitabilmente avrebbe dovuto fare passare l’importanza di un messaggio sopra gli altri: “Votate Obama e non McCain”.

Obama’s Convention

Il candidato alla presidenza degli stati Uniti, Barack Obama, ha scelto come vice il senatore 65enne, Joseph Biden. Un nome una sorpresa. Fino a un certo punto.
Biden è noto ai più per la sua grande esperienza nella gestione degli affari internazionali. Nome completo: Joseph Robinette Biden Junior. Nel Campidoglio Made in Usa siede per il Delaware.
Approdato in Senato nel 1973, a 3o anni è stato il sesto senatore più giovane degli Stati Uniti. Il Time lo aveva piazzato tra i 200 volti del futuro. E’ cattolico e viene dalla Pennsylvania.
Perchè Biden? Per la politica estera. Punto debole e cruccio del bell’Obama, privo, secondo le critiche, della dovuta esperienza.

Le accuse di oggi, per non dimenticare le stragi di ieri

Beppe Grillo comincia così il post di ieri:

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Un post dal titolo:

Uomini e mezz’uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà

E riecheggiano le parole.

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Non c’è un solo modo al mondo per confutarle. Per tutti quagli italiani che, forse, Falcone lo hanno anche meritato, o continuano a meritarlo, in proporzione ce ne sono almeno altri dieci che cancellano e disintegrano quei meriti.

Censurato dalle TV italiane

Postato su You Tube nel lontano ottobre 2007. Data la sua non comparsa – totale assenza sul mainstreaming nazionale e generalista, può essere sempre prezioso rivederlo.

Il Dalai Lama e la strage che non c’è

Sui giornali campeggiano oggi le foto del Dalai Lama e di Carla Bruni. Immagini dai colori e dall’estetica particolare. Il Dalai Lama è in Francia per inaugurare un tempio buddista. E Madame Francia lo ha accolto. Il tutto, mentre imperversa l’impossibile.
Sì, perchè Pechino ha reagito alle parole del Dalai Lama. Il leader spirituale ha accusato esplicitamemente, in un’intervista al quotidiano francese Le Monde, la polizia cinese di aver aperto il fuoco contro i dimostranti il 18 agosto scorso nella regione di Kham, nell’est del Tibet.
Ma la risposta di Pechino è consueta. Monotona. Attesa. Univoca.

Alcuna protesta repressa nel sangue

Chi è Umberto Bossi?

Ma chi è Umberto Bossi? Perchè poi, ci sono momenti nella vita in cui queste domande sono spontanee. Si è talmente assuefatti ai personaggi, alle presenze e alle loro caratteristiche. Belle brutte buone e cattive. Certo, Umberto Bossi è un personaggione.
Il Senatur non è, invero, un Senatur: è stato eletto nel Ramo alto del Parlamento una sola, inaspettata volta, nel 1987. Invece, Bossi è stato eletto alla Camera dei deputati in tutte le elezioni dal 1992 al 2001, e nel 2008.
Umberto Bossi, chi è? Il fondatore e leader del movimento politico Lega Nord, già senatore, appunto, europarlamentare, deputato, oggi Ministro delle Riforme per il Federalismo.

Genova razzista

Sentir parlare di Genova è sempre un momento particolare. Città strana, assurda.

Genova, dicevo, è un’idea come un’altra

Piace o non piace, la si ama o la si odia. C’è chi dice che sia sporca, chi dice sia brutta. Certo, è una città che va capita. Una città di mare, dove si respira umanità. Eppure.

Sporco negro, puzzi

Ipse dixit, anzi no. (Umberto Bossi)

Le recentissime esternazioni del Senatùr circa la reintroduzione dell’Ici e la presunta pressione esercitata dal Presidente della Repubblica Napolitano sulla legge elettorale per le europee sono dunque state uno scivolone, ha detto ieri il premier Silvio Berlusconi, un infortunio. L’ennesimo, ci viene da dire, da parte di Umberto Bossi, padre fondatore della Lega Nord. Pochissime settimane fa registravamo il suo dito medio durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli, “mai più schiavi di Roma” e via discorrendo.
Il ministro per le riforme per il federalismo ha precisato ieri che il dito medio non era affatto destinato all’inno nazionale, per carità: si trattava di una “memoria storica”. Spiegazione: “il gesto è nato nell’antichità perché i romani tagliavano agli arcieri nemici il dito medio per impedire loro di scoccare ancora frecce, pratica ripetuta dagli inglesi con i francesi.
Proprio nella stessa occasione, il profeta del celodurismo ha però rilasciato subito le due dichiarazioni destinate a far discutere, almeno fino alla prossima smentita o precisazione. Il ministro delle Riforme è intenzionato a reintrodurre l’Ici, accennavamo all’inizio. “La rimettero” dice spiegando che bisogna passare da un sistema di finanza derivata, in cui è lo Stato a dare i fondi agli enti locali, a una forma di autonomia finanziaria, in cui loro stessi prendono direttamente le tasse. “I cittadini – aggiunge il leader del Carroccio – sono disposti a dare, se le tasse vanno ai loro Comuni, perché vedono i risultati: strade, aiuole”. Strade e aiuole… ‘nnamo bene.
I più attenti noteranno peraltro che si tratta dell’esatto contrario di quanto detto e fatto dal Governo da lui rappresentato. Sulla legge elettorale in vista delle europee del prossimo anno, il ministro spinge sull’acceleratore. “Va fatta entro il prossimo mese”, precisando che il suo “ministero l’ha più o meno pronta”. “Dobbiamo tener conto – aggiunge – anche di quello che vuole il presidente della Repubblica. Vuole che partiti, formazioni politiche troppo piccole di inesistente capacità politica e organizzativa alla fine non vadano a finire in Europa. Ne terremo conto e faremo una legge adeguata”.
Il Colle smentisce con fermezza la posizione affibbiatagli rispedendo al mittente la lettera aperta di Napolitano, palesemente apocrifa. In attesa delle smentite o precisazioni di rito, facciamo un piccolo tuffo nel passato, rileggendo alcune tra le più significative dichiarazioni, più o meno smentite, rilasciate da Bossi negli ultimi anni.

Comune di Catania chiuso per bancarotta, o quasi

Una storia tutta italiana, quella di Catania e della sua amministrazione comunale degli ultimi anni, targata Forza Italia. Il sindaco della città fino a pochi mesi fa era Umberto Scapagnini, medico personale del premier Silvio Berlusconi (!). Una storia italiana dicevamo, e per raccontarla abbiamo selezionato una serie di lanci di agenzia dell’ultimo anno che fotografano impietosamente quello che sta succedendo nella “Milano del sud”, cuore commerciale della Sicilia di Raffaele Lombardo, non a caso ex presidente della Provincia proprio a Catania.
I debiti della città siciliana sfiorano il miliardo di euro. I fornitori dell’amministrazione aspettano pagamenti per centinaia di milioni. Risultato? Strade buie, spazzatura ammucchiata agli angoli di molte strade, mute di cani che si aggirano per le vie centrali della città. E poi vigili senza benzina, scuole “sfrattate” per il ritardo nel pagamento dell’affitto dei locali. Da settembre saranno a rischio persino gli stipendi dei dipendenti comunali. In tutto questo, il neosindaco, Raffaele Stancanelli (AN), ha fatto di recente costruire due stabilimenti balneari sulla spiaggia di piazza Europa, per complessivi 300.000 euro: sequestrati perchè abusivi.
Ma torniamo ai lanci di agenzia. La denuncia risale a meno di un anno fa, periodo in cui l’allora deputato del Pdci Orazio Licandro cominciava la sua battaglia al fine di dare la necessaria visibilità ad uno degli esempi più crudi di cattiva amministrazione della cosa pubblica. A poche settimane dalle ultime elezioni politiche la decisione dei reggenti di Comune e Provincia di “lasciare”: per loro rispettivamente un posto a Montecitorio e la presidenza della Regione Sicilia.