Il ritorno della figliol prodiga

Finalmente il giorno è giunto. Quasi come se fosse una specia di “Judgement Day”, il giorno del giudizio. Perchè tutti in fondo si aspettavano con tanta ansia ed emozione il ritorno pubblico di Hillary Rodham Clinton dinanzi all’elettorato americano, di fronte al quale inevitabilmente avrebbe dovuto fare passare l’importanza di un messaggio sopra gli altri: “Votate Obama e non McCain”.


Cosi la figliol prodiga è ritornata all’ovile e con che ritorno. Un “come back” importantissimo se si pensa che prima di ieri addirittura il 30% dell’elettorato democratico che nelle primarie aveva dato la propria approvazione nei confronti della Clinton non avrebbe intenzione di dare la propria preferenza ad Obama.

Ieri in quel di Denver il pubblico ha accolto con un entusiasmo quella che, forse ancor più di Obama, è stata la vera protagonista di tutta una primaria vissuta sul filo del rasoio. Tanti sono e saranno i rammarichi della Clinton oggi e in futuro e di sicuro le saranno passate per la testa tutti gli errori commessi guardando quella folla entusiasta che la acclamava quasi come se fosse lei la candidata democratica ufficiale.

Nel suo discorso oltre al rammarico per la sua non elezione anche quella voglia di rinnovamento che il vero democratico può e deve volere. Una aria di novità che deve passare dalle mani di Obama, secondo Hillary la persona giusta per poter rilanciare il paese dopo otto anni di “decaduta” repubblicana.

Cosi guardando ieri la convention di Denver sembrava che alle presidenziali vadano i repubblicani e gli anti-repubblicani. Perchè sembra che questi democratici l’unica unione che riescano a trovare sia puntando il proprio indice contro la compagnia di McCain piuttosto che cercare un’identità dentro di loro.

Ma non posso che lanciare un monito a Clinton e compagnia: Fate attenzione perchè anche in Italia si decise di fare la stessa cosa contro qualcuno e poi sappiamo tutti come è andata a finire. Uomo avvisato…

Lascia un commento